Il Presidente della Provincia Luciano Bacchetta anche nella veste istituzionale di sindaco di Citta’ di Castello, rende onore alle vittime delle foibe, agli esuli e ai loro discendenti
(Cittadino e Provincia) Perugia, 10 febbraio 2021 - “L’orrore delle foibe colpisce le nostre coscienze”: con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha colto il sentimento che nel Giorno del Ricordo coinvolge tutti noi. La tragedia di migliaia di italiani sradicati dalla loro terra, vittime delle foibe, costretti a sofferenze inenarrabili non possono lasciare indifferenti ancora oggi. Furono la conseguenza del dramma della Seconda Guerra Mondiale che sommò ai crimini contro l’umanità perpetrati dal nazi-fascismo quelli del regime comunista.
Il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei trattati di pace di Parigi, vennero assegnati alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia. Diciassette anni fa l’Italia ha istituito il “Giorno del Ricordo” onorare le vittime delle foibe, l’esodo di istriani, giuliani e dalmati.
Ferite ancora aperte nei sopravvissuti, negli esuli e nei loro discendenti che devono trovare in tutti noi solidarietà e gratitudine per il contributo che hanno dato alla ricostruzione dell’Italia devastata dalla guerra. Con tale spirito invito tutti a celebrare questa giornata nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia. Un pensiero che non deve esaurirsi in un unico giorno, ma accompagnarci affinché gli orrori del passato non si ripetano e sia sempre presente in noi la consapevolezza che solo la democrazia può essere sentinella della pace e della civile convivenza.
Oi21012.RM
(Cittadino e Provincia) Perugia, 10 febbraio 2021 - “L’orrore delle foibe colpisce le nostre coscienze”: con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha colto il sentimento che nel Giorno del Ricordo coinvolge tutti noi. La tragedia di migliaia di italiani sradicati dalla loro terra, vittime delle foibe, costretti a sofferenze inenarrabili non possono lasciare indifferenti ancora oggi. Furono la conseguenza del dramma della Seconda Guerra Mondiale che sommò ai crimini contro l’umanità perpetrati dal nazi-fascismo quelli del regime comunista.
Il 10 febbraio 1947, giorno della firma dei trattati di pace di Parigi, vennero assegnati alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia. Diciassette anni fa l’Italia ha istituito il “Giorno del Ricordo” onorare le vittime delle foibe, l’esodo di istriani, giuliani e dalmati.
Ferite ancora aperte nei sopravvissuti, negli esuli e nei loro discendenti che devono trovare in tutti noi solidarietà e gratitudine per il contributo che hanno dato alla ricostruzione dell’Italia devastata dalla guerra. Con tale spirito invito tutti a celebrare questa giornata nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia. Un pensiero che non deve esaurirsi in un unico giorno, ma accompagnarci affinché gli orrori del passato non si ripetano e sia sempre presente in noi la consapevolezza che solo la democrazia può essere sentinella della pace e della civile convivenza.
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