Guasticchi: "Essenziale affidarsi alla presa di coscienza delle nuove generazioni. Con 'progetto legalitÃÂ ' la Provincia cerca di dare il proprio contributo"
(Cittadino e Provincia) Perugia, 16 marzo ‘13)– “Così lontana eppure così vicina, la data del 16 marzo 1978 - giorno dell'eccidio della scorta di Aldo Moro e del rapimento dello statista - suona ancora oggi come un monito troppe volte inascoltato sui pericoli che la violenza e la degenerazione del sistema politico, incrociandosi, possono determinare per il futuro del nostro Paese. La ricostruzione storica è ancora distante dalla verità, sono ancora incomplete e lacunose alcune parti essenziali del dramma di via Fani che culminò, il 9 maggio, con l'assassinio di Moro”. E’ quanto dichiarato dal Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, in occasione dell’anniversario di quel drammatico evento che segnato in maniera indelebile la storia contemporanea. “Per tutto questo, è essenziale affidarsi alla presa di coscienza delle nuove generazioni, alla loro visione delle cose della storia, al loro modo di intendere, per il futuro, principi di armoniosa convivenza sociale. I ragazzi e le ragazze nati dopo quel tragico 1978, nella misura in cui sapremo insegnare loro alcuni elementi essenziali per la comunità come il piacere di partecipare e l'aspirazione quotidiana alla legalità, potranno allontanarci per sempre dallo spettro di quella tragica mattina di primavera di 35 anni fa. Così, anche il ricordo delle vittime e la condanna dei carnefici non avranno più un vago sapore rituale e non si baseranno più su più o meno nascosti sentimenti di vendetta.” “A tutto questo,la Provincia di Perugia – conclude il Presidente, Marco Vinicio Guasticchi - cerca di dare il proprio contributo attraverso la rete del progetto sulla legalità, che oggi è doveroso richiamare perché, come vediamo negli incontri e nelle attività che svolgiamo con le scuole, il desiderio di sapere dei giovani e il nostro dovere di insegnare e di testimoniare creano una cultura nuova, un'atmosfera di rinate speranze. Quelle che idealmente oggi, come fiori di primavera, posiamo a Roma, in via Fani, trentacinque anni dopo.”
Oi13124.PORT/GG
(Cittadino e Provincia) Perugia, 16 marzo ‘13)– “Così lontana eppure così vicina, la data del 16 marzo 1978 - giorno dell'eccidio della scorta di Aldo Moro e del rapimento dello statista - suona ancora oggi come un monito troppe volte inascoltato sui pericoli che la violenza e la degenerazione del sistema politico, incrociandosi, possono determinare per il futuro del nostro Paese. La ricostruzione storica è ancora distante dalla verità, sono ancora incomplete e lacunose alcune parti essenziali del dramma di via Fani che culminò, il 9 maggio, con l'assassinio di Moro”. E’ quanto dichiarato dal Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, in occasione dell’anniversario di quel drammatico evento che segnato in maniera indelebile la storia contemporanea. “Per tutto questo, è essenziale affidarsi alla presa di coscienza delle nuove generazioni, alla loro visione delle cose della storia, al loro modo di intendere, per il futuro, principi di armoniosa convivenza sociale. I ragazzi e le ragazze nati dopo quel tragico 1978, nella misura in cui sapremo insegnare loro alcuni elementi essenziali per la comunità come il piacere di partecipare e l'aspirazione quotidiana alla legalità, potranno allontanarci per sempre dallo spettro di quella tragica mattina di primavera di 35 anni fa. Così, anche il ricordo delle vittime e la condanna dei carnefici non avranno più un vago sapore rituale e non si baseranno più su più o meno nascosti sentimenti di vendetta.” “A tutto questo,la Provincia di Perugia – conclude il Presidente, Marco Vinicio Guasticchi - cerca di dare il proprio contributo attraverso la rete del progetto sulla legalità, che oggi è doveroso richiamare perché, come vediamo negli incontri e nelle attività che svolgiamo con le scuole, il desiderio di sapere dei giovani e il nostro dovere di insegnare e di testimoniare creano una cultura nuova, un'atmosfera di rinate speranze. Quelle che idealmente oggi, come fiori di primavera, posiamo a Roma, in via Fani, trentacinque anni dopo.”
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