Presidente Proietti: “Ancora falsità e polemiche strumentali. I Comuni pagano quando incassano la Tari”
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 12 gennaio ’23 - “Certe polemiche strumentali e speciose appartengono a un modo di fare politica che non ci appartiene. Veicolare notizie scorrette qualifica, anzi squalifica, chi le firma”.
A parlare così è la presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti (che è anche sindaco di Assisi) e risponde alla nota di Jacopo Barbarito, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio provinciale.
“La ricostruzione dei fatti, in merito al Tefa (Tributo per l’esercizio delle funzioni ambientali), è meno semplicistica di come è stata presentata. Fino al 2020 il Tefa era una partita di giro tra Comuni e Provincia, cioè quando il Comune incassava dall’utente il pagamento della Tari (la tassa sui rifiuti) era tenuto a trasferirne una parte in percentuale alla Provincia. E il Comune di Assisi è sempre stato uno tra i più virtuosi nell’adempiere a questo trasferimento, perché appena arrivati i pagamenti della Tari, a differenza di altri Comuni che addirittura per anni non hanno versato nulla, li ha riversati alla Provincia.
La cifra di cui parla Barbarito di 636.946 è il mancato incasso di Tefa dagli utenti del Comune di Assisi nelle annualità dal 2013 al 2020; man mano che l’insoluto viene incassato, il Comune lo riversa alla Provincia; per tutti i Comuni circa il 20% della Tari (e quindi del Tefa) non viene versato alla scadenza determinando questa situazione. Per esempio se Assisi deve alla Provincia circa 600mila euro il Comune di Perugia deve alla Provincia 2 milioni e 350 mila euro. Lo ribadiamo a chi non conosce i meccanismi tributari, gli importi derivano dal fatto che alcuni utenti (circa il 20% in media) non pagano alla scadenza la tassa sui rifiuti e quindi se il Comune non ha incassato non può versare soldi a un altro ente.
Per completezza di informazioni, come tutti sanno, dal 2021 sono stati inseriti 2 codici tributi distinti, uno per la Tari e l’altro per il Tefa; gli incassi della prima tassa vanno direttamente nel Comune, quelli del Tefa direttamente nelle casse della Provincia tramite l’Agenzia delle Entrate”.
“Questo sistema il consigliere Barbarito, che da anni si occupa di politica (è consigliere provinciale e vicesindaco) dovrebbe conoscerlo. Chi pensa alle elezioni non è certo il sindaco di Assisi rieletto con successo addirittura al primo turno poco più di un anno fa e con l’unico pensiero di amministrare al meglio una città straordinaria e un territorio provinciale con una squadra di amministratori di grandissimo livello.
Mischiare un giusto credito che la Provincia di Perugia vanta nei confronti della Regione per la manutenzione e la sicurezza delle strade con una ‘partita di giro’ che la stragrande maggioranza dei Comuni deve alla Provincia perché la Tari non viene pagata da tutti i cittadini (e quindi, ripetiamolo, non è stato possibile trasferire il Tefa) è un esercizio di basso tenore ché colpisce i sindaci e le amministrazioni, al di là dei colori politici. Pare palese ormai che ci sono precisi ordini di scuderia per attaccare, a prescindere come direbbe Totò”.
OI23004.RED/AM
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 12 gennaio ’23 - “Certe polemiche strumentali e speciose appartengono a un modo di fare politica che non ci appartiene. Veicolare notizie scorrette qualifica, anzi squalifica, chi le firma”.
A parlare così è la presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti (che è anche sindaco di Assisi) e risponde alla nota di Jacopo Barbarito, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio provinciale.
“La ricostruzione dei fatti, in merito al Tefa (Tributo per l’esercizio delle funzioni ambientali), è meno semplicistica di come è stata presentata. Fino al 2020 il Tefa era una partita di giro tra Comuni e Provincia, cioè quando il Comune incassava dall’utente il pagamento della Tari (la tassa sui rifiuti) era tenuto a trasferirne una parte in percentuale alla Provincia. E il Comune di Assisi è sempre stato uno tra i più virtuosi nell’adempiere a questo trasferimento, perché appena arrivati i pagamenti della Tari, a differenza di altri Comuni che addirittura per anni non hanno versato nulla, li ha riversati alla Provincia.
La cifra di cui parla Barbarito di 636.946 è il mancato incasso di Tefa dagli utenti del Comune di Assisi nelle annualità dal 2013 al 2020; man mano che l’insoluto viene incassato, il Comune lo riversa alla Provincia; per tutti i Comuni circa il 20% della Tari (e quindi del Tefa) non viene versato alla scadenza determinando questa situazione. Per esempio se Assisi deve alla Provincia circa 600mila euro il Comune di Perugia deve alla Provincia 2 milioni e 350 mila euro. Lo ribadiamo a chi non conosce i meccanismi tributari, gli importi derivano dal fatto che alcuni utenti (circa il 20% in media) non pagano alla scadenza la tassa sui rifiuti e quindi se il Comune non ha incassato non può versare soldi a un altro ente.
Per completezza di informazioni, come tutti sanno, dal 2021 sono stati inseriti 2 codici tributi distinti, uno per la Tari e l’altro per il Tefa; gli incassi della prima tassa vanno direttamente nel Comune, quelli del Tefa direttamente nelle casse della Provincia tramite l’Agenzia delle Entrate”.
“Questo sistema il consigliere Barbarito, che da anni si occupa di politica (è consigliere provinciale e vicesindaco) dovrebbe conoscerlo. Chi pensa alle elezioni non è certo il sindaco di Assisi rieletto con successo addirittura al primo turno poco più di un anno fa e con l’unico pensiero di amministrare al meglio una città straordinaria e un territorio provinciale con una squadra di amministratori di grandissimo livello.
Mischiare un giusto credito che la Provincia di Perugia vanta nei confronti della Regione per la manutenzione e la sicurezza delle strade con una ‘partita di giro’ che la stragrande maggioranza dei Comuni deve alla Provincia perché la Tari non viene pagata da tutti i cittadini (e quindi, ripetiamolo, non è stato possibile trasferire il Tefa) è un esercizio di basso tenore ché colpisce i sindaci e le amministrazioni, al di là dei colori politici. Pare palese ormai che ci sono precisi ordini di scuderia per attaccare, a prescindere come direbbe Totò”.
OI23004.RED/AM