Parola di New York Times. Nel reportage del fotografo e giornalista Barry Scwartz tutte le suggestioni di un borgo unico
(Cittadino e Provincia) – Panicale, 4 settembre ’20 – Panicale è tra i luoghi più belli del pianeta. Parola di New York Times che ha recentemente dedicato a questo “piccolo gioiello umbro” una puntata della rubrica “The World Through a Lens - Il mondo attraverso una lente”.
L’articolo (consultabile al link https://www.nytimes.com/2020/08/17/travel/panicale-italy.html) porta la firma del fotografo e giornalista Barry Scwartz che nel 2017, in luna di miele, ha fatto tappa a Panicale, grazie all’amico Steve Siegelman (scrittore californiano con casa a Panicale).
Immagini, emozioni e suggestioni di quel soggiorno unico sono dunque racchiusi nell’articolo di agosto “Riflessioni quiete sull’incantevole villaggio italiano di Panicale”, uscito per la serie “Il mondo attraverso una lente”. Una serie che il prestigioso giornale americano ha inaugurato a marzo, in piena pandemia, per consentire ai lettori di viaggiare almeno con la mente e l’immaginazione.
Barry Scwartz prima del 2017 non era mai stato in Italia. Il suo soggiorno in Umbria, nella piccola Panicale è stato come un balsamo, perché vi ha trovato l’autenticità in ogni dettaglio, dalle pietre, al cibo, alle persone.
Nel suo reportage parla della terrazza sul Trasimeno e di alcuni indimenticabili momenti, come la visita guidata compiuta insieme all’Ufficio Informazioni turistiche. Parla poi di quel prezioso scrigno che è il Teatro Caporali, di cui è rimasta particolarmente affascinata la moglie Maggie, una stilista.
E poi del Museo del Tulle, dedicato al ricamo e che ospita Dalia Lazar, artista in residenza (che loro hanno sentito suonare mentre passeggiavano per Panicale), e della Chiesa della Madonna della Sbarra, con il suo piccolo museo di oggetti e paramenti sacri.
Visitare luoghi che hanno una lunga storia è stato per Barry e Maggie un viaggio formativo, un “grand tour” di riflessione. “Rimane – scrive - un sacco di vita e bellezza nei muri antichi, nelle persone incontrate, nel cielo sotto l’aereo che sorvola i campi”.
Del servizio di Scwartz dedicato a Panicale si è anche occupata Radio 1 Rai con la giornalista Maria Grazia Putini.
Panicale20040.ET
(Cittadino e Provincia) – Panicale, 4 settembre ’20 – Panicale è tra i luoghi più belli del pianeta. Parola di New York Times che ha recentemente dedicato a questo “piccolo gioiello umbro” una puntata della rubrica “The World Through a Lens - Il mondo attraverso una lente”.
L’articolo (consultabile al link https://www.nytimes.com/2020/08/17/travel/panicale-italy.html) porta la firma del fotografo e giornalista Barry Scwartz che nel 2017, in luna di miele, ha fatto tappa a Panicale, grazie all’amico Steve Siegelman (scrittore californiano con casa a Panicale).
Immagini, emozioni e suggestioni di quel soggiorno unico sono dunque racchiusi nell’articolo di agosto “Riflessioni quiete sull’incantevole villaggio italiano di Panicale”, uscito per la serie “Il mondo attraverso una lente”. Una serie che il prestigioso giornale americano ha inaugurato a marzo, in piena pandemia, per consentire ai lettori di viaggiare almeno con la mente e l’immaginazione.
Barry Scwartz prima del 2017 non era mai stato in Italia. Il suo soggiorno in Umbria, nella piccola Panicale è stato come un balsamo, perché vi ha trovato l’autenticità in ogni dettaglio, dalle pietre, al cibo, alle persone.
Nel suo reportage parla della terrazza sul Trasimeno e di alcuni indimenticabili momenti, come la visita guidata compiuta insieme all’Ufficio Informazioni turistiche. Parla poi di quel prezioso scrigno che è il Teatro Caporali, di cui è rimasta particolarmente affascinata la moglie Maggie, una stilista.
E poi del Museo del Tulle, dedicato al ricamo e che ospita Dalia Lazar, artista in residenza (che loro hanno sentito suonare mentre passeggiavano per Panicale), e della Chiesa della Madonna della Sbarra, con il suo piccolo museo di oggetti e paramenti sacri.
Visitare luoghi che hanno una lunga storia è stato per Barry e Maggie un viaggio formativo, un “grand tour” di riflessione. “Rimane – scrive - un sacco di vita e bellezza nei muri antichi, nelle persone incontrate, nel cielo sotto l’aereo che sorvola i campi”.
Del servizio di Scwartz dedicato a Panicale si è anche occupata Radio 1 Rai con la giornalista Maria Grazia Putini.
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