(Cittadino e Provincia) – Perugia, 31 ottobre 2013 – Nella nostra regione dal 2004 al 2010 sono stati realizzati quasi 3.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica per un investimento pubblico di quasi 150 milioni di euro, di cui circa 61 milioni destinati alla realizzazione di 470 alloggi con locazione a canone sociale a favore di nuclei familiari inseriti nelle apposite graduatorie predisposte dai Comuni. Queste sono le cifre che l’assessore regionale alle politiche della casa Stefano Vinti ha fornito in II commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia, presieduta da Giampiero Fugnanesi che discuteva della “Situazione case popolari” sollevata da una mozione del consigliere Giampiero Panfili (Pdl). Sull’argomento la commissione si era già riunita precedentemente ma in quella occasione i commissari hanno ritenuto necessario approfondire la questione invitando in audizione soggetti esperti in materia. A tal proposito, oltre all’assessore Vinti hanno accolto l’invito l’assessore comunale di Perugia Ilio Liberati, il dirigente comunale Roberta Migliarini, il consigliere Ater Maria Grazia Ricci. “Ad oggi la situazione che si presenta non è delle migliori – ha detto Vinti – poiché siamo in presenza di una crisi verticale del mercato immobiliare nel nostro territorio con un crollo che si aggira intorno al 25/30% che funge da spia di una situazione economica pesante. Occorre ripensare ad interventi edilizi che non consumino altre parti del territorio. Per quanto riguarda l’edilizia residenziale pubblica il governo centrale ha azzerato le risorse a fronte di una sempre crescente richiesta. Ad oggi – ha continuato l’assessore – 7.000 sono le domande inevase di edilizia pubblica sono nella nostra regione e in un quadro come questo Regione e Comuni si trovano a fronteggiare un problema dai molteplici aspetti come l’ondata di sfratti (oltre 1.200 di cui mille per morosità incolpevole)”. I commissari provinciali avevano poi chiesto nel dettaglio come funziona il sistema dei controlli e verifiche. “I Comuni sono i primi a verificare i documenti – ha spiegato Vinti – ed in base a questa documentazione le amministrazioni comunali definiscono una graduatoria provvisoria che rimane in vigore 30 giorni, dopodiché si passa a quella definitiva per procedere, quindi, all’assegnazione degli alloggi. Su coloro che li hanno ottenuti scattano ulteriori verifiche annuali da parte dell’Ater”. Ed è in queste pieghe che si inserisce il suggerimento di Vinti di utilizzare la Polizia provinciale di Perugia per coadiuvare la polizia municipale e la Guardia di Finanza (con la quale, ricordiamo, la Regione Umbria ha stilato un accordo lo scorso mese di giugno per le verifiche). “Si è di fronte alla richiesta di nuovi alloggi da parte di nuove categorie di soggetti – ha detto Ricci -. C’è la necessità di maggiori controlli anche da parte nostra. Ad un aumento di fabbisogno che deve fare i conti con l’azzeramento di risorse, in più il 28% di inquilini è morosa”. Migliarini del Comune ha sottolineato “l’importanza dei controlli s segnalazione diretta di cittadini, a cui si cerca di rispondere in tempi limitatissimi”. Anche l’assessore Liberati ha ribadito come “il primo controllo è quello effettuato dal cittadino”. Sull’aspetto delle procedure Liberati ha rimarcato che “bisogna essere precisi, puntuali er trasparenti e lavorare con estrema chiarezza”. In sede di lavori è emersa da parte di qualche commissario l’osservazione della lungaggine dei tempi delle procedure, ma è stato puntualizzato come in realtà sino in linea con la complessità dell’iter. A “criticare” la lungaggine delle procedure burocratiche Franco Granocchia (Idv) per il quale “in un momento come questo sono uno schiaffo alla povertà. Il consigliere ha, poi, chiesto spiegazioni circa alcuni alloggi popolari in via dei Loggi a Ponte San Giovanni che a