E' partita la sfida di Perugia, Assisi e Provincia per la nomina Capitale Europea della Cultura - Boccali : "Verràpremiato il progetto più originale e non la cittàpiù bella" - Rasimelli : Perugia sia la capofila dei territori - Biagiotti: "E adesso velocizzare i tempi"
(Cittadino e Provincia – Perugia 29 ottobre'10) – Seppur con un po’ di ritardo, rispetto ad alcune città rivali, la sfida di Perugia e del suo territorio è ufficialmente partita per ottenere nel 2019 – l’anno che toccherà all’Italia – la nomina di Capitale Europea della Cultura. La conferma è arrivata nella commissione Consiliare permanente della Provincia guidata da Luca Baldelli (Prc) che ha visto la presenza del sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali e del suo assessore alla Cultura, Andrea Cernicchi per fare il punto sul versante organizzativo. “E’ necessario subito mettere in chiaro che non basterà promuovere – ha spiegato Cernicchi - le nostre bellezze paesaggistiche e artistiche per poter essere competitivi con altre grandi città italiane come Siena, Ravenna, Venezia e Brindisi. La differenza viene fatta esclusivamente da un progetto originale che deve andare oltre la semplice promozione del territorio”. Il sindaco Wladimiro Boccali ha ricordato “l’accordo di candidatura con Assisi che già da alcuni anni ha deliberato il proprio tentativo di scalata alla Capitale Europea” e ha messo in evidenza l’esigenza “di reperire risorse e capacità mettendo in rete dalla Fondazioni bancarie, passando per le aziende per arrivare al mondo dell’associazionismo culturale: Perugia deve tenere i rapporti con i territori per essere competitiva”. Per il capogruppo del Pd Giampiero Rasimelli “la scelta di un accordo tra territori per arrivare alla nomina di Capitale Europea è una scelta giusta e obbligata, ma deve essere Perugia la città capofila che deve riassumere ed esaltare tutti gli aspetti del progetto culturale da sottoporre all’Europa”. Molto soddisfatto anche il vice-presidente del Consiglio provinciale, Bruno Biagiotti (Pdl) che è stato tra i primi a proporre al Consiglio provinciale la sfida per la nomina di capitale europea di Perugia & Provincia: “Abbiamo tutte le potenziali culturali per poter competere con tutte le città italiane a patto però che si dia corso ad una organizzazione seria e con un progetto globale dei nostri territori; ammetto però un po’ di preoccupazione per la mancata entrata in vigore di gruppi di lavoro e lo stanziamento di risorse per la prima promozione della candidatura di casa nostra, come altri già hanno fatto”. Coinvolgimento dei territori e massima collaborazione è stata auspicata anche dal consigliere del Pd, Laura Zampa.
Oi10609.NB
(Cittadino e Provincia – Perugia 29 ottobre'10) – Seppur con un po’ di ritardo, rispetto ad alcune città rivali, la sfida di Perugia e del suo territorio è ufficialmente partita per ottenere nel 2019 – l’anno che toccherà all’Italia – la nomina di Capitale Europea della Cultura. La conferma è arrivata nella commissione Consiliare permanente della Provincia guidata da Luca Baldelli (Prc) che ha visto la presenza del sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali e del suo assessore alla Cultura, Andrea Cernicchi per fare il punto sul versante organizzativo. “E’ necessario subito mettere in chiaro che non basterà promuovere – ha spiegato Cernicchi - le nostre bellezze paesaggistiche e artistiche per poter essere competitivi con altre grandi città italiane come Siena, Ravenna, Venezia e Brindisi. La differenza viene fatta esclusivamente da un progetto originale che deve andare oltre la semplice promozione del territorio”. Il sindaco Wladimiro Boccali ha ricordato “l’accordo di candidatura con Assisi che già da alcuni anni ha deliberato il proprio tentativo di scalata alla Capitale Europea” e ha messo in evidenza l’esigenza “di reperire risorse e capacità mettendo in rete dalla Fondazioni bancarie, passando per le aziende per arrivare al mondo dell’associazionismo culturale: Perugia deve tenere i rapporti con i territori per essere competitiva”. Per il capogruppo del Pd Giampiero Rasimelli “la scelta di un accordo tra territori per arrivare alla nomina di Capitale Europea è una scelta giusta e obbligata, ma deve essere Perugia la città capofila che deve riassumere ed esaltare tutti gli aspetti del progetto culturale da sottoporre all’Europa”. Molto soddisfatto anche il vice-presidente del Consiglio provinciale, Bruno Biagiotti (Pdl) che è stato tra i primi a proporre al Consiglio provinciale la sfida per la nomina di capitale europea di Perugia & Provincia: “Abbiamo tutte le potenziali culturali per poter competere con tutte le città italiane a patto però che si dia corso ad una organizzazione seria e con un progetto globale dei nostri territori; ammetto però un po’ di preoccupazione per la mancata entrata in vigore di gruppi di lavoro e lo stanziamento di risorse per la prima promozione della candidatura di casa nostra, come altri già hanno fatto”. Coinvolgimento dei territori e massima collaborazione è stata auspicata anche dal consigliere del Pd, Laura Zampa.
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