Le esperienze del progetto "Lo Stato siamo noi" della Provincia raccolte in un volume presentato oggi alle scuole
Perugia, 14 marzo ’16 – Un volume che ripercorre la storia del progetto per la legalità “Lo Stato siamo noi”, che ha coperto gli anni centrali dell’ultimo mandato amministrativo elettivo della Provincia di Perugia (2010-2014) dal titolo “Legalità. Il diritto alla giustizia. Il dovere della responsabilità”, curato da Maurizio Terzetti. La sua presentazione ufficiale è avvenuta nella giornata odierna in Provincia di Perugia, sala consiliare. All’incontro hanno preso parte il vice presidente della Provincia, il presidente e vice presidente dell’assemblea legislativa regionale, il sottosegretario agli Interni, il procuratore generale della Repubblica di Perugia, la consigliera di parità della Provincia di Perugia, un rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Presenti, inoltre, studenti del Liceo scientifico di Assisi, liceo classico Mariotti di Perugia, ”Itet Capitini – V. Emanuele II – A. Di Cambio”, Ipsia “Cavour – Marconi”, liceo artistico “Bernardino di Betto”. “Quello della legalità è un tema di fondamentale importanza del quale occorre parlarne sempre di più .- è stato affermato dalla vicepresidenza della Provincia -. Oggi la nuova Provincia svolge un ruolo di primo piano su questo aspetto divenendo stazione appaltante per i Comuni che vi aderiscono”. Il sottosegretario agli Interni rivolgendosi ai ragazzi, ha raccomandato loro di avere un rapporto di fiducia con le forze dell’ordine; di non stare in mezzo, ma o si sta dalla parte della legalità, dello Stato oppure no; che delinquere non conviene, perché prima o poi nella rete dello Stato e delle forze dell’ordine ci si va. Infine, che devono “trovare il piacere di indignarsi e non commettere l’errore di normalizzare situazioni che non hanno nulla a che fare con la normalità”. Tornando al volume, dalla presidenza dell’assemblea legislativa è stato detto che “non si poteva non documentare la storia del progetto per la legalità che ha segnato il nostro mandato amministrativo in Provincia. Parlare di legalità, all’inizio del progetto, è stato porsi in termini di analisi e di denuncia, dei fatti più aberranti, come quelli mafiosi, in cui è coinvolta l’intera comunità nazionale. Così – ha proseguito – si sono stretti legami con le istituzioni e associazioni che contrastano tale fenomeno. Lentamente, poi, il cerchio degli interessi si è allargato”. Dalla vicepresidenza del Consiglio regionale è stato spiegato come sia nata l’idea di impegnarsi su questo tema. “Una sera guardando alla tv la fiction che ripercorreva la vita di Totò Riina sono rimasto negativamente impressionato dalla componente eroica che rivestiva questo personaggio. All’indomani ho convocato l’assessore competente per cominciare a lavorare su questo tema che è sfociato oggi in un volume ma che non finisce certamente qui”. Il procuratore generale ha esortato gli studenti presenti ad essere tolleranti, poiché “la tolleranza è l’antitesi della mafia. Uno dei modi più efficaci di fare antimafia – ha aggiunto – è far funzionare la pubblica amministrazione perché solo così ci si salva. Fondamentale, al riguardo è il buon funzionamento della stessa”.
Cs16009.RB
Perugia, 14 marzo ’16 – Un volume che ripercorre la storia del progetto per la legalità “Lo Stato siamo noi”, che ha coperto gli anni centrali dell’ultimo mandato amministrativo elettivo della Provincia di Perugia (2010-2014) dal titolo “Legalità. Il diritto alla giustizia. Il dovere della responsabilità”, curato da Maurizio Terzetti. La sua presentazione ufficiale è avvenuta nella giornata odierna in Provincia di Perugia, sala consiliare. All’incontro hanno preso parte il vice presidente della Provincia, il presidente e vice presidente dell’assemblea legislativa regionale, il sottosegretario agli Interni, il procuratore generale della Repubblica di Perugia, la consigliera di parità della Provincia di Perugia, un rappresentante della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Presenti, inoltre, studenti del Liceo scientifico di Assisi, liceo classico Mariotti di Perugia, ”Itet Capitini – V. Emanuele II – A. Di Cambio”, Ipsia “Cavour – Marconi”, liceo artistico “Bernardino di Betto”. “Quello della legalità è un tema di fondamentale importanza del quale occorre parlarne sempre di più .- è stato affermato dalla vicepresidenza della Provincia -. Oggi la nuova Provincia svolge un ruolo di primo piano su questo aspetto divenendo stazione appaltante per i Comuni che vi aderiscono”. Il sottosegretario agli Interni rivolgendosi ai ragazzi, ha raccomandato loro di avere un rapporto di fiducia con le forze dell’ordine; di non stare in mezzo, ma o si sta dalla parte della legalità, dello Stato oppure no; che delinquere non conviene, perché prima o poi nella rete dello Stato e delle forze dell’ordine ci si va. Infine, che devono “trovare il piacere di indignarsi e non commettere l’errore di normalizzare situazioni che non hanno nulla a che fare con la normalità”. Tornando al volume, dalla presidenza dell’assemblea legislativa è stato detto che “non si poteva non documentare la storia del progetto per la legalità che ha segnato il nostro mandato amministrativo in Provincia. Parlare di legalità, all’inizio del progetto, è stato porsi in termini di analisi e di denuncia, dei fatti più aberranti, come quelli mafiosi, in cui è coinvolta l’intera comunità nazionale. Così – ha proseguito – si sono stretti legami con le istituzioni e associazioni che contrastano tale fenomeno. Lentamente, poi, il cerchio degli interessi si è allargato”. Dalla vicepresidenza del Consiglio regionale è stato spiegato come sia nata l’idea di impegnarsi su questo tema. “Una sera guardando alla tv la fiction che ripercorreva la vita di Totò Riina sono rimasto negativamente impressionato dalla componente eroica che rivestiva questo personaggio. All’indomani ho convocato l’assessore competente per cominciare a lavorare su questo tema che è sfociato oggi in un volume ma che non finisce certamente qui”. Il procuratore generale ha esortato gli studenti presenti ad essere tolleranti, poiché “la tolleranza è l’antitesi della mafia. Uno dei modi più efficaci di fare antimafia – ha aggiunto – è far funzionare la pubblica amministrazione perché solo così ci si salva. Fondamentale, al riguardo è il buon funzionamento della stessa”.
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