78 le denunce nel 2012. Garofalo: "Serve legge regionale" - Rossi: "Mettiamo a disposizione i nostri Sportelli"
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 15 marzo ’13 – Lo stalking si può annidare anche tra le mura di un condominio. Sembra essere questa la “nuova frontiera” di un reato di cui ancora sfuggono i contorni in quanto le denunce formalizzate corrispondono solo ad una parte del fenomeno effettivo. Nel tracciare un bilancio dell’attività di sostegno e consulenza svolta presso gli Sportelli del cittadino di Perugia, Foligno e Città di Castello, l’Adoc (Associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei cittadini), attraverso il suo presidente Angelo Garofalo, parla di sottovalutazione di un problema che si manifesta a livello nazionale quanto provinciale. L’Osservatorio nazionale sullo stalking riferisce di un 25% di casi di “stalking condominiale” e anche nella provincia di Perugia, secondo appunto dati Adoc, stanno emergendo i primi episodi. “Eppure – ha riferito in conferenza stampa questa mattina Garofalo – le istituzioni preposte sembrano continuare a voler ignorare il fenomeno”. E’ dal 2009 che l’Adoc, in collaborazione con la Provincia di Perugia, gestisce lo Sportello “antistalking”, i cui addetti forniscono un sostegno psicologico e legale ai cittadini che ne facciano richiesta. Dai 60 casi rilevati nel 2011, si è passati a 78 nel 2012 (mentre sono già 16 quelli riferiti ai primi mesi 2013). “Si è assistito ad un aumento delle denunce – spiega Garofalo – ma non siamo in grado di dire se a queste si accompagni un aumento del fenomeno. In caso contrario il dato non può che essere interpretato positivamente”. E, come detto, le new entry sono rappresentate dagli episodi riconducibili allo “stalking condominiale”: due a Foligno, dove in totale le denunce lo scorso anno sono state 12, e due a Perugia, dove le denunce ammontano complessivamente a 59. “Nel caso dello stalking condominiale – sono ancora le parole del presidente Adoc – cambiano le motivazioni, ma gli effetti psicologici e l’arroganza dei protagonisti sono gli stessi. Per questo occorre un’azione preventiva e di forza per evitare che certi comportamenti sfocino in atti di violenza vera e propria”. Ma i richiami dell’Adoc non si fermano qui. Per l’Associazione dei consumatori non basta un iniziale sostegno psicologico e legale, ma un accompagnamento psico-sociale continuo e costante per una tutela effettiva di vittima e stalker. Per questo motivo, è stato annunciato, l’Adoc si farà promotrice di un disegno di legge regionale a sostegno della lotta allo stalking, che preveda l’attivazione di sportelli dedicati all’interno delle Asl. “Il persecutore – è stato spiegato – non può essere lasciato a se stesso, ma affidato ad una struttura pubblica capace di seguirne il reinserimento sociale”. Una posizione questa largamente condivisa dalla Provincia di Perugia che per bocca del vicepresidente Aviano Rossi si è presa l’impegno di perorare la causa. “Siamo disponibili – ha inoltre dichiarato Rossi – a lavorare per sensibilizzare chi è preposto alla programmazione sanitaria regionale, affinché il servizio antistalking possa essere alla portata di tutti. Per quanto ci compete, mettiamo a disposizione tutti i nostri sportelli del cittadino per implementare quanto già si sta facendo per contrastare il fenomeno”. “Conoscere a fondo il problema e saper ascoltare sono le condizioni da cui non si può prescindere per una corretta gestione della problematica”, gli ha fatto eco la dirigente del Servizio informazione comunicazione e decentramento della Provincia Maria Teresa Paris. Alla conferenza stampa odierna hanno portato il loro contributo anche i professionisti che per conto di Adoc si occupano dell’argomento, tra cui l’avvocato Francesco Pavone che ha posto l’accento sulla necessità di un approccio multidisciplinare e di un’adeguata sensibilità da parte di chi è chiamato ad applicare la norma. Per la psicologa Cristina Zenobi e l’avvocato Maurita Lombardi fondamentale è l’informazione, soprattutto quella attraverso i mass media, e un’implementazione del servizio per una migliore tutela delle vittime. All’incontro hanno partecipato anche la psicologa Chiara Lio e l’avvocato Silvia Terradura a loro volta impegnate nelle attività antistalking degli Sportelli. COM13011.ET
