Guasticchi "Il lavoro per la crescita professionale, sociale ed umana delle persone" - 'Gli incidenti sul lavoro, lo sfruttamento e il lavoro irregolare avviliscono la nostra coscienza civile'
(Cittadino e Provincia – Perugia, 30 aprile ’10) – “Il 1° maggio è occasione per riflettere sul lavoro come valore essenziale della persona ed elemento fondante della nostra società e, per espresso dettato costituzionale, della nostra repubblica. E’ per ciò occasione per riscoprire l’importanza del lavoro quale elemento di crescita non solo professionale della persona, ma anche come strumento di coesione sociale di riconoscimento della dignità umana”. Sono le parole del Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi. “Il primo maggio, dunque, dovrebbe costituire – prosegue Guasticchi - un momento di festa per tutti: purtroppo non è sempre così. La persistenza di vaste aree di lavoro irregolare, la presenza di casi di sfruttamento di lavoratori italiani ed extracomunitari, sono ancora oggi fattori che avviliscono la nostra coscienza civile, così come è per la tragica sequela di incidenti mortali sul lavoro. Mi riferisco a segnali di una preoccupante perdita di quel valore del lavoro come fattore di crescita umana e civile, in quanto effetti, spesso, di una ricerca di convenienze, cui viene subordinata il rispetto delle regole della dignità umana, in contrapposizione con le disposizioni della stessa Costituzione ed ancor di più delle coscienze umane. Il nostro Presidente della Repubblica richiama spesso alle coscienze di ognuno di noi e della Nazione intera, la piaga delle morti sul lavoro chiedendo un impegno straordinario a tutti, ad ogni livello di responsabilità e di azione: Istituzioni centrali e locali, Parti sociali e Cittadini. Il nostro pensiero va ora ai padri, alle madri ed ai parenti, di molte delle vittime sul lavoro che segnano dolorosamente questi ultimi tempi, a loro, in primo luogo va la nostra commossa solidarietà e vicino a ciò, l’impegno della nostra istituzione a rendere ancora più incisive le misure di prevenzione con quell’impegno al quale ci sollecita la massima autorità dello stato. Purtroppo, i principali indicatori economici e la cronaca stessa continuano a disegnare giorno per giorno uno scenario fatto di perdita dei posti di lavoro e di crisi di interi comparti produttivi. Assistiamo a una consumazione di energie e di risorse umane molto più lenta e quasi più inspiegabile delle “morti bianche” che distruggono fisicamente e indeboliscono spiritualmente la comunità locale. Poiché i dati e la cronaca registrano con particolare crudezza tutto ciò, è doveroso opporre ai trend negativi dell'economia le linee di intervento che le istituzioni locali, la Provincia in particolare, stanno cercando di attuare agendo su leve efficaci, finanziarie e formative. Mi riferisco alla funzione, affidataci dalla Regione Umbria, di gestire la “cassa integrazione guadagni in deroga” a favore degli ottomila lavoratori della nostra provincia che si trovano nella condizione di essere stati estromessi dai processi produttivi. Lo strumento finanziario - l'integrazione economica del reddito - è completato da quello formativo: saremo chiamati, infatti, a ricevere questi lavoratori presso i Centri per l'Impiego, a svolgere con loro colloqui di orientamento, a tracciare con loro bilanci di competenza che servano di avvio a momenti di formazione. Al di là dei dati, pur sempre non irrilevanti, che accompagnano queste “politiche attive del lavoro”, mi preme sottolineare la qualità dell'impegno politico e amministrativo che sottostà a simili linee di intervento. Se, infatti, siamo ancora nel pieno dell'emergenza e rispondiamo con strumenti straordinari alla durezza della crisi, le azioni che mettiamo in campo tornano a ispirarsi a quel valore del lavoro permeato di fondamentali significati umani e sociali che, solo, può spingere a guardare con fiducia al domani, al momento in cui la crisi potrà dirsi superata. Ed è quel valore che, giusto un anno fa, il 1° maggio 2009, ho visto negli occhi degli operai della “Merloni” ai quali mi rivolgevo come candidato alla Presidenza della Provincia di Perugia, iniziando il percorso elettorale che mi avrebbe portato alla Presidenza. Quegli occhi, quelle persone in crisi a causa del lavoro ci hanno dato la spinta adeguata a dare al mandato della nostra attività istituzionale il riferimento più saldo alla coscienza sociale e il collegamento più stretto alla dignità umana”.
