(Cittadino e Provincia – Perugia 14 maggio 2013) – Con 25 voti favorevoli e un astenuto è stato approvato durante lo scorso Consiglio provinciale l’ordine del giorno che vuole introdurre in Italia il Femminicidio come reato. Il documento, presentato dalle consigliere Paola De Bonis (Pdl), Sandra Allegrini e Laura Zampa (Pd), è in linea e ha in qualche caso anticipato l’ondata di proposte da parte del mondo politico e dello spettacolo intorno a questo toccante argomento. Proprio in Provincia – come ha introdotto il presidente del Consiglio provinciale Giacomo Leonelli – di recente è stato organizzato un partecipato Consiglio aperto intorno al Femminicidio, nel quale magistrati, avvocati, psicologi e politici hanno spiegato in che cosa consista e come si possa prevenire. “Vorrei ribadire – ha spiegato la De Bonis – che il femminicidio è il reato di chi uccide o commette violenza contro una donna proprio in quanto donna. Chiediamo pertanto che questo diventi uno specifico reato, considerando anche che i dati parlano chiaro: in Italia muoiono più donne per violenza che per il cancro. Noi abbiamo affrontato, anche con il recente Consiglio aperto, il problema alla radice, ma andremo avanti, tutto questo ha un senso: il fenomeno è aumentato del 300% in questi ultimi anni”. “Bisogna anche considerare che le vittime – ha concluso la consigliera – percependo l’inadeguatezza del sistema, non sono attualmente incoraggiate a denunciare ma piuttosto a celare nel silenzio il proprio dolore. Considerato tutto ciò chiediamo che la Provincia di Perugia si faccia interprete presso il parlamento italiano di questa urgenza affinché venga punita in maniera specifica ogni forma di violenza e discriminazione verso le donne, considerando che il reato in questione in tutte le sue sfaccettature comprende ogni forma di abuso, attacco e molestia che degrada e subordina la donna, conducendola ad un perenne stato di paura che pregiudica la stessa consapevolezza di essere ‘padrona della propria vita’ ”. Due gli interventi dei capogruppo che non avevano espresso il proprio parere durante il Consiglio aperto: per il senatore Franco Asciutti, consigliere della lista omonima, si tratta di un vero e proprio cancro della società, bisogna considerare la violenza alle donne la più grande violazione dei diritti umani. Anche per Giancarlo Carocci di Umbria tricolore si tratta del peggior reato che si posa compiere.
Oi13204.MLF
(Cittadino e Provincia – Perugia 14 maggio 2013) – Con 25 voti favorevoli e un astenuto è stato approvato durante lo scorso Consiglio provinciale l’ordine del giorno che vuole introdurre in Italia il Femminicidio come reato. Il documento, presentato dalle consigliere Paola De Bonis (Pdl), Sandra Allegrini e Laura Zampa (Pd), è in linea e ha in qualche caso anticipato l’ondata di proposte da parte del mondo politico e dello spettacolo intorno a questo toccante argomento. Proprio in Provincia – come ha introdotto il presidente del Consiglio provinciale Giacomo Leonelli – di recente è stato organizzato un partecipato Consiglio aperto intorno al Femminicidio, nel quale magistrati, avvocati, psicologi e politici hanno spiegato in che cosa consista e come si possa prevenire. “Vorrei ribadire – ha spiegato la De Bonis – che il femminicidio è il reato di chi uccide o commette violenza contro una donna proprio in quanto donna. Chiediamo pertanto che questo diventi uno specifico reato, considerando anche che i dati parlano chiaro: in Italia muoiono più donne per violenza che per il cancro. Noi abbiamo affrontato, anche con il recente Consiglio aperto, il problema alla radice, ma andremo avanti, tutto questo ha un senso: il fenomeno è aumentato del 300% in questi ultimi anni”. “Bisogna anche considerare che le vittime – ha concluso la consigliera – percependo l’inadeguatezza del sistema, non sono attualmente incoraggiate a denunciare ma piuttosto a celare nel silenzio il proprio dolore. Considerato tutto ciò chiediamo che la Provincia di Perugia si faccia interprete presso il parlamento italiano di questa urgenza affinché venga punita in maniera specifica ogni forma di violenza e discriminazione verso le donne, considerando che il reato in questione in tutte le sue sfaccettature comprende ogni forma di abuso, attacco e molestia che degrada e subordina la donna, conducendola ad un perenne stato di paura che pregiudica la stessa consapevolezza di essere ‘padrona della propria vita’ ”. Due gli interventi dei capogruppo che non avevano espresso il proprio parere durante il Consiglio aperto: per il senatore Franco Asciutti, consigliere della lista omonima, si tratta di un vero e proprio cancro della società, bisogna considerare la violenza alle donne la più grande violazione dei diritti umani. Anche per Giancarlo Carocci di Umbria tricolore si tratta del peggior reato che si posa compiere.
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