Grande festa all’Auditorium San Francesco al Prato. Pasquino: “La Provincia ha avuto un ruolo centrale in questa storia”
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 20 dicembre ‘25 – Cinquant’anni non come semplice ricorrenza, ma come storia viva della città. Il Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Perugia ha celebrato il suo 50° anniversario con un evento partecipato e ricco di testimonianze all’Auditorium di San Francesco al Prato, trasformando la festa in un racconto corale capace di tenere insieme passato, presente e futuro.
Ad aprire il pomeriggio la dirigente scolastica Stefania Moretti, che ha richiamato il valore civile della scuola nel tessuto urbano e sociale. «Cinquant’anni non sono solo una cifra – ha sottolineato – ma storia vera della nostra città, fatta di persone, idee, passioni, grandi professionalità e sogni. Sono stati cinquant’anni di educazione, cultura e cittadinanza attiva, accompagnati da una vicinanza istituzionale concreta, segno di una comunità consapevole che la scuola è un presidio fondamentale di crescita civile, sociale e culturale».
Accanto alla scuola, le istituzioni. Per conto della Provincia di Perugia è intervenuta la consigliera delegata Francesca Pasquino: “Cinquant’anni fa – ha sostenuto - nasceva un’istituzione scolastica che ha saputo interpretare il proprio tempo, anticipare i cambiamenti e formare generazioni di ragazze e ragazzi non solo sul piano del sapere, ma su quello del pensiero critico, della libertà e della responsabilità. Il “Galilei” è diventato negli anni un punto di riferimento per Perugia e per l’intera provincia, un luogo vivo, capace di coniugare rigore scientifico, apertura culturale e attenzione alla persona”. “La Provincia di Perugia – ha poi aggiunto - ha avuto e continua ad avere un ruolo centrale in questa storia. Non solo come ente proprietario e gestore degli edifici scolastici, ma come istituzione che ha creduto nella scuola come infrastruttura democratica fondamentale, come investimento strategico per il futuro della comunità. Il Liceo Galilei sorge in un luogo che è esso stesso simbolo di una scelta politica alta e coraggiosa. Qui, infatti, la politica seppe esercitare il proprio primato, anticipando di fatto la Legge Basaglia, chiudendo l’ex manicomio e scegliendo di restituire quegli spazi alla città. Non fu una decisione scontata né facile: fu una scelta di civiltà, che mise al centro la dignità delle persone, la cura, l’inclusione e il diritto alla cultura. Questa è la dimostrazione concreta di cosa può fare la buona politica quando assume fino in fondo la propria responsabilità. Un anniversario come questo non è solo un momento di celebrazione, ma anche di impegno – ha concluso Pasquino -. Impegno a continuare a investire nella scuola pubblica, a difenderne il ruolo, a sostenerne l’innovazione senza perderne l’anima. Impegno a custodire la memoria delle scelte coraggiose”.
Il cuore dell’evento è stato il format “Pianeta Galilei”, un viaggio nello spazio e nel tempo condotto da Mauro Casciari e Michele Bellucci, tra collegamenti video, musica e dialoghi generazionali. A dare profondità al racconto, il monologo iniziale della professoressa Anna De Lauretis, da trentatré anni al servizio del liceo. «I ragazzi sono la forza che impedisce alla scuola di invecchiare – ha ricordato – e a ogni lezione ci regalano un po’ di futuro».
Sul palco si sono quindi alternate storie diverse per età e percorsi, ma unite da un filo comune. Dal confronto tra il sottosegretario Emanuele Prisco e lo studente Alessandro Di Micco, presidente della Consulta provinciale, a quello tra Filippo Bargelli, responsabile dell’ufficio stampa Anas ed ex fondatore del giornale scolastico Il Saggiatore, e Caterina Carlini, studentessa e attuale direttrice della rivista, che ha restituito la continuità di una tradizione fatta di partecipazione, scrittura e senso critico, pur nel cambiamento di strumenti e linguaggi.