suo avviso erano occupati da chi non ne avesse pieno diritto. Enrico Bastioli (Socialisti e riformisti) ha chiesto che “si deve fare in modo che le assegnazioni avvengano in maniera trasparente”. Bastioli si è dichiarato disponibile a ragionare sulla disponibilità di utilizzare la Polizia provinciale. “Il problema di fondo è la carenza degli alloggi popolari – ha detto Luca Baldelli (Prc) - Va evitata la lotta tra poveri, incentivate forme di agevolazione di affitti e l’autocostruzione”. Anche Baldelli ha dimostrato apertura all’utilizzo degli agenti provinciali. Piero Sorcini (Pdl) ha detto nel suo intervento che “non c’è giorno in cui un cittadino non riesce ad ottenere l’alloggio popolare. Quindi da parte di chi amministra c’è l’obbligo di regolamenti e percorsi che siano i più attenti possibili, poiché le risorse non ci sono e gli alloggi di conseguenza non sono sufficienti. Urge, allora, che questi alloggi vadano veramente a coloro che ne hanno più necessità, pensiamo ai tanti anziani con la pensione minima. Da qui l’esigenza dei controlli a tappeto da parte di chi ottiene gli alloggi. Il Comune di Perugia – ricorda infine – da qualche anno ha introdotto il sistema della doppia graduatoria, per italiani e straneri, e prima di allora le assegnazioni erano appannaggio di questi ultimi”. Giampiero Panfili (Pdl) si è detto “molto soddisfatto per il dibattito che è scaturito in Commissione, che si è rivelato utile e proficuo. L’ordine del giorno sarà dell’intera commissione. Oggi – ha detto – sappiamo che effettivamente i controlli vengono eseguiti in maniera scrupolosa e se il Comune di Perugia non avesse lavorato in maniera seria, sicuramente la situazione sarebbe diversa”. Sulla polizia provinciale anche Panfili si è dichiarato d’accordo a ragionare su un suo impiego che darebbe “un senso ed una riqualificazione alla professionalità dell’intero Corpo”.
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(Cittadino e Provincia) – Perugia, 31 ottobre 2013 – Nella nostra regione dal 2004 al 2010 sono stati realizzati quasi 3.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica per un investimento pubblico di quasi 150 milioni di euro, di cui circa 61 milioni destinati alla realizzazione di 470 alloggi con locazione a canone sociale a favore di nuclei familiari inseriti nelle apposite graduatorie predisposte dai Comuni. Queste sono le cifre che l’assessore regionale alle politiche della casa Stefano Vinti ha fornito in II commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia, presieduta da Giampiero Fugnanesi che discuteva della “Situazione case popolari” sollevata da una mozione del consigliere Giampiero Panfili (Pdl). Sull’argomento la commissione si era già riunita precedentemente ma in quella occasione i commissari hanno ritenuto necessario approfondire la questione invitando in audizione soggetti esperti in materia. A tal proposito, oltre all’assessore Vinti hanno accolto l’invito l’assessore comunale di Perugia Ilio Liberati, il dirigente comunale Roberta Migliarini, il consigliere Ater Maria Grazia Ricci. “Ad oggi la situazione che si presenta non è delle migliori – ha detto Vinti – poiché siamo in presenza di una crisi verticale del mercato immobiliare nel nostro territorio con un crollo che si aggira intorno al 25/30% che funge da spia di una situazione economica pesante. Occorre ripensare ad interventi edilizi che non consumino altre parti del territorio. Per quanto riguarda l’edilizia residenziale pubblica il governo centrale ha azzerato le risorse a fronte di una sempre crescente richiesta. Ad oggi – ha continuato l’assessore – 7.000 sono le domande inevase di edilizia pubblica sono nella nostra regione e in un quadro come questo Regione e Comuni si trovano a fronteggiare un problema dai molteplici aspetti come l’ondata di sfratti (oltre 1.200 di cui mille per morosità incolpevole)”. I