(Cittadino e Provincia – Perugia 25 gennaio 2012) – La terza commissione consiliare permanente della Provincia ha affrontato il problema dell’azienda spoletina Ims conosciuta anche come “ex Pozzi”. L’ordine del giorno era stato precedentemente presentato dai consiglieri Giampiero Panfili del Pdl, Massimiliano Capitani e Laura Zampa del Pd. Nella sua introduzione il presidente della terza commissione Luca Baldelli ha spiegato: “Non siamo, come qualche volta si dice, un ente che smobilita. Finché ci saremo, staremo vicino ai cittadini. Ecco il perché di questo incontro, organizzato per aiutare i lavoratori della ex Pozzi”. “L’Ims è un azienda storica spoletina – ha esordito Capitani – è infatti ubicata all’interno di un sito dove una volta si portava il carbone, da bambini ci portavano addirittura a visitarla”. “Adesso è in pericolo il lavoro di 278 dipendenti, più altri 100 a tempo determinato che non hanno visto rinnovato il loro contratto. C’è comunque la sensazione che la proprietà voglia andare avanti – ha concluso il consigliere – lavoriamo tutti insieme per salvare questo presidio lavorativo, dopo che tante industrie hanno chiuso i battenti”. Il consigliere Panfili ha poi sottolineato, prima degli altri interventi, l’assenza della proprietà. Si sono in seguito avvicendati i sindacalisti: il primo è stato Francesco Giannini, responsabile provinciale della Cgil, che ha ribadito l’importanza di salvare il salvabile in uno scenario di fortissima crisi delle aziende locali, Adolfo Pierotti della Cisl provinciale ha aggiunto: “Questa regione dovrà prendersi le proprie responsabilità anche a livello politico, costruiamo una strumentazione per evitare che l’Umbria vada a picco”. Sono intervenuti anche Alfonso Scoppetta della Uil e Franco Zaffini dell’Ugl. Il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti ha rimarcato l’assenza dei vertici aziendali. “La situazione è preoccupante – ha detto - non si vede la luce fuori dal tunnel: che ci diciamo tra di noi dopo i tantissimi incontri fatti? Manca l’interlocutore reale stiamo ancora aspettando il piano aziendale, senza questo non possiamo produrre niente di valido e di realmente produttivo”. “La ricchezza delle nostre terre – ha ricordato Laura Zampa del Pd – è data dalla forza lavoro dei nostri giovani. Le realtà industriali esistenti vanno dunque tutelate al massimo, è indispensabile la ricerca di un costruttivo dialogo anche con gli istituti di credito e con il Ministero competente”. Anche la consigliera ha poi sottolineato la mancanza dei responsabili dell’azienda. “Qualcuno non gioca nel verso in cui deve giocare – ha esordito il consigliere Enrico Bastioli, capogruppo dei Socialisti riformisti – dobbiamo essere allora dinamici, capire che cosa si può fare: se c’è la volontà di rimanere nel territorio, che si dimostri”. Ha concluso gli interventi il capogruppo del Pdl Piero Sorcini: “Se vogliano pensare ad un tavolo di concertazione di tutti i soggetti, l’autorevolezza dell’Ente deve portare a qualcosa di concreto: dobbiamo capire che la politica e l’apparato burocratico hanno serie difficoltà ad adeguarsi alle attuali sfide del mondo del lavoro, è ora che scendano in campo delle diverse figure. Spendiamo tante risorse per delle consulenze che non servono, in questo caso ci vogliono dei manager”. La commissione si è conclusa con la compilazione di un concreto calendario di lavoro.
Oi12047.MLF
(Cittadino e Provincia – Perugia 25 gennaio 2012) – La terza commissione consiliare permanente della Provincia ha affrontato il problema dell’azienda spoletina Ims conosciuta anche come “ex Pozzi”. L’ordine del giorno era stato precedentemente presentato dai consiglieri Giampiero Panfili del Pdl, Massimiliano Capitani e Laura Zampa del Pd. Nella sua introduzione il presidente della terza commissione Luca Baldelli ha spiegato: “Non siamo, come qualche volta si dice, un ente che smobilita. Finché ci saremo, staremo vicino ai cittadini. Ecco il perché di questo incontro, organizzato per aiutare i lavoratori della ex Pozzi”. “L’Ims è un azienda storica spoletina – ha esordito Capitani – è infatti ubicata all’interno di un sito dove una volta si portava il carbone, da bambini ci portavano addirittura a visitarla”. “Adesso è in pericolo il lavoro di 278 dipendenti, più altri 100 a tempo determinato che non hanno visto rinnovato il loro contratto. C’è comunque la sensazione che la proprietà voglia andare avanti – ha concluso il consigliere – lavoriamo tutti insieme per salvare questo presidio lavorativo, dopo che tante industrie hanno chiuso i battenti”. Il consigliere Panfili ha poi sottolineato, prima degli altri interventi, l’assenza della proprietà. Si sono in seguito avvicendati i sindacalisti: il primo è stato Francesco Giannini, responsabile provinciale della Cgil, che ha ribadito l’importanza di salvare il salvabile in uno scenario di fortissima crisi delle aziende locali, Adolfo Pierotti della Cisl provinciale ha aggiunto: “Questa regione dovrà prendersi le proprie responsabilità anche a livello politico, costruiamo una strumentazione per evitare che l’Umbria vada a picco”. Sono intervenuti anche Alfonso Scoppetta della Uil e Franco Zaffini dell’Ugl. Il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti ha rimarcato l’assenza dei vertici aziendali. “La situazione è preoccupante – ha detto - non si vede la luce fuori dal tunnel: che ci diciamo tra di noi dopo i tantissimi incontri fatti? Manca l’interlocutore reale stiamo ancora aspettando il piano aziendale, senza questo non possiamo produrre niente di valido e di realmente produttivo”. “La ricchezza delle nostre terre – ha ricordato Laura Zampa del Pd – è data dalla forza lavoro dei nostri giovani. Le realtà industriali esistenti vanno dunque tutelate al massimo, è indispensabile la ricerca di un costruttivo dialogo anche con gli istituti di credito e con il Ministero competente”. Anche la consigliera ha poi sottolineato la mancanza dei responsabili dell’azienda. “Qualcuno non gioca nel verso in cui deve giocare – ha esordito il consigliere Enrico Bastioli, capogruppo dei Socialisti riformisti – dobbiamo essere allora dinamici, capire che cosa si può fare: se c’è la volontà di rimanere nel territorio, che si dimostri”. Ha concluso gli interventi il capogruppo del Pdl Piero Sorcini: “Se vogliano pensare ad un tavolo di concertazione di tutti i soggetti, l’autorevolezza dell’Ente deve portare a qualcosa di concreto: dobbiamo capire che la politica e l’apparato burocratico hanno serie difficoltà ad adeguarsi alle attuali sfide del mondo del lavoro, è ora che scendano in campo delle diverse figure. Spendiamo tante risorse per delle consulenze che non servono, in questo caso ci vogliono dei manager”. La commissione si è conclusa con la compilazione di un concreto calendario di lavoro.
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