Si parte da questo principio per ribadire che occorre gestire con efficacia l'immigrazione alle frontiere esterne dell'UE, favorendo al tempo stesso l'ingresso legale dei lavoratori qualificati. Considerando il basso tasso di natalità e l'invecchiamento della popolazione, l'Europa dipenderà sempre più dalla manodopera immigrata. L'attuale situazione nell'Africa settentrionale offre un'opportunità sia per l'UE che per quanti fuggono da disordini civili, persecuzioni e guerre. Se i livelli storici di immigrazione resteranno invariati, nel 2060 l'Europa avrà 50 milioni di lavoratori in meno. Se invece il flusso di immigrati diminuirà, ci saranno 110 milioni di lavoratori in meno, rispetto a oggi, per finanziare il sistema previdenziale, in particolare le pensioni. Pertanto, la Commissione propone una serie di nuove misure per gestire meglio il flusso di immigrazione dai paesi nordafricani, offrendo così ai lavoratori, con le competenze richieste, più possibilità di entrare legalmente nell'UE.
L'UE vuole sviluppare "partnership per la mobilità" per aiutare la Tunisia, il Marocco e l'Egitto a elaborare programmi di assunzione di lavoratori per l'UE. Il piano prevede il riconoscimento dei titoli professionali e di studio. In cambio, i paesi dell'UE dovrebbero beneficiare dell'arrivo di lavoratori adeguatamente qualificati per sopperire alla carenza di manodopera. L'UE predisporrà inoltre programmi di rimpatrio per quanti desiderano rientrare nel loro paese di origine. Grazie a questi partenariati, anche studenti, ricercatori e imprenditori potranno ottenere più facilmente un visto per l'UE. Da parte loro, i paesi di origine degli immigrati dovranno potenziare i controlli sull'emigrazione clandestina, migliorare la gestione delle frontiere e contrastare il contrabbando e la tratta di esseri umani. Sono previste anche modifiche alle norme dell'UE in materia di visti, che potranno essere reintrodotti, anche solo temporaneamente, per i cittadini extra UE in circostanze speciali, per esempio in caso di ondate di immigrati clandestini o di falsi richiedenti asilo.
Le proposte saranno discusse dai paesi membri al prossimo vertice dell'UE a Bruxelles il 24 giugno 2011.
Per saperne di più:
http://ec.europa.eu/home-affairs/policies/immigration/immigration_intro_en.htm
Si parte da questo principio per ribadire che occorre gestire con efficacia l'immigrazione alle frontiere esterne dell'UE, favorendo al tempo stesso l'ingresso legale dei lavoratori qualificati. Considerando il basso tasso di natalità e l'invecchiamento della popolazione, l'Europa dipenderà sempre più dalla manodopera immigrata. L'attuale situazione nell'Africa settentrionale offre un'opportunità sia per l'UE che per quanti fuggono da disordini civili, persecuzioni e guerre. Se i livelli storici di immigrazione resteranno invariati, nel 2060 l'Europa avrà 50 milioni di lavoratori in meno. Se invece il flusso di immigrati diminuirà, ci saranno 110 milioni di lavoratori in meno, rispetto a oggi, per finanziare il sistema previdenziale, in particolare le pensioni. Pertanto, la Commissione propone una serie di nuove misure per gestire meglio il flusso di immigrazione dai paesi nordafricani, offrendo così ai lavoratori, con le competenze richieste, più possibilità di entrare legalmente nell'UE.
L'UE vuole sviluppare "partnership per la mobilità" per aiutare la Tunisia, il Marocco e l'Egitto a elaborare programmi di assunzione di lavoratori per l'UE. Il piano prevede il riconoscimento dei titoli professionali e di studio. In cambio, i paesi dell'UE dovrebbero beneficiare dell'arrivo di lavoratori adeguatamente qualificati per sopperire alla carenza di manodopera. L'UE predisporrà inoltre programmi di rimpatrio per quanti desiderano rientrare nel loro paese di origine. Grazie a questi partenariati, anche studenti, ricercatori e imprenditori potranno ottenere più facilmente un visto per l'UE. Da parte loro, i paesi di origine degli immigrati dovranno potenziare i controlli sull'emigrazione clandestina, migliorare la gestione delle frontiere e contrastare il contrabbando e la tratta di esseri umani. Sono previste anche modifiche alle norme dell'UE in materia di visti, che potranno essere reintrodotti, anche solo temporaneamente, per i cittadini extra UE in circostanze speciali, per esempio in caso di ondate di immigrati clandestini o di falsi richiedenti asilo.
Le proposte saranno discusse dai paesi membri al prossimo vertice dell'UE a Bruxelles il 24 giugno 2011.
Per saperne di più:
http://ec.europa.eu/home-affairs/policies/immigration/immigration_intro_en.htm