Si è parlato di “Educare alla sessualità e all’affettività: consapevolezza, stereotipi e discriminazioni”
(Cittadino e Provincia) Spoleto 3 Ottobre ‘25 - Demolire i pregiudizi per costruire la parità di genere: scuola, famiglie, istituzioni, società devono lavorare insieme ad un’educazione dei giovani che sia inclusiva, laica, scientifica e soprattutto relazionale. E’ quanto è emerso dal partecipato incontro che si è tenuto ieri nella Biblioteca comunale di Palazzo Mauri a Spoleto su “Educare alla sessualità e all’affettività: consapevolezza, stereotipi e discriminazioni”.
L’iniziativa è parte del Progetto “Il Pane e le Rose – Letture, dialogo, confronto”, promosso dalla Consigliera di Parità della Provincia di Perugia, Elena Bistocchi, in collaborazione con la Provincia di Perugia e con il prezioso contributo della Consigliera Provinciale Francesca Pasquino.
L’incontro era volto a favorire il dialogo per una buona relazione e consapevolezza delle proprie emozioni e di quelle altrui, promuovendo il benessere e il rispetto reciproco. L'incontro è stato realizzato con il contributo del Comune di Spoleto e del Consultorio con il coordinamento fattivo di Cristina Gatti, Consigliera di Parità Supplente.
Luigina Renzi Assessere del comune di Spoleto ha accolto i presenti ricordando l’ottima attività del consultorio sull'educazione alla sessualità in tutte le scuole secondarie del territorio di Spoleto e poi ha passato la parola a alla Consigliera di Parità della Provincia di Perugia Elena Bistocchi.
“Il pane e le rose" è un progetto - ha detto Bistocchi - che vuole portare su tutti i territori della provincia un approfondimento e un confronto sulle varie tematiche attinenti alle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere. Il ruolo della consigliera di parità della Provincia di Perugia è quello di occuparsi di ‘discriminazioni di genere nel luogo di lavoro’, ma credo che sia importante creare delle basi su cui costruire la parità. Quello che ci preme è diffondere la cultura del rispetto ma sappiamo che per arrivare a questo traguardo dobbiamo decostruire i pregiudizi e le discriminazione intrinseche che fanno parte di quel pregiudizio che ci accompagna nel nostro vivere quotidiano. Il consultorio nella realtà di Spoleto è un fiore all'occhiello, mentre nel resto dell’Umbria sappiamo che sono stati depotenziati. In passato questi sono stati luoghi importanti di accoglienza e crescita, i ragazzi ricevevano informazioni mediche, consigli e ascolto. I ragazzi vivono in una società che parla molto di sesso, ma troppo poco di sessualità legata anche alla conoscenza del proprio corpo elemento essenziale per la crescita personale”.
“Viviamo in una società che parla molto di sesso - ha detto la Consigliera Provinciale Francesca Pasquino -, ma troppo poco di sessualità. Dove l’affettività viene spesso relegata a un piano secondario, come se fosse un lusso emotivo e dove gli stereotipi di genere continuano a influenzare profondamente le relazioni, le aspettative e le libertà personali. Educare alla sessualità non significa parlare solo di sesso o fornire informazioni biologiche. Significa parlare di corpo, identità, emozioni, consenso, piacere, rispetto. Significa dare ai ragazzi e alle ragazze gli strumenti per comprendere sé stessi, gli altri e le relazioni che costruiscono, in un’ottica di libertà e responsabilità. Questa educazione non può essere delegata solo alla famiglia o alla scuola ma legata a un progetto culturale condiviso, che coinvolga istituzioni, media, professionisti e comunità. Servirebbe introdurre percorsi strutturati di educazione affettiva e sessuale nelle scuole, fin dalla primaria, formare insegnanti ed educatori affinché possano affrontare questi temi con competenza e sensibilità, creare spazi di ascolto per adolescenti e giovani, fornire alle famiglie, strumenti per dialogare con i figli su questi argomenti, accompagnandole in percorso.
A chiudere Rosella De Leonibus UDI PERUGIA ha sottolineato come i consultori siano LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) che accompagnano i ragazzi alla crescita verso un'importante gestione della relazione sessuale.
Durante l’incontro sono intervenuti: Dott.ssa Emilia Torchetti consultorio Spoleto, Marina Antonini coordinatrice Centro Antiviolenza Crisalide, Alessandro Campana Consulta Giovanile Comune di Spoleto.