Tra i passaggi più toccanti, quello dedicato alle professioni mediche, prima con la neurologa Virginia Cancelloni, poi con Gloria Paganelli, medico di emergenza del team umbro dell’elisoccorso, affiancata dalla cardiologa Cristina Tutarini e dall’ematologa Ilaria Capolsini. Hanno fornito il loro contributo anche gli alfieri del lavoro Federico Vitillaro, matematico alla Normale di Pisa, Chiara Pozzuoli, specializzata in aerodinamica dei grattacieli, e Margherita Rossi, studentessa magistrale di Fisica. E ancora le interviste doppie in stile “Iene” tra Silvia Properzi, dottoranda in matematica, e Lorenzo Giulietti, funzionario del Parlamento Ue, entrambi impegnati a Bruxelles, e tra i “milanesi” Antonio Caterino, avvocato, ed Edoardo Centamori, imprenditore dell’Ai.
Non sono mancati gli aneddoti legati alla vita studentesca e all’impegno civile, affidati agli assessori Andrea Stafisso e Costanza Spera, un tempo su barricate opposte durante le occupazioni e oggi nella stessa giunta comunale. Ha portato la sua testimonianza anche il consigliere regionale Fabrizio Ricci, presidente della Commissione antimafia, ricordando come proprio a scuola abbia maturato una prima consapevolezza del valore della legalità. Con lui sul palco sono saliti anche lo studente Diego Castrucci, rappresentante del Consiglio di Istituto, e Beatrice Castellani, associata di Fisica tecnica ambientale all’UniPg.
Tra le testimonianze più attese, quelle legate alla musica. In video è arrivato il saluto di Nicolò Filippucci, neo-finalista di Sanremo Giovani 2026, che ha ricordato gli anni del liceo come il tempo «degli incontri, degli amici e delle persone che restano». Dal vivo Aimone Romizi, batterista e cantante dei Fast Animals and Slow Kids, ha offerto un ricordo schietto e personale.
A scandire il pomeriggio, la musica del giovane pianista perugino Alessio Pedini e gli interventi del coro del liceo diretto dal maestro Sergio Briziarelli, a sottolineare il dialogo costante tra formazione scientifica e dimensione artistica. La celebrazione dei cinquant’anni del Liceo Galilei si è così trasformata in un racconto collettivo, per il quale è stato determinante il lavoro di ricostruzione della rete degli ex studenti curato da Lorenzo Schmidt e Fiorella Menconi, docente ed ex prof del Liceo Galilei.
OI25148.red/ET
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 20 dicembre ‘25 – Cinquant’anni non come semplice ricorrenza, ma come storia viva della città. Il Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Perugia ha celebrato il suo 50° anniversario con un evento partecipato e ricco di testimonianze all’Auditorium di San Francesco al Prato, trasformando la festa in un racconto corale capace di tenere insieme passato, presente e futuro.
Ad aprire il pomeriggio la dirigente scolastica Stefania Moretti, che ha richiamato il valore civile della scuola nel tessuto urbano e sociale. «Cinquant’anni non sono solo una cifra – ha sottolineato – ma storia vera della nostra città, fatta di persone, idee, passioni, grandi professionalità e sogni. Sono stati cinquant’anni di educazione, cultura e cittadinanza attiva, accompagnati da una vicinanza istituzionale concreta, segno di una comunità consapevole che la scuola è un presidio fondamentale di crescita civile, sociale e culturale».
Accanto alla scuola, le istituzioni. Per conto della Provincia di Perugia è intervenuta la consigliera delegata Francesca Pasquino: “Cinquant’anni fa – ha sostenuto - nasceva un’istituzione scolastica che ha saputo interpretare il proprio tempo, anticipare i cambiamenti e formare generazioni di ragazze e ragazzi non solo sul piano del sapere, ma su quello del pensiero critico, della libertà e della responsabilità. Il “Galilei” è diventato negli anni un punto di riferimento per Perugia e per l’intera provincia, un luogo vivo, capace di coniugare rigore scientifico, apertura culturale e attenzione alla persona”. “La Provincia di Perugia – ha poi aggiunto - ha avuto e continua ad avere un ruolo centrale in questa storia. Non solo come ente proprietario e gestore degli edifici scolastici, ma come istituzione che ha creduto nella scuola come infrastruttura democratica fondamentale, come investimento strategico per il futuro della comunità. Il Liceo Galilei sorge in un luogo che è esso stesso simbolo di una scelta politica alta e coraggiosa. Qui, infatti, la politica seppe esercitare il proprio primato, anticipando di fatto la Legge Basaglia, chiudendo l’ex manicomio e scegliendo di restituire quegli spazi alla città. Non fu una decisione scontata né facile: fu una scelta di civiltà, che mise al centro la dignità delle persone, la cura, l’inclusione e il diritto alla cultura. Questa è la dimostrazione concreta di cosa può fare la buona politica quando assume fino in fondo la propria responsabilità. Un anniversario come questo non è solo un momento di celebrazione, ma anche di impegno – ha concluso Pasquino -. Impegno a continuare a investire nella scuola pubblica, a difenderne il ruolo, a sostenerne l’innovazione senza perderne l’anima. Impegno a custodire la memoria delle scelte coraggiose”.
