(Cittadino e Provincia – Perugia, 31 maggio ’12) - Nel febbraio del 2012, la Provincia di Perugia, per voce dell’Assessore provinciale Carlo Antonini, aveva sollevato osservazioni sul sistema di riscossione del contributo ambientale, stabilito dal R.R. 8/2008, che viene versato dai titolari di cava. Tale contributo introitato dalle Province umbre, per essere successivamente riversato a Comuni (33%) ed alla Regione Umbria (50%), viene determinato in base alla volumetria estratta annualmente ed alla tipologia di materiale secondo tariffe stabilite per legge. La quota parte provinciale (17%) finanzia le innumerevoli funzioni svolte dalle Province in capo minerario (Polizia Mineraria, Vigilanza Lavori, Accertamento Giacimenti e la stessa riscossione), mentre la quota parte comunale è destinata, per legge, alla realizzazione di interventi infrastrutturali, opere di difesa di protezione dell’ambiente prioritariamente connesse all’esercizio delle attività estrattive. “Le anomalie del sistema di riscossione – dichiara l’Assessore Antonini – erano state oggetto di una interrogazione da parte del Consigliere provinciale Capitani, e dopo un’approfondita analisi tecnico/contabile degli Uffici provinciali, ci siamo fatti portavoce presso la Regione Umbria di proposte volte a rendere il sistema di pagamento del contributo più corretto e giusto, senza l’immobilizzazione di capitali non dovuti e con un nuovo sistema di maggiorazioni in caso di ritardato pagamento. Oggi, con l’approvazione in dirittura di arrivo di modifiche al R.R. 8/2008, esprimo soddisfazione – continua Antonini – per il lavoro, per la sinergia e complementarietà fattiva di Provincia e Regione Umbria, nonché per la tempestività ed accuratezza delle nuove regolamentazioni che vanno a modificare il sistema di pagamento. Il nuovo regolamento, preadottato dalla Giunta regionale e già analizzato in sede di Consiglio di Autonomie Locali, dimostra grande attenzione verso un settore spesso foriero di problematiche ambientali ma comunque economicamente importate nella Regione Umbria. La Provincia cerca costantemente - conclude l’Assessore Antonini – di contemperare le necessità della tutela dell’ambiente con le esigenze produttive ed economiche di un settore in forte crisi”.
Urb12003.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 31 maggio ’12) - Nel febbraio del 2012, la Provincia di Perugia, per voce dell’Assessore provinciale Carlo Antonini, aveva sollevato osservazioni sul sistema di riscossione del contributo ambientale, stabilito dal R.R. 8/2008, che viene versato dai titolari di cava. Tale contributo introitato dalle Province umbre, per essere successivamente riversato a Comuni (33%) ed alla Regione Umbria (50%), viene determinato in base alla volumetria estratta annualmente ed alla tipologia di materiale secondo tariffe stabilite per legge. La quota parte provinciale (17%) finanzia le innumerevoli funzioni svolte dalle Province in capo minerario (Polizia Mineraria, Vigilanza Lavori, Accertamento Giacimenti e la stessa riscossione), mentre la quota parte comunale è destinata, per legge, alla realizzazione di interventi infrastrutturali, opere di difesa di protezione dell’ambiente prioritariamente connesse all’esercizio delle attività estrattive. “Le anomalie del sistema di riscossione – dichiara l’Assessore Antonini – erano state oggetto di una interrogazione da parte del Consigliere provinciale Capitani, e dopo un’approfondita analisi tecnico/contabile degli Uffici provinciali, ci siamo fatti portavoce presso la Regione Umbria di proposte volte a rendere il sistema di pagamento del contributo più corretto e giusto, senza l’immobilizzazione di capitali non dovuti e con un nuovo sistema di maggiorazioni in caso di ritardato pagamento. Oggi, con l’approvazione in dirittura di arrivo di modifiche al R.R. 8/2008, esprimo soddisfazione – continua Antonini – per il lavoro, per la sinergia e complementarietà fattiva di Provincia e Regione Umbria, nonché per la tempestività ed accuratezza delle nuove regolamentazioni che vanno a modificare il sistema di pagamento. Il nuovo regolamento, preadottato dalla Giunta regionale e già analizzato in sede di Consiglio di Autonomie Locali, dimostra grande attenzione verso un settore spesso foriero di problematiche ambientali ma comunque economicamente importate nella Regione Umbria. La Provincia cerca costantemente - conclude l’Assessore Antonini – di contemperare le necessità della tutela dell’ambiente con le esigenze produttive ed economiche di un settore in forte crisi”.
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