(Cittadino e Provincia – Spello, 24 agosto ’12) - Grande successo a Villa Fidelia per il sorprendente “Concilium Provinciae Umbriae”. Contornati da 400 figuranti tra senatori, legionari, popolani e sacerdoti, ieri circa 3.000 spettatori hanno infatti assistito ad una innovativa “rievocazione teatrale”, mai realizzata prima. Nell’affascinante contesto del prato della magnolia, appena dentro la Villa, erano infatti protagonisti della “piece” attori imprevedibili ma certamente adeguati alla circostanza: il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi a recitare il ruolo di delegato imperiale e i sindaci, gli assessori, i presidenti degli enti di promozione territoriale di 26 comuni dell’Umbria (tra cui Perugia, Terni, Foligno, Assisi, Città di Castello, Bastia Umbra, Narni) quella di “duoviri iure dicundo”, ovvero massime autorità cittadine sotto l’impero romano. Ieri la manifestazione Hispellum, che, per 5 giorni fino a domenica 26 agosto, sta raccontando l’Umbria del IV secolo dopo Cristo insieme alla splendida mostra “Aurea Umbria, una regione dell’Impero all’epoca di Costantino”, ha segnato un importante passo in avanti nello sviluppo del suo progetto culturale: dopo 1700 anni raccontare la Sacra Processione degli Umbri. Era questo un percorso che annualmente portava ad agosto i delegati delle città federate da ogni territorio regionale fino al Santuario etnico degli Umbri, per invocare gli dei, godere dei ludi scenici e gladiatori e soprattutto definire congiuntamente le politiche dei territori amministrati, appunto il Concilium Provinciae Umbriae. Quel santuario è oggi indicato dagli storici proprio nell’area di Villa Fidelia, la cui origine ed impianto architettonico avrebbe pertanto un fondamento religioso risalente addirittura al V-VI secolo a. C. Potremmo aggiungere che è forse percepibile in questa rievocazione teatrale, almeno per chi vuole interpretarlo, anche la raffinata capacità di creare un ponte tra passato e presente, nella volontà degli Umbri, ieri come oggi, di difendere e salvaguardare la propria identità etnica e civiltà territoriale. In collaborazione con Provincia di Perugia, Comune di Spello, Associazione Hispellum, Colonia Iulia Fanestris di Fano e con la sceneggiatura del professor Giorgio Bonamente dell’Università di Perugia, gli Umbri chiedevano alla massima autorità centrale di Roma, allora era l’Impero, quanto potrebbero chiedere e chiedono ancora oggi: la riduzione delle tasse che vessavano comuni ed istituzioni locali e il rispetto della loro identità etnico-territoriale. Allora il delegato imperiale dimostrava disponibilità, considerazione, benevolenza. Ed oggi?
CL12108.GC
(Cittadino e Provincia – Spello, 24 agosto ’12) - Grande successo a Villa Fidelia per il sorprendente “Concilium Provinciae Umbriae”. Contornati da 400 figuranti tra senatori, legionari, popolani e sacerdoti, ieri circa 3.000 spettatori hanno infatti assistito ad una innovativa “rievocazione teatrale”, mai realizzata prima. Nell’affascinante contesto del prato della magnolia, appena dentro la Villa, erano infatti protagonisti della “piece” attori imprevedibili ma certamente adeguati alla circostanza: il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi a recitare il ruolo di delegato imperiale e i sindaci, gli assessori, i presidenti degli enti di promozione territoriale di 26 comuni dell’Umbria (tra cui Perugia, Terni, Foligno, Assisi, Città di Castello, Bastia Umbra, Narni) quella di “duoviri iure dicundo”, ovvero massime autorità cittadine sotto l’impero romano. Ieri la manifestazione Hispellum, che, per 5 giorni fino a domenica 26 agosto, sta raccontando l’Umbria del IV secolo dopo Cristo insieme alla splendida mostra “Aurea Umbria, una regione dell’Impero all’epoca di Costantino”, ha segnato un importante passo in avanti nello sviluppo del suo progetto culturale: dopo 1700 anni raccontare la Sacra Processione degli Umbri. Era questo un percorso che annualmente portava ad agosto i delegati delle città federate da ogni territorio regionale fino al Santuario etnico degli Umbri, per invocare gli dei, godere dei ludi scenici e gladiatori e soprattutto definire congiuntamente le politiche dei territori amministrati, appunto il Concilium Provinciae Umbriae. Quel santuario è oggi indicato dagli storici proprio nell’area di Villa Fidelia, la cui origine ed impianto architettonico avrebbe pertanto un fondamento religioso risalente addirittura al V-VI secolo a. C. Potremmo aggiungere che è forse percepibile in questa rievocazione teatrale, almeno per chi vuole interpretarlo, anche la raffinata capacità di creare un ponte tra passato e presente, nella volontà degli Umbri, ieri come oggi, di difendere e salvaguardare la propria identità etnica e civiltà territoriale. In collaborazione con Provincia di Perugia, Comune di Spello, Associazione Hispellum, Colonia Iulia Fanestris di Fano e con la sceneggiatura del professor Giorgio Bonamente dell’Università di Perugia, gli Umbri chiedevano alla massima autorità centrale di Roma, allora era l’Impero, quanto potrebbero chiedere e chiedono ancora oggi: la riduzione delle tasse che vessavano comuni ed istituzioni locali e il rispetto della loro identità etnico-territoriale. Allora il delegato imperiale dimostrava disponibilità, considerazione, benevolenza. Ed oggi?
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