Esondazioni - Il Consiglio provinciale chiede il riconoscimento dello stato di emergenza per eventi 5 e 6 gennaio Sollecitata anche convocazione tavolo interistituzionale
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 8 febbraio ’10 – E’ finalizzato all'ottenimento da parte del Governo del riconoscimento dello Stato di emergenza, di calamità naturale e dei relativi finanziamenti l’ordine del giorno approvato all’unanimità da parte del Consiglio provinciale di Perugia sugli eventi atmosferici e le esondazioni del 5 e 6 gennaio 2010 nel perugino. Si tratta di un documento congiunto della prima Commissione consiliare, presentato da presidente e vicepresidente della stessa. Nell’illustrare l’ordine del giorno, il presidente della Commissione ha fatto presente come l’Umbria sia una delle tre regioni italiane con il 100% dei suoi comuni classificati ad alto rischio. In Italia negli ultimi 70-80 anni si sono verificati 5.400 alluvioni e 11.000 frane che hanno determinato dei costi pari a 15.000 milioni di euro. Nell’ordine del giorno licenziato dal Consiglio provinciale, si ricorda come gli scorsi 5 e 6 gennaio è stata forte la preoccupazione dei cittadini di alcuni comuni della provincia di Perugia attraversati da fiumi e torrenti. “Le eccezionali piogge di quei giorni – si legge nel documento - hanno risvegliato il fresco ricordo dell'alluvione del novembre 2005 che provocò molteplici e ingenti danni”. Gli eventi atmosferici e le esondazioni del Tevere, del torrente Caina e di altri corsi d'acqua hanno riguardato in particolare il comune di Perugia, Corciano, Torgiano, Deruta e realtà significative dell'Alto Tevere e della Valle Umbra Sud. I Comuni interessati hanno fin da subito provveduto agli interventi immediati per la messa in sicurezza del territorio e degli abitati interessati e di concerto con i tecnici della Comunità Montana e della Provincia di Perugia all'esecuzione di altre opere per scongiurare l'aggravarsi dei fenomeni. “Insieme alle Associazioni di volontariato locale – è riferito nell’o.d.g. - hanno monitorato costantemente la situazione verificando purtroppo che le esondazioni avevano prodotto ingenti danni sia ai privati che alle opere pubbliche (scantinati, case, edifici industriali, coltivazioni, strade ecc.). Gli abitati di Pontevalleceppi e di Mantignana risultano tra i più colpiti. Tale situazione può essere affrontata solo con interventi di lungo periodo (nuovi argini, sistemazioni di fossi e interventi sull'intera rete fognaria). Ci sono interventi, nel territorio del comune di Perugia, di costruzione degli argini e deviazioni dei fossi già finanziati da parte della Regione dell'Umbria e già progettati dalla Provincia che debbono al più presto essere realizzati. Anche la viabilità provinciale nei territori colpiti dall'evento risulta particolarmente danneggiata”. Da qui l’o.d.g. per impegnare il presidente della Giunta “a sostenere insieme alla Regione dell'Umbria, ai Comuni ed a tutti i soggetti istituzionali interessati l'ottenimento del riconoscimento dello Stato di emergenza, di calamità naturale e dei relativi finanziamenti; a predisporre stanziamenti adeguati per la sistemazione della rete viaria di competenza nel territorio del comune di Corciano, dell'Alto Tevere e di tutti i territori della provincia coinvolti, a convocare fin da subito un tavolo con i comuni interessati dall'evento, Regione dell'Umbria e tutti gli altri Enti e aziende coinvolte per: concorrere alla sistemazione immediata delle opere pubbliche danneggiate; ripristinare attraverso idonee opere di ingegneria idraulica il corso dei fiumi e dei torrenti; verificare lo stato di avanzamento dei progetti di arginatura e deviazione dei fossi in tutto il territorio provinciale e in particolare nei territori colpiti dall'evento; a sollecitare gli Ati competenti allo stanziamento dei fondi necessari e alla realizzazione dei conseguenti lavori per l'idonea sistemazione della rete fognaria e di qualunque altro intervento necessario in modo che la stessa possa non arrecare danni in caso di innalzamento del livello di piena dei fiumi e torrenti circostanti; ad informare le associazioni ambientaliste e tutte le altre associazioni portatrici di interessi affinché sia condivisa sia l'urgenza che la qualità degli interventi necessari; ad accelerare per quanto possibile le procedure e l'iter burocratico dei progetti in fase di approvazione”. Dall’assessorato alla protezione civile sono giunte parole di apprezzamento per questo documento: “ben venga – è stato detto - un tavolo interistituzionale per analizzare e superare le diverse criticità. La Provincia di Perugia farà la sua parte”. Dagli esponenti del Pdl è arrivata la proposta di convocare delle sedute di Commissione ad hoc per incontrare le popolazioni più colpite dagli eventi. “Vigileremo – è stato detto dai banchi dell’opposizione – affinché gli impegni dettati da questo ordine del giorno vengano rispettati”. Pieno appoggio al documento è infine giunto dal Prc che ha annunciato che sono in corso contatti anche con la Valnerina per affrontare le problematiche di Nera e Corno.
