Il vice presidente Rossi riceve il portavoce Ortodo - "Strutturiamo un percorso di attenzione continua"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 5 agosto 2011) – Un piano di sostengo continuativo e strutturato che permetta di mantenere durante tutto l’anno l’attenzione sulle difficoltà del popolo Wadabe. E’ l’impegno assunto questa mattina dal vice presidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi in occasione di una visita del portavoce dei Wadabe Ortodo Bermo che sta girando l’Europa per far conoscere la difficile situazione del suo popolo. All’incontro, promosso dalla consigliera Laura Zampa alla presenza anche il segretario regionale del Forum 3° settore Carlo Biccini e svoltosi presso la Sala Pagliacci, ha evidenziato l’enorme dignità di una popolazione nomade che di fronte alla siccità, al continuo avanzamento del deserto ed ora anche all’arrivo di immigrati dalla Libia, sta cercando di raccogliere fondi per poter sopravvivere e rimanere nella loro terra. Le necessità immediate, a causa della continua siccità, sono legate alla trasformazione della mandria bovina in mandria di dromedari che possano assicurare una maggiore sopravvivenza del gruppo. Ma per fare ciò occorrono fondi per l’acquisto di cammelli e di asini ed anche capre e pecore poiché animali resistenti che possono salvare dalla fame. “Oltre ad un aiuto immediato che potrà servire a tamponare queste esigenze – ha commentato il vice presidente - la Provincia di Perugia anche attraverso associazioni che operano nel posto, si impegnerà a strutturare un percorso continuativo nel corso dell’anno che preveda anche eventi finalizzati alla raccolta di fondi da destinare alla sostenibilità del popolo. Si tratta di un progetto che per i Wadabe può costituire un aiuto concreto e per la nostra comunità un esempio per educare sul corretto uso dell’ambiente e sull’importanza della cooperazione tra i popoli”. La volontà di cercare di salvare il proprio popolo è stata ricordata dalla Zampa, la quale ha sottolineato come “la dignità dimostrata dai Wadabe nel voler rimanere nei loro luoghi e conservare le loro tradizioni è un valore che deve essere trasmesso anche ai nostri figli”. Il portavoce Ortodo dopo aver spiegato i cambiamenti culturali che dovrà affrontare il suo popolo nel vivere più come nomade del deserto che come nomade della savana, ha parlato dell’Italia come di un “Paese con il cuore di ascoltare e di aiutare i popoli in difficoltà”.
Ast11022.MD
(Cittadino e Provincia – Perugia, 5 agosto 2011) – Un piano di sostengo continuativo e strutturato che permetta di mantenere durante tutto l’anno l’attenzione sulle difficoltà del popolo Wadabe. E’ l’impegno assunto questa mattina dal vice presidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi in occasione di una visita del portavoce dei Wadabe Ortodo Bermo che sta girando l’Europa per far conoscere la difficile situazione del suo popolo. All’incontro, promosso dalla consigliera Laura Zampa alla presenza anche il segretario regionale del Forum 3° settore Carlo Biccini e svoltosi presso la Sala Pagliacci, ha evidenziato l’enorme dignità di una popolazione nomade che di fronte alla siccità, al continuo avanzamento del deserto ed ora anche all’arrivo di immigrati dalla Libia, sta cercando di raccogliere fondi per poter sopravvivere e rimanere nella loro terra. Le necessità immediate, a causa della continua siccità, sono legate alla trasformazione della mandria bovina in mandria di dromedari che possano assicurare una maggiore sopravvivenza del gruppo. Ma per fare ciò occorrono fondi per l’acquisto di cammelli e di asini ed anche capre e pecore poiché animali resistenti che possono salvare dalla fame. “Oltre ad un aiuto immediato che potrà servire a tamponare queste esigenze – ha commentato il vice presidente - la Provincia di Perugia anche attraverso associazioni che operano nel posto, si impegnerà a strutturare un percorso continuativo nel corso dell’anno che preveda anche eventi finalizzati alla raccolta di fondi da destinare alla sostenibilità del popolo. Si tratta di un progetto che per i Wadabe può costituire un aiuto concreto e per la nostra comunità un esempio per educare sul corretto uso dell’ambiente e sull’importanza della cooperazione tra i popoli”. La volontà di cercare di salvare il proprio popolo è stata ricordata dalla Zampa, la quale ha sottolineato come “la dignità dimostrata dai Wadabe nel voler rimanere nei loro luoghi e conservare le loro tradizioni è un valore che deve essere trasmesso anche ai nostri figli”. Il portavoce Ortodo dopo aver spiegato i cambiamenti culturali che dovrà affrontare il suo popolo nel vivere più come nomade del deserto che come nomade della savana, ha parlato dell’Italia come di un “Paese con il cuore di ascoltare e di aiutare i popoli in difficoltà”.
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