Consiglio provinciale vota ordine del giorno del Prc contro la Riforma del Ministro Gelmini.La maggioranza: "ha prodotto riflessi negativi anche a livello locale in fatto di programmazione". L'opposizione: "Ha avuto il merito di dire stop allo stipendificio che era diventata l'istituzione"
(Cittadino e Provincia – Perugia 15 febbraio 2010) – Il Consiglio provinciale di Perugia ha detto no alla riforma Gelmini in ambito scolastico e universitario: con 16 voti a favore (PRC, PDCI, SL, PD, IDV) contro 7 (PDL E LEGA), è stato approvato infatti un ordine del giorno del gruppo di Rifondazione. Il testo chiedeva un opposizione decisa sia sui “tagli apportati al bilancio della scuola pubblica dalla Ministro Gelmini, che coi suoi provvedimenti di accorpamento delle classi e di innalzamento del rapporto numerico tra alunni / studenti e insegnanti, non ha fatto che rendere di fatto difficoltosa se non impossibile la didattica”; che “ai finanziamenti pubblici alla scuola privata”. Il gruppo di Rifondazione ha ribadito che la Riforma Gelmini ha cresto ulteriore precariato in Umbria e pone “alla Provincia gravissimi problemi circa la presente e futura programmazione scolastica”. La maggioranza – da Pd passando per l’Idv fino a Sinistra e Libertà – ha confermato con il voto le preoccupazione e i riflessi negativi sul locale della Riforma, puntando molto sui disagi arrecati alle famiglie, agli studenti e a moltissimi lavoratori che si sono ritrovati senza lavoro. L’opposizione di centrodestra ha invece rivendicato la bontà della Riforma che ha riportato “il merito all’interno delle scuole, ha scritto la parola fine sullo stipendificio a cui era ridotta l’istituzione, premia gli insegnanti maggiormente capaci e volenterosi”. E inoltre secondo l’opposizione “ha reso gli studenti più vicini al mercato del lavoro, loro destinazione naturale dopo gli studi”. Con l’approvazione dell’ordine del giorno la Provincia dovrà farsi portavoce del malcontento politico e sociale verso la Riforma con il Governo del Paese.
Lavoro10017.Nb
(Cittadino e Provincia – Perugia 15 febbraio 2010) – Il Consiglio provinciale di Perugia ha detto no alla riforma Gelmini in ambito scolastico e universitario: con 16 voti a favore (PRC, PDCI, SL, PD, IDV) contro 7 (PDL E LEGA), è stato approvato infatti un ordine del giorno del gruppo di Rifondazione. Il testo chiedeva un opposizione decisa sia sui “tagli apportati al bilancio della scuola pubblica dalla Ministro Gelmini, che coi suoi provvedimenti di accorpamento delle classi e di innalzamento del rapporto numerico tra alunni / studenti e insegnanti, non ha fatto che rendere di fatto difficoltosa se non impossibile la didattica”; che “ai finanziamenti pubblici alla scuola privata”. Il gruppo di Rifondazione ha ribadito che la Riforma Gelmini ha cresto ulteriore precariato in Umbria e pone “alla Provincia gravissimi problemi circa la presente e futura programmazione scolastica”. La maggioranza – da Pd passando per l’Idv fino a Sinistra e Libertà – ha confermato con il voto le preoccupazione e i riflessi negativi sul locale della Riforma, puntando molto sui disagi arrecati alle famiglie, agli studenti e a moltissimi lavoratori che si sono ritrovati senza lavoro. L’opposizione di centrodestra ha invece rivendicato la bontà della Riforma che ha riportato “il merito all’interno delle scuole, ha scritto la parola fine sullo stipendificio a cui era ridotta l’istituzione, premia gli insegnanti maggiormente capaci e volenterosi”. E inoltre secondo l’opposizione “ha reso gli studenti più vicini al mercato del lavoro, loro destinazione naturale dopo gli studi”. Con l’approvazione dell’ordine del giorno la Provincia dovrà farsi portavoce del malcontento politico e sociale verso la Riforma con il Governo del Paese.
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