Il cuore dell’evento è stato il format “Pianeta Galilei”, un viaggio nello spazio e nel tempo condotto da Mauro Casciari e Michele Bellucci, tra collegamenti video, musica e dialoghi generazionali. A dare profondità al racconto, il monologo iniziale della professoressa Anna De Lauretis, da trentatré anni al servizio del liceo. «I ragazzi sono la forza che impedisce alla scuola di invecchiare – ha ricordato – e a ogni lezione ci regalano un po’ di futuro».
Sul palco si sono quindi alternate storie diverse per età e percorsi, ma unite da un filo comune. Dal confronto tra il sottosegretario Emanuele Prisco e lo studente Alessandro Di Micco, presidente della Consulta provinciale, a quello tra Filippo Bargelli, responsabile dell’ufficio stampa Anas ed ex fondatore del giornale scolastico Il Saggiatore, e Caterina Carlini, studentessa e attuale direttrice della rivista, che ha restituito la continuità di una tradizione fatta di partecipazione, scrittura e senso critico, pur nel cambiamento di strumenti e linguaggi.
Tra i passaggi più toccanti, quello dedicato alle professioni mediche, prima con la neurologa Virginia Cancelloni, poi con Gloria Paganelli, medico di emergenza del team umbro dell’elisoccorso, affiancata dalla cardiologa Cristina Tutarini e dall’ematologa Ilaria Capolsini. Hanno fornito il loro contributo anche gli alfieri del lavoro Federico Vitillaro, matematico alla Normale di Pisa, Chiara Pozzuoli, specializzata in aerodinamica dei grattacieli, e Margherita Rossi, studentessa magistrale di Fisica. E ancora le interviste doppie in stile “Iene” tra Silvia Properzi, dottoranda in matematica, e Lorenzo Giulietti, funzionario del Parlamento Ue, entrambi impegnati a Bruxelles, e tra i “milanesi” Antonio Caterino, avvocato, ed Edoardo Centamori, imprenditore dell’Ai.
Non sono mancati gli aneddoti legati alla vita studentesca e all’impegno civile, affidati agli assessori Andrea Stafisso e Costanza Spera, un tempo su barricate opposte durante le occupazioni e oggi nella stessa giunta comunale. Ha portato la sua testimonianza anche il consigliere regionale Fabrizio Ricci, presidente della Commissione antimafia, ricordando come proprio a scuola abbia maturato una prima consapevolezza del valore della legalità. Con lui sul palco sono saliti anche lo studente Diego Castrucci, rappresentante del Consiglio di Istituto, e Beatrice Castellani, associata di Fisica tecnica ambientale all’UniPg.
Tra le testimonianze più attese, quelle legate alla musica. In video è arrivato il saluto di Nicolò Filippucci, neo-finalista di Sanremo Giovani 2026, che ha ricordato gli anni del liceo come il tempo «degli incontri, degli amici e delle persone che restano». Dal vivo Aimone Romizi, batterista e cantante dei Fast Animals and Slow Kids, ha offerto un ricordo schietto e personale.
A scandire il pomeriggio, la musica del giovane pianista perugino Alessio Pedini e gli interventi del coro del liceo diretto dal maestro Sergio Briziarelli, a sottolineare il dialogo costante tra formazione scientifica e dimensione artistica. La celebrazione dei cinquant’anni del Liceo Galilei si è così trasformata in un racconto collettivo, per il quale è stato determinante il lavoro di ricostruzione della rete degli ex studenti curato da Lorenzo Schmidt e Fiorella Menconi, docente ed ex prof del Liceo Galilei.
OI25148.red/ET