Oi10181.GC/PORT.GG
(Cittadino e Provincia – Perugia, 30 aprile ’10) – “Il 1° maggio è occasione per riflettere sul lavoro come valore essenziale della persona ed elemento fondante della nostra società e, per espresso dettato costituzionale, della nostra repubblica. E’ per ciò occasione per riscoprire l’importanza del lavoro quale elemento di crescita non solo professionale della persona, ma anche come strumento di coesione sociale di riconoscimento della dignità umana”. Sono le parole del Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi. “Il primo maggio, dunque, dovrebbe costituire – prosegue Guasticchi - un momento di festa per tutti: purtroppo non è sempre così. La persistenza di vaste aree di lavoro irregolare, la presenza di casi di sfruttamento di lavoratori italiani ed extracomunitari, sono ancora oggi fattori che avviliscono la nostra coscienza civile, così come è per la tragica sequela di incidenti mortali sul lavoro. Mi riferisco a segnali di una preoccupante perdita di quel valore del lavoro come fattore di crescita umana e civile, in quanto effetti, spesso, di una ricerca di convenienze, cui viene subordinata il rispetto delle regole della dignità umana, in contrapposizione con le disposizioni della stessa Costituzione ed ancor di più delle coscienze umane. Il nostro Presidente della Repubblica richiama spesso alle coscienze di ognuno di noi e della Nazione intera, la piaga delle morti sul lavoro chiedendo un impegno straordinario a tutti, ad ogni livello di responsabilità e di azione: Istituzioni centrali e locali, Parti sociali e Cittadini. Il nostro pensiero va ora ai padri, alle madri ed ai parenti, di molte delle vittime sul lavoro che segnano dolorosamente questi ultimi tempi, a loro, in primo luogo va la nostra commossa solidarietà e vicino a ciò, l’impegno della nostra istituzione a rendere ancora più incisive le misure di prevenzione con quell’impegno al quale ci sollecita la massima autorità dello stato. Purtroppo, i principali indicatori economici e la cronaca stessa continuano a disegnare giorno per giorno uno scenario fatto di perdita dei posti di lavoro e di crisi di interi comparti produttivi. Assistiamo a una consumazione di energie e di risorse umane molto più lenta e quasi più inspiegabile delle “morti bianche” che distruggono fisicamente e indeboliscono spiritualmente la comunità locale. Poiché i dati e la cronaca registrano con particolare crudezza tutto ciò, è doveroso opporre ai trend negativi dell'economia le linee di intervento che le istituzioni locali, la Provincia in particolare, stanno cercando di attuare agendo su leve efficaci, finanziarie e formative. Mi riferisco alla funzione, affidataci dalla Regione Umbria, di gestire la “cassa integrazione guadagni in deroga” a favore degli ottomila lavoratori della nostra provincia che si trovano nella condizione di essere stati estromessi dai processi produttivi. Lo strumento finanziario - l'integrazione economica del reddito - è completato da quello formativo: saremo chiamati, infatti, a ricevere questi lavoratori presso i Centri per l'Impiego, a svolgere con loro colloqui di orientamento, a tracciare con loro bilanci di competenza che servano di avvio a momenti di formazione. Al di là dei dati, pur sempre non irrilevanti, che accompagnano queste “politiche attive del lavoro”, mi preme sottolineare la qualità dell'impegno politico e amministrativo che sottostà a simili linee di intervento. Se, infatti, siamo ancora nel pieno dell'emergenza e rispondiamo con strumenti straordinari alla durezza della crisi, le azioni che mettiamo in campo tornano a ispirarsi a quel valore del lavoro permeato di fondamentali significati umani e sociali che, solo, può spingere a guardare con fiducia al domani, al momento in cui la crisi potrà dirsi superata. Ed è quel valore che, giusto un anno fa, il 1° maggio 2009, ho visto negli occhi degli operai della “Merloni” ai quali mi rivolgevo come candidato alla Presidenza della Provincia di Perugia, iniziando il percorso elettorale che mi avrebbe portato alla Presidenza. Quegli occhi, quelle persone in crisi a causa del lavoro ci hanno dato la spinta adeguata a dare al mandato della nostra attività istituzionale il riferimento più saldo alla coscienza sociale e il collegamento più stretto alla dignità umana”.
Oi10181.GC/PORT.GG