"L'emergenza sanitaria impone sacrifici, ma onorare la Festa della Repubblica è un atto d'amore per la patria e di fiducia per la ripresa economica e sociale dell'Italia"
(Cittadino e Provincia) Perugia, 1 giugno 2020 - “Il 2 giugno, Festa della Repubblica, è per l’Italia una delle celebrazioni civili più significative. Non solo perché commemora la nascita dello Stato moderno, uscito dal dramma di due devastanti Guerre mondiali, ma perché, con il suffragio universale, il referendum tra monarchia e repubblica vide per la prima volta le donne al voto mettendo la prima pietra per l’emancipazione femminile. Quest’anno l’emergenza sanitaria impone grandi sacrifici, non ci sarà la tradizionale parata ai Fori Imperiali, non ci saranno nelle nostre città le tradizionali celebrazioni tra la folla, ma l’abbraccio che le Frecce Tricolori stanno dando agli italiani sono il simbolo di quella unità di cui oggi più che mai si sente il bisogno. I settantaquattro anni di vita della nostra Repubblica difficilmente li dimenticheremo per tutto ciò che il Covid 19 sta togliendo alla socialità e al calore del contatto umano, ma non mancheremo di deporre corone nei sacrari della nostra Patria per sentirci vicini nonostante tutto. Un pensiero andrà anche a tutti i “caduti” per questa terribile e ancora sconosciuta malattia guardando al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con gratitudine quando si recherà in visita privata a Codogno luogo da cui si è scoperta la pandemia che avrebbe stravolto abitudini e vite. Con lo stesso senso di gratitudine seguiremo la parte ufficiale della giornata del 2 giugno quanto il Capo dello Stato deporrà una corona di alloro all’Altare della Patria mentre le Frecce Tricolori sorvoleranno la Capitale del nostro ancor giovane Stato. Auguro alla comunità della Provincia di Perugia di vivere questa giornata con spirito fiducioso verso la ripresa economica e sociale dell’Italia mettendo in campo tutta l’energia, la volontà, la creatività e la voglia di superare le difficoltà che da sempre contraddistinguono il nostro popolo. Insieme ce la faremo, come ce l’abbiamo sempre fatta”
Luciano Bacchetta
Oi.RM
(Cittadino e Provincia) Perugia, 1 giugno 2020 - “Il 2 giugno, Festa della Repubblica, è per l’Italia una delle celebrazioni civili più significative. Non solo perché commemora la nascita dello Stato moderno, uscito dal dramma di due devastanti Guerre mondiali, ma perché, con il suffragio universale, il referendum tra monarchia e repubblica vide per la prima volta le donne al voto mettendo la prima pietra per l’emancipazione femminile. Quest’anno l’emergenza sanitaria impone grandi sacrifici, non ci sarà la tradizionale parata ai Fori Imperiali, non ci saranno nelle nostre città le tradizionali celebrazioni tra la folla, ma l’abbraccio che le Frecce Tricolori stanno dando agli italiani sono il simbolo di quella unità di cui oggi più che mai si sente il bisogno. I settantaquattro anni di vita della nostra Repubblica difficilmente li dimenticheremo per tutto ciò che il Covid 19 sta togliendo alla socialità e al calore del contatto umano, ma non mancheremo di deporre corone nei sacrari della nostra Patria per sentirci vicini nonostante tutto. Un pensiero andrà anche a tutti i “caduti” per questa terribile e ancora sconosciuta malattia guardando al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con gratitudine quando si recherà in visita privata a Codogno luogo da cui si è scoperta la pandemia che avrebbe stravolto abitudini e vite. Con lo stesso senso di gratitudine seguiremo la parte ufficiale della giornata del 2 giugno quanto il Capo dello Stato deporrà una corona di alloro all’Altare della Patria mentre le Frecce Tricolori sorvoleranno la Capitale del nostro ancor giovane Stato. Auguro alla comunità della Provincia di Perugia di vivere questa giornata con spirito fiducioso verso la ripresa economica e sociale dell’Italia mettendo in campo tutta l’energia, la volontà, la creatività e la voglia di superare le difficoltà che da sempre contraddistinguono il nostro popolo. Insieme ce la faremo, come ce l’abbiamo sempre fatta”
Luciano Bacchetta
Oi.RM