Gli auguri di inizio anno scolastico
Comincia un anno scolastico che si caratterizza per alcuni importanti segnali di cambiamento nel sistema della pubblica istruzione. I risultati delle premesse, che sono state e continuano a essere poste in campo dall'azione riformatrice del Governo, avranno modo di dispiegarsi durante tutto il corso dell'anno. In questo inizio di anno scolastico colgo degli elementi di palese novità che, seppure accompagnati da un quadro normativo e gestionale ancora problematico, stimolano gli studenti, gli insegnanti, gli operatori della scuola e le famiglie a concepire pensieri meno foschi del solito riguardo alla possibilità di conseguire risultati nello studio sempre più adeguati agli standard europei.
Nel solco di questa riflessione di ordine generale e nazionale il mio pensiero va alla situazione della scuola in Umbria e, in particolare, nella provincia di Perugia. In questo campo, l'Ente che ho guidato negli ultimi cinque anni può rivendicare, a pieno titolo, alcuni meriti che mi corre l'obbligo di ricordare non per esaltare qualcosa in particolare, ma per rendere giustizia a un lavoro svolto con assiduità dalla Provincia di Perugia sia nel campo dell'edilizia scolastica sia nel campo del piano di dimensionamento scolastico sia in quello, più ampio, della formazione professionale, senza dimenticare il prezioso supporto che la Polizia provinciale ha dato nell'opera di sorveglianza esterna agli istituti scolastici. Lungo tutte queste direttrici, nei cinque anni di mandato, la competenza provinciale ha avuto modo di esprimersi e di dialogare, di recepire le istanze e di convogliarle verso risposte e atti concreti, di integrarsi in un messaggio unico di "buona scuola" ampiamente recepito da tutti gli 'attori' coinvolti nel mondo della pubblica istruzione.
In questo senso, sono veramente felice che la competenza in molte di queste materie sarà trasferita dalla Provincia di ieri all'ente riformato di domani, che entro la fine dell'anno sarà operativo. E' un segnale rassicurante per tutti coloro che il 15 settembre, in Umbria, tornano sui banchi di scuola, dietro una cattedra, negli uffici della complessa macchina, sempre in funzione, dell'istruzione pubblica. E' un segnale in piena sintonia piena con l'azione riformatrice alla quale il Governo sta mettendo mano come impegno prioritario del proprio compito politico.
Con la consapevolezza di avere contribuito all'individuazione del lavoro per la scuola come a uno degli obiettivi principali al quale si lega la svolta del 'sistema Italia', saluto quanti tornano a scuola per concorrere - con lo studio, con la partecipazione delle famiglie e con l'azione amministrativa - al migliore futuro possibile del nostro Paese.
Marco Vinicio Guasticchi
Presidente della Provincia di Perugia
Comincia un anno scolastico che si caratterizza per alcuni importanti segnali di cambiamento nel sistema della pubblica istruzione. I risultati delle premesse, che sono state e continuano a essere poste in campo dall'azione riformatrice del Governo, avranno modo di dispiegarsi durante tutto il corso dell'anno. In questo inizio di anno scolastico colgo degli elementi di palese novità che, seppure accompagnati da un quadro normativo e gestionale ancora problematico, stimolano gli studenti, gli insegnanti, gli operatori della scuola e le famiglie a concepire pensieri meno foschi del solito riguardo alla possibilità di conseguire risultati nello studio sempre più adeguati agli standard europei.
Nel solco di questa riflessione di ordine generale e nazionale il mio pensiero va alla situazione della scuola in Umbria e, in particolare, nella provincia di Perugia. In questo campo, l'Ente che ho guidato negli ultimi cinque anni può rivendicare, a pieno titolo, alcuni meriti che mi corre l'obbligo di ricordare non per esaltare qualcosa in particolare, ma per rendere giustizia a un lavoro svolto con assiduità dalla Provincia di Perugia sia nel campo dell'edilizia scolastica sia nel campo del piano di dimensionamento scolastico sia in quello, più ampio, della formazione professionale, senza dimenticare il prezioso supporto che la Polizia provinciale ha dato nell'opera di sorveglianza esterna agli istituti scolastici. Lungo tutte queste direttrici, nei cinque anni di mandato, la competenza provinciale ha avuto modo di esprimersi e di dialogare, di recepire le istanze e di convogliarle verso risposte e atti concreti, di integrarsi in un messaggio unico di "buona scuola" ampiamente recepito da tutti gli 'attori' coinvolti nel mondo della pubblica istruzione.
In questo senso, sono veramente felice che la competenza in molte di queste materie sarà trasferita dalla Provincia di ieri all'ente riformato di domani, che entro la fine dell'anno sarà operativo. E' un segnale rassicurante per tutti coloro che il 15 settembre, in Umbria, tornano sui banchi di scuola, dietro una cattedra, negli uffici della complessa macchina, sempre in funzione, dell'istruzione pubblica. E' un segnale in piena sintonia piena con l'azione riformatrice alla quale il Governo sta mettendo mano come impegno prioritario del proprio compito politico.
Con la consapevolezza di avere contribuito all'individuazione del lavoro per la scuola come a uno degli obiettivi principali al quale si lega la svolta del 'sistema Italia', saluto quanti tornano a scuola per concorrere - con lo studio, con la partecipazione delle famiglie e con l'azione amministrativa - al migliore futuro possibile del nostro Paese.
Marco Vinicio Guasticchi
Presidente della Provincia di Perugia