(Cittadino e Provincia) – Perugia, 15 marzo ’13 – Lo stalking si può annidare anche tra le mura di un condominio. Sembra essere questa la “nuova frontiera” di un reato di cui ancora sfuggono i contorni in quanto le denunce formalizzate corrispondono solo ad una parte del fenomeno effettivo. Nel tracciare un bilancio dell’attività di sostegno e consulenza svolta presso gli Sportelli del cittadino di Perugia, Foligno e Città di Castello, l’Adoc (Associazione nazionale per la difesa e l’orientamento dei cittadini), attraverso il suo presidente Angelo Garofalo, parla di sottovalutazione di un problema che si manifesta a livello nazionale quanto provinciale. L’Osservatorio nazionale sullo stalking riferisce di un 25% di casi di “stalking condominiale” e anche nella provincia di Perugia, secondo appunto dati Adoc, stanno emergendo i primi episodi. “Eppure – ha riferito in conferenza stampa questa mattina Garofalo – le istituzioni preposte sembrano continuare a voler ignorare il fenomeno”. E’ dal 2009 che l’Adoc, in collaborazione con la Provincia di Perugia, gestisce lo Sportello “antistalking”, i cui addetti forniscono un sostegno psicologico e legale ai cittadini che ne facciano richiesta. Dai 60 casi rilevati nel 2011, si è passati a 78 nel 2012 (mentre sono già 16 quelli riferiti ai primi mesi 2013). “Si è assistito ad un aumento delle denunce – spiega Garofalo – ma non siamo in grado di dire se a queste si accompagni un aumento del fenomeno. In caso contrario il dato non può che essere interpretato positivamente”. E, come detto, le new entry sono rappresentate dagli episodi riconducibili allo “stalking condominiale”: due a Foligno, dove in totale le denunce lo scorso anno sono state 12, e due a Perugia, dove le denunce ammontano complessivamente a 59. “Nel caso dello stalking condominiale – sono ancora le parole del presidente Adoc – cambiano le motivazioni, ma gli effetti psicologici e l’arroganza dei protagonisti sono gli stessi. Per questo occorre un’azione preventiva e di forza per evitare che certi comportamenti sfocino in atti di violenza vera e propria”. Ma i richiami dell’Adoc non si fermano qui. Per l’Associazione dei consumatori non basta un iniziale sostegno psicologico e legale, ma un accompagnamento psico-sociale continuo e costante per una tutela effettiva di vittima e stalker. Per questo motivo, è stato annunciato, l’Adoc si farà promotrice di un disegno di legge regionale a sostegno della lotta allo stalking, che preveda l’attivazione di sportelli dedicati all’interno delle Asl. “Il persecutore – è stato spiegato – non può essere lasciato a se stesso, ma affidato ad una struttura pubblica capace di seguirne il reinserimento sociale”. Una posizione questa largamente condivisa dalla Provincia di Perugia che per bocca del vicepresidente Aviano Rossi si è presa l’impegno di perorare la causa. “Siamo disponibili – ha inoltre dichiarato Rossi – a lavorare per sensibilizzare chi è preposto alla programmazione sanitaria regionale, affinché il servizio antistalking possa essere alla portata di tutti. Per quanto ci compete, mettiamo a disposizione tutti i nostri sportelli del cittadino per implementare quanto già si sta facendo per contrastare il fenomeno”. “Conoscere a fondo il problema e saper ascoltare sono le condizioni da cui non si può prescindere per una corretta gestione della problematica”, gli ha fatto eco la dirigente del Servizio informazione comunicazione e decentramento della Provincia Maria Teresa Paris. Alla conferenza stampa odierna hanno portato il loro contributo anche i professionisti che per conto di Adoc si occupano dell’argomento, tra cui l’avvocato Francesco Pavone che ha posto l’accento sulla necessità di un approccio multidisciplinare e di un’adeguata sensibilità da parte di chi è chiamato ad applicare la norma. Per la psicologa Cristina Zenobi e l’avvocato Maurita Lombardi fondamentale è l’informazione, soprattutto quella attraverso i mass media, e un’implementazione del servizio per una migliore tutela delle vittime. All’incontro hanno partecipato anche la psicologa Chiara Lio e l’avvocato Silvia Terradura a loro volta impegnate nelle attività antistalking degli Sportelli. COM13011.ET