(Cittadino e Provincia) – Perugia 8 marzo 2013 – “L’istituzione della Direzione Scolastica Interregionale “Umbria-Marche” con sede ad Ancona – E’ scritto in un Ordine del Giorno a firma del Consigliere Maurizio Manini e presentato a nome dell’intero Gruppo Consiliare del Pd della Provincia - con conseguente soppressione dell’Ufficio Scolastico Regionale di Perugia costituisce un fatto grave e inaccettabile sotto il profilo pratico e gestionale. Appare inoltre palesemente irrazionale, per molti aspetti contraddittorio, stante il ruolo che l’Istituzione Regionale svolge nel campo dell’Istruzione e della Formazione, non poter disporre di un interlocutore (USR) con cui lavorare per rafforzare l’identità umbra. Alla base di tale determinazione ci sarebbero ragione di mera riduzione di spesa, senza tenere nel debito conto valutazioni e aspetti, anch’essi meritevoli di ponderato esame sia sotto il profilo del rapporto costi/benefici sia sotto quello della tutela del principio costituzionale del buon andamento della pubblica amministrazione. Le Direzioni Scolastiche Regionali furono previste, nel numero di 18 oltre dieci anni or sono con D.M. 273/2000 e succ. Reg.to n° 260/2007 con il compito, tra gli altri, di vigilanza e rispetto delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni, sulla attuazione degli ordinamenti scolastici, sui livelli di efficacia dell’azione formativa e sull’osservazione degli standard programmati. Alle stesse spettava la cura e l’osservanza delle politiche nazionale per gli studenti, nell’ambito territoriale di propria competenza. Alle Direzioni Scolastiche Regionali era affidata nella prospettiva della graduale attuazione dell’art. 117, così come successivamente modificato al fine di assicurare la continuità istituzionale del servizio scolastico, la promozione della politica scolastica sul territorio, supportando la flessibilità organizzativa didattica e di ricerca delle istituzioni scolastiche autonome, integrando la propria azione con quella dei Comuni, Province e Regioni, promuovendo la ricognizione delle esigenze formative e lo sviluppo della relativa offerta in stretta collaborazione la Regione e gli Enti locali del territorio. In altri termini la Direzione Regionale è stata concepita ed istituita come struttura amministrativa funzionale al coordinamento e al sostegno del sistema delle autonomie scolastiche, indispensabile interfaccia degli Enti Locali e della Regione in particolare. E’ dunque lecito sostenere che soltanto nell’ambito di una nuova configurazione di competenza, funzioni e servizi tra Stato, Regioni, Province e Comuni, vi sia una rinnovata articolazione degli uffici Scolastici Regionali. In assenza di un processo di riordino complessivo, decisioni parziali e improvvisate, come nel caso in esame, non soltanto appaiono estemporanee ma ledono profondamente il quadro istituzionale e amministrativo degli Enti Locali così come si è venuto finora a determinare, danneggiando in maniera marcata la consistenza delle prerogative assegnate dalla legge alle stesse”. Per questa serie di ragioni i consiglieri provinciali del gruppo consiliare del pd chiedono un impegno del Presidente della e della Giunta provinciale per “promuovere in tutte le sedi istituzionali iniziative mirate a chiarire ogni aspetto della questione chiedendo nel frattempo la sospensione dell’entrate in vigore della norma che prevede la soppressione dell’Ufficio Scolastico per l’Umbria”.
Gc13094.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 8 marzo 2013 – “L’istituzione della Direzione Scolastica Interregionale “Umbria-Marche” con sede ad Ancona – E’ scritto in un Ordine del Giorno a firma del Consigliere Maurizio Manini e presentato a nome dell’intero Gruppo Consiliare del Pd della Provincia - con conseguente soppressione dell’Ufficio Scolastico Regionale di Perugia costituisce un fatto grave e inaccettabile sotto il profilo pratico e gestionale. Appare inoltre palesemente irrazionale, per molti aspetti contraddittorio, stante il ruolo che l’Istituzione Regionale svolge nel campo dell’Istruzione e della Formazione, non poter disporre di un interlocutore (USR) con cui lavorare per rafforzare l’identità umbra. Alla base di tale determinazione ci sarebbero ragione di mera riduzione di spesa, senza tenere nel debito conto valutazioni e aspetti, anch’essi meritevoli di ponderato esame sia sotto il profilo del rapporto costi/benefici sia sotto quello della tutela del principio costituzionale del buon andamento della pubblica amministrazione. Le Direzioni Scolastiche Regionali furono previste, nel numero di 18 oltre dieci anni or sono con D.M. 273/2000 e succ. Reg.to n° 260/2007 con il compito, tra gli altri, di vigilanza e rispetto delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni, sulla attuazione degli ordinamenti scolastici, sui livelli di efficacia dell’azione formativa e sull’osservazione degli standard programmati. Alle stesse spettava la cura e l’osservanza delle politiche nazionale per gli studenti, nell’ambito territoriale di propria competenza. Alle Direzioni Scolastiche Regionali era affidata nella prospettiva della graduale attuazione dell’art. 117, così come successivamente modificato al fine di assicurare la continuità istituzionale del servizio scolastico, la promozione della politica scolastica sul territorio, supportando la flessibilità organizzativa didattica e di ricerca delle istituzioni scolastiche autonome, integrando la propria azione con quella dei Comuni, Province e Regioni, promuovendo la ricognizione delle esigenze formative e lo sviluppo della relativa offerta in stretta collaborazione la Regione e gli Enti locali del territorio. In altri termini la Direzione Regionale è stata concepita ed istituita come struttura amministrativa funzionale al coordinamento e al sostegno del sistema delle autonomie scolastiche, indispensabile interfaccia degli Enti Locali e della Regione in particolare. E’ dunque lecito sostenere che soltanto nell’ambito di una nuova configurazione di competenza, funzioni e servizi tra Stato, Regioni, Province e Comuni, vi sia una rinnovata articolazione degli uffici Scolastici Regionali. In assenza di un processo di riordino complessivo, decisioni parziali e improvvisate, come nel caso in esame, non soltanto appaiono estemporanee ma ledono profondamente il quadro istituzionale e amministrativo degli Enti Locali così come si è venuto finora a determinare, danneggiando in maniera marcata la consistenza delle prerogative assegnate dalla legge alle stesse”. Per questa serie di ragioni i consiglieri provinciali del gruppo consiliare del pd chiedono un impegno del Presidente della e della Giunta provinciale per “promuovere in tutte le sedi istituzionali iniziative mirate a chiarire ogni aspetto della questione chiedendo nel frattempo la sospensione dell’entrate in vigore della norma che prevede la soppressione dell’Ufficio Scolastico per l’Umbria”.
Gc13094.red