"La ricchezza espressa dal nostro Ente non sparirà"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 21 dicembre 2013 – Un convegno dedicato al settore giovanile, a quel settore che ‘crea il ragazzo del domani’, che educa quasi alla pari di un maestro di scuola. Nella sala del consiglio della Provincia di Perugia oggi, docenti esperti istruttori e responsabili del Settori Giovanili, si sono incontrati e confrontati in un convegno dal titolo: “L’importanza dell’allenatore nell’età evolutiva del giovane calciatore”, organizzato dall’Associazione Italiana Allenatori Calcio A.I.A.C. Umbria, in collaborazione con la Provincia di Perugia e con il patrocinio della F.I.G.C. comitato regionale Umbria. Ad introdurre i lavori è stato Roberto Bertini, assessore allo Sport della Provincia di Perugia, relatori Renzo Cenci (Responsabile Scuola Calcio) che parlerà dei “Requisiti dell’Istruttore di una Scuola Calcio”, Arnaldo Antonelli (docente Settore Tecnico) relazionerà su “Settore Giovanile – Risultato e formazione”, Gaspare Di Giorgi (Psicologia dello Sport) terrà “La relazione educativa al di là dell’aspetto tecnico”, Fabrizio Paffarini (Responsabile Rappresentativa Juniores) illustrerà “La figura del Maestro e del Tecnico”, infine Eros Lolli (Medicina dello Sport) interverrà “Contro il doping per un sport sano”. “L’allenatore del settore giovanile – ha affermato Bertini - si trova a ricoprire un ruolo molto importante nella società di oggi. Spesso è, suo mal grado, l’ago della bilancia tra genitori, che vogliono vedere giocare i propri figli, e società sportiva, intenta a ottenere risultati. La fascia di età che va dai 6 ai 10 anni è molto delicata per la formazione psicomotoria del ragazzo. Credo che iniziative di questo genere siano molto importanti e andrebbero portate nel territorio cercando un coinvolgimento attivo dei genitori”. “Il progresso tecnologico degli ultimi anni – ha detto Cenci - ci porta ad avere ragazzi con grande manualità, abituati ad usare computer e playstatition, ma con mobilità limitata dovuta alla eccessiva sedentarietà. Il ruolo dell’educatore inizia dalle piccole-grandi cose come: il rispetto dei compagni, dell’orario di allenamento, del luogo dove ci si allena e l’educazione alla sconfitta. Un altro elemento importante è quello dell’istruttore comunicatore che deve usare termini adeguati all’età del ragazzo sforzandosi di comunicare in maniera diretta e semplice. Due sono gli elementi essenziali da infondere al ragazzo: passione e entusiasmo”. Il Dott. Gaspare Di Giorgi ha precisato che la pratica sportiva è importantissima per il superamento della paure del bambino, perché il gioco implica curiosità, scoperta di se stessi e accettazione delle regole elementi, “elementi indispensabili per una crescita completa della socialità del ragazzo”.
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(Cittadino e Provincia) – Perugia, 21 dicembre 2013 – Un convegno dedicato al settore giovanile, a quel settore che ‘crea il ragazzo del domani’, che educa quasi alla pari di un maestro di scuola. Nella sala del consiglio della Provincia di Perugia oggi, docenti esperti istruttori e responsabili del Settori Giovanili, si sono incontrati e confrontati in un convegno dal titolo: “L’importanza dell’allenatore nell’età evolutiva del giovane calciatore”, organizzato dall’Associazione Italiana Allenatori Calcio A.I.A.C. Umbria, in collaborazione con la Provincia di Perugia e con il patrocinio della F.I.G.C. comitato regionale Umbria. Ad introdurre i lavori è stato Roberto Bertini, assessore allo Sport della Provincia di Perugia, relatori Renzo Cenci (Responsabile Scuola Calcio) che parlerà dei “Requisiti dell’Istruttore di una Scuola Calcio”, Arnaldo Antonelli (docente Settore Tecnico) relazionerà su “Settore Giovanile – Risultato e formazione”, Gaspare Di Giorgi (Psicologia dello Sport) terrà “La relazione educativa al di là dell’aspetto tecnico”, Fabrizio Paffarini (Responsabile Rappresentativa Juniores) illustrerà “La figura del Maestro e del Tecnico”, infine Eros Lolli (Medicina dello Sport) interverrà “Contro il doping per un sport sano”. “L’allenatore del settore giovanile – ha affermato Bertini - si trova a ricoprire un ruolo molto importante nella società di oggi. Spesso è, suo mal grado, l’ago della bilancia tra genitori, che vogliono vedere giocare i propri figli, e società sportiva, intenta a ottenere risultati. La fascia di età che va dai 6 ai 10 anni è molto delicata per la formazione psicomotoria del ragazzo. Credo che iniziative di questo genere siano molto importanti e andrebbero portate nel territorio cercando un coinvolgimento attivo dei genitori”. “Il progresso tecnologico degli ultimi anni – ha detto Cenci - ci porta ad avere ragazzi con grande manualità, abituati ad usare computer e playstatition, ma con mobilità limitata dovuta alla eccessiva sedentarietà. Il ruolo dell’educatore inizia dalle piccole-grandi cose come: il rispetto dei compagni, dell’orario di allenamento, del luogo dove ci si allena e l’educazione alla sconfitta. Un altro elemento importante è quello dell’istruttore comunicatore che deve usare termini adeguati all’età del ragazzo sforzandosi di comunicare in maniera diretta e semplice. Due sono gli elementi essenziali da infondere al ragazzo: passione e entusiasmo”. Il Dott. Gaspare Di Giorgi ha precisato che la pratica sportiva è importantissima per il superamento della paure del bambino, perché il gioco implica curiosità, scoperta di se stessi e accettazione delle regole elementi, “elementi indispensabili per una crescita completa della socialità del ragazzo”.
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