Pariopportunità25030.DB
(Cittadino e Provincia) Spoleto 3 Ottobre ‘25 - Demolire i pregiudizi per costruire la parità di genere: scuola, famiglie, istituzioni, società devono lavorare insieme ad un’educazione dei giovani che sia inclusiva, laica, scientifica e soprattutto relazionale. E’ quanto è emerso dal partecipato incontro che si è tenuto ieri nella Biblioteca comunale di Palazzo Mauri a Spoleto su “Educare alla sessualità e all’affettività: consapevolezza, stereotipi e discriminazioni”.
L’iniziativa è parte del Progetto “Il Pane e le Rose – Letture, dialogo, confronto”, promosso dalla Consigliera di Parità della Provincia di Perugia, Elena Bistocchi, in collaborazione con la Provincia di Perugia e con il prezioso contributo della Consigliera Provinciale Francesca Pasquino.
L’incontro era volto a favorire il dialogo per una buona relazione e consapevolezza delle proprie emozioni e di quelle altrui, promuovendo il benessere e il rispetto reciproco. L'incontro è stato realizzato con il contributo del Comune di Spoleto e del Consultorio con il coordinamento fattivo di Cristina Gatti, Consigliera di Parità Supplente.
Luigina Renzi Assessere del comune di Spoleto ha accolto i presenti ricordando l’ottima attività del consultorio sull'educazione alla sessualità in tutte le scuole secondarie del territorio di Spoleto e poi ha passato la parola a alla Consigliera di Parità della Provincia di Perugia Elena Bistocchi.
“Il pane e le rose" è un progetto - ha detto Bistocchi - che vuole portare su tutti i territori della provincia un approfondimento e un confronto sulle varie tematiche attinenti alle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere. Il ruolo della consigliera di parità della Provincia di Perugia è quello di occuparsi di ‘discriminazioni di genere nel luogo di lavoro’, ma credo che sia importante creare delle basi su cui costruire la parità. Quello che ci preme è diffondere la cultura del rispetto ma sappiamo che per arrivare a questo traguardo dobbiamo decostruire i pregiudizi e le discriminazione intrinseche che fanno parte di quel pregiudizio che ci accompagna nel nostro vivere quotidiano. Il consultorio nella realtà di Spoleto è un fiore all'occhiello, mentre nel resto dell’Umbria sappiamo che sono stati depotenziati. In passato questi sono stati luoghi importanti di accoglienza e crescita, i ragazzi ricevevano informazioni mediche, consigli e ascolto. I ragazzi vivono in una società che parla molto di sesso, ma troppo poco di sessualità legata anche alla conoscenza del proprio corpo elemento essenziale per la crescita personale”.
“Viviamo in una società che parla molto di sesso - ha detto la Consigliera Provinciale Francesca Pasquino -, ma troppo poco di sessualità. Dove l’affettività viene spesso relegata a un piano secondario, come se fosse un lusso emotivo e dove gli stereotipi di genere continuano a influenzare profondamente le relazioni, le aspettative e le libertà personali. Educare alla sessualità non significa parlare solo di sesso o fornire informazioni biologiche. Significa parlare di corpo, identità, emozioni, consenso, piacere, rispetto. Significa dare ai ragazzi e alle ragazze gli strumenti per comprendere sé stessi, gli altri e le relazioni che costruiscono, in un’ottica di libertà e responsabilità. Questa educazione non può essere delegata solo alla famiglia o alla scuola ma legata a un progetto culturale condiviso, che coinvolga istituzioni, media, professionisti e comunità. Servirebbe introdurre percorsi strutturati di educazione affettiva e sessuale nelle scuole, fin dalla primaria, formare insegnanti ed educatori affinché possano affrontare questi temi con competenza e sensibilità, creare spazi di ascolto per adolescenti e giovani, fornire alle famiglie, strumenti per dialogare con i figli su questi argomenti, accompagnandole in percorso.
A chiudere Rosella De Leonibus UDI PERUGIA ha sottolineato come i consultori siano LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) che accompagnano i ragazzi alla crescita verso un'importante gestione della relazione sessuale.
Durante l’incontro sono intervenuti: Dott.ssa Emilia Torchetti consultorio Spoleto, Marina Antonini coordinatrice Centro Antiviolenza Crisalide, Alessandro Campana Consulta Giovanile Comune di Spoleto.
Pariopportunità25030.DB