(Cittadino e Provincia) – Perugia, 28 marzo ‘19 – In seguito all’inchiesta che ha recentemente coinvolto una poliziotta provinciale, indagata per i reati di peculato, rifiuto di atti d’ufficio, soppressione e occultamento di atti pubblici, il consigliere della provincia di Perugia Marcello Rigucci ha presentato un’interpellanza al presidente Bacchetta per discutere la questione in commissione controllo e garanzia. Nel documento, il consigliere della Lega Nord, nonché presidente della suddetta commissione, chiede di sapere “quali siano i motivi per cui il presidente della commissione controllo e garanzia non sia stato messo al corrente di tale fatto” e prosegue chiedendo “a quanto ammonta la somma a lei contestata, quali provvedimenti sono stati presi e quali azioni saranno intraprese nei confronti di coloro che nel triennio 2014/2015/2016 hanno pagato la sanzione”. La guardia è accusata di “aver convocato in ufficio i trasgressori – si legge nell’interpellanza – chiedendone il pagamento diretto dell’infrazione secondo le norme del codice della strada”. “L’avvenuto pagamento delle somme – prosegue il testo – non veniva versato nelle casse dello stato”. Sul caso della poliziotta indagata era già stata presentata un’interrogazione dal consigliere Barbarito, in merito ai provvedimenti da prendere e all’eventuale ritiro o sospensione delle multe elevate dalla marescialla.
OI19039.EM
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 28 marzo ‘19 – In seguito all’inchiesta che ha recentemente coinvolto una poliziotta provinciale, indagata per i reati di peculato, rifiuto di atti d’ufficio, soppressione e occultamento di atti pubblici, il consigliere della provincia di Perugia Marcello Rigucci ha presentato un’interpellanza al presidente Bacchetta per discutere la questione in commissione controllo e garanzia. Nel documento, il consigliere della Lega Nord, nonché presidente della suddetta commissione, chiede di sapere “quali siano i motivi per cui il presidente della commissione controllo e garanzia non sia stato messo al corrente di tale fatto” e prosegue chiedendo “a quanto ammonta la somma a lei contestata, quali provvedimenti sono stati presi e quali azioni saranno intraprese nei confronti di coloro che nel triennio 2014/2015/2016 hanno pagato la sanzione”. La guardia è accusata di “aver convocato in ufficio i trasgressori – si legge nell’interpellanza – chiedendone il pagamento diretto dell’infrazione secondo le norme del codice della strada”. “L’avvenuto pagamento delle somme – prosegue il testo – non veniva versato nelle casse dello stato”. Sul caso della poliziotta indagata era già stata presentata un’interrogazione dal consigliere Barbarito, in merito ai provvedimenti da prendere e all’eventuale ritiro o sospensione delle multe elevate dalla marescialla.
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