AMB10017.ET
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 8 febbraio ’10 – E’ finalizzato all'ottenimento da parte del Governo del riconoscimento dello Stato di emergenza, di calamità naturale e dei relativi finanziamenti l’ordine del giorno approvato all’unanimità da parte del Consiglio provinciale di Perugia sugli eventi atmosferici e le esondazioni del 5 e 6 gennaio 2010 nel perugino. Si tratta di un documento congiunto della prima Commissione consiliare, presentato da presidente e vicepresidente della stessa. Nell’illustrare l’ordine del giorno, il presidente della Commissione ha fatto presente come l’Umbria sia una delle tre regioni italiane con il 100% dei suoi comuni classificati ad alto rischio. In Italia negli ultimi 70-80 anni si sono verificati 5.400 alluvioni e 11.000 frane che hanno determinato dei costi pari a 15.000 milioni di euro. Nell’ordine del giorno licenziato dal Consiglio provinciale, si ricorda come gli scorsi 5 e 6 gennaio è stata forte la preoccupazione dei cittadini di alcuni comuni della provincia di Perugia attraversati da fiumi e torrenti. “Le eccezionali piogge di quei giorni – si legge nel documento - hanno risvegliato il fresco ricordo dell'alluvione del novembre 2005 che provocò molteplici e ingenti danni”. Gli eventi atmosferici e le esondazioni del Tevere, del torrente Caina e di altri corsi d'acqua hanno riguardato in particolare il comune di Perugia, Corciano, Torgiano, Deruta e realtà significative dell'Alto Tevere e della Valle Umbra Sud. I Comuni interessati hanno fin da subito provveduto agli interventi immediati per la messa in sicurezza del territorio e degli abitati interessati e di concerto con i tecnici della Comunità Montana e della Provincia di Perugia all'esecuzione di altre opere per scongiurare l'aggravarsi dei fenomeni. “Insieme alle Associazioni di volontariato locale – è riferito nell’o.d.g. - hanno monitorato costantemente la situazione verificando purtroppo che le esondazioni avevano prodotto ingenti danni sia ai privati che alle opere pubbliche (scantinati, case, edifici industriali, coltivazioni, strade ecc.). Gli abitati di Pontevalleceppi e di Mantignana risultano tra i più colpiti. Tale situazione può essere affrontata solo con interventi di lungo periodo (nuovi argini, sistemazioni di fossi e interventi sull'intera rete fognaria). Ci sono interventi, nel territorio del comune di Perugia, di costruzione degli argini e deviazioni dei fossi già finanziati da parte della Regione dell'Umbria e già progettati dalla Provincia che debbono al più presto essere realizzati. Anche la viabilità provinciale nei territori colpiti dall'evento risulta particolarmente danneggiata”. Da qui l’o.d.g. per impegnare il presidente della Giunta “a sostenere insieme alla Regione dell'Umbria, ai Comuni ed a tutti i soggetti istituzionali interessati l'ottenimento del riconoscimento dello Stato di emergenza, di calamità naturale e dei relativi finanziamenti; a predisporre stanziamenti adeguati per la sistemazione della rete viaria di competenza nel territorio del comune di Corciano, dell'Alto Tevere e di tutti i territori della provincia coinvolti, a convocare fin da subito un tavolo con i comuni interessati dall'evento, Regione dell'Umbria e tutti gli altri Enti e aziende coinvolte per: concorrere alla sistemazione immediata delle opere pubbliche danneggiate; ripristinare attraverso idonee opere di ingegneria idraulica il corso dei fiumi e dei torrenti; verificare lo stato di avanzamento dei progetti di arginatura e deviazione dei fossi in tutto il territorio provinciale e in particolare nei territori colpiti dall'evento; a sollecitare gli Ati competenti allo stanziamento dei fondi necessari e alla realizzazione dei conseguenti lavori per l'idonea sistemazione della rete fognaria e di qualunque altro intervento necessario in modo che la stessa possa non arrecare danni in caso di innalzamento del livello di piena dei fiumi e torrenti circostanti; ad informare le associazioni ambientaliste e tutte le altre associazioni portatrici di interessi affinché sia condivisa sia l'urgenza che la qualità degli interventi necessari; ad accelerare per quanto possibile le procedure e l'iter burocratico dei progetti in fase di approvazione”. Dall’assessorato alla protezione civile sono giunte parole di apprezzamento per questo documento: “ben venga – è stato detto - un tavolo interistituzionale per analizzare e superare le diverse criticità. La Provincia di Perugia farà la sua parte”. Dagli esponenti del Pdl è arrivata la proposta di convocare delle sedute di Commissione ad hoc per incontrare le popolazioni più colpite dagli eventi. “Vigileremo – è stato detto dai banchi dell’opposizione – affinché gli impegni dettati da questo ordine del giorno vengano rispettati”. Pieno appoggio al documento è infine giunto dal Prc che ha annunciato che sono in corso contatti anche con la Valnerina per affrontare le problematiche di Nera e Corno.
AMB10017.ET