commissari provinciali avevano poi chiesto nel dettaglio come funziona il sistema dei controlli e verifiche. “I Comuni sono i primi a verificare i documenti – ha spiegato Vinti – ed in base a questa documentazione le amministrazioni comunali definiscono una graduatoria provvisoria che rimane in vigore 30 giorni, dopodiché si passa a quella definitiva per procedere, quindi, all’assegnazione degli alloggi. Su coloro che li hanno ottenuti scattano ulteriori verifiche annuali da parte dell’Ater”. Ed è in queste pieghe che si inserisce il suggerimento di Vinti di utilizzare la Polizia provinciale di Perugia per coadiuvare la polizia municipale e la Guardia di Finanza (con la quale, ricordiamo, la Regione Umbria ha stilato un accordo lo scorso mese di giugno per le verifiche). “Si è di fronte alla richiesta di nuovi alloggi da parte di nuove categorie di soggetti – ha detto Ricci -. C’è la necessità di maggiori controlli anche da parte nostra. Ad un aumento di fabbisogno che deve fare i conti con l’azzeramento di risorse, in più il 28% di inquilini è morosa”. Migliarini del Comune ha sottolineato “l’importanza dei controlli s segnalazione diretta di cittadini, a cui si cerca di rispondere in tempi limitatissimi”. Anche l’assessore Liberati ha ribadito come “il primo controllo è quello effettuato dal cittadino”. Sull’aspetto delle procedure Liberati ha rimarcato che “bisogna essere precisi, puntuali er trasparenti e lavorare con estrema chiarezza”. In sede di lavori è emersa da parte di qualche commissario l’osservazione della lungaggine dei tempi delle procedure, ma è stato puntualizzato come in realtà sino in linea con la complessità dell’iter. A “criticare” la lungaggine delle procedure burocratiche Franco Granocchia (Idv) per il quale “in un momento come questo sono uno schiaffo alla povertà. Il consigliere ha, poi, chiesto spiegazioni circa alcuni alloggi popolari in via dei Loggi a Ponte San Giovanni che a suo avviso erano occupati da chi non ne avesse pieno diritto. Enrico Bastioli (Socialisti e riformisti) ha chiesto che “si deve fare in modo che le assegnazioni avvengano in maniera trasparente”. Bastioli si è dichiarato disponibile a ragionare sulla disponibilità di utilizzare la Polizia provinciale. “Il problema di fondo è la carenza degli alloggi popolari – ha detto Luca Baldelli (Prc) - Va evitata la lotta tra poveri, incentivate forme di agevolazione di affitti e l’autocostruzione”. Anche Baldelli ha dimostrato apertura all’utilizzo degli agenti provinciali. Piero Sorcini (Pdl) ha detto nel suo intervento che “non c’è giorno in cui un cittadino non riesce ad ottenere l’alloggio popolare. Quindi da parte di chi amministra c’è l’obbligo di regolamenti e percorsi che siano i più attenti possibili, poiché le risorse non ci sono e gli alloggi di conseguenza non sono sufficienti. Urge, allora, che questi alloggi vadano veramente a coloro che ne hanno più necessità, pensiamo ai tanti anziani con la pensione minima. Da qui l’esigenza dei controlli a tappeto da parte di chi ottiene gli alloggi. Il Comune di Perugia – ricorda infine – da qualche anno ha introdotto il sistema della doppia graduatoria, per italiani e straneri, e prima di allora le assegnazioni erano appannaggio di questi ultimi”. Giampiero Panfili (Pdl) si è detto “molto soddisfatto per il dibattito che è scaturito in Commissione, che si è rivelato utile e proficuo. L’ordine del giorno sarà dell’intera commissione. Oggi – ha detto – sappiamo che effettivamente i controlli vengono eseguiti in maniera scrupolosa e se il Comune di Perugia non avesse lavorato in maniera seria, sicuramente la situazione sarebbe diversa”. Sulla polizia provinciale anche Panfili si è dichiarato d’accordo a ragionare su un suo impiego che darebbe “un senso ed una riqualificazione alla professionalità dell’intero Corpo”.
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