La Giunta ritira la delibera solo per evitare strumentalizzazione: "Lo studio a disposizione delle prossime amministrazioni"
“La delibera è stata ritirata e me ne prendo la responsabilità, anche se non lo avrei fatto, ma l’ho ritenuto necessario per sgombrare il campo da ogni strumentalizzazione e polemica. Mi auguro che le prossime Amministrazioni che ci succederanno possano partire da questo studio di fattibilità e condividere i passaggi successivi”. “Sui social network ho visto una campagna di totale disinformazione: da qui la necessità di uno step di verifica e chiarimento”. “Non si tratta né di privatizzare, né di creare uno stop alla fruibilità pubblica”. “Queste intenzioni sono state erroneamente scambiate per volontà di privatizzare. La Polvese, al contrario, rimarrà finché sarà possibile di uso pubblico”. “Nel 2009 era un luogo completamente abbandonato, dove si approdava con difficoltà e dove i visitatori non potevano usufruire delle strutture su cui invece oggi si può contare. In questi anni abbiamo operato per un miglioramento della ricettività, ripristinato spiaggia e strutture per fare sport. Per il Convento, unico punto dolente, abbiamo comunque accantonato risorse da destinare a questo complesso. Tuttavia in questi anni hanno abbiamo compreso che per garantire un futuro a questo bene serve professionalità e risorse e, di fronte alle incertezze legate all’Ente che dal 1° ottobre avrà una nuova amministrazione, preoccupati che il patrimonio provinciale posa andare incontro ad una nuova fase di degrado, abbiamo cercato di trovare un sistema per garantire la gestione, costosa, di questa isola. I 20 tecnici provinciali che hanno lavorato a questo progetto si sono attivati per individuare delle ipotesi. Questo non significa che debba diventare un paradiso per sparuti magnati arabi o russi. Ora lo studio rimane a disposizione delle prossime amministrazioni. Non c’è un atto sconsiderato dietro tutto ciò”. “Non comprendiamo il comportamento di certi amministratori pubblici che hanno fatto un attacco diretto alla Provincia quando potevano accedere agli atti, evitando così di cavalcare la polemica”.
“La delibera è stata ritirata e me ne prendo la responsabilità, anche se non lo avrei fatto, ma l’ho ritenuto necessario per sgombrare il campo da ogni strumentalizzazione e polemica. Mi auguro che le prossime Amministrazioni che ci succederanno possano partire da questo studio di fattibilità e condividere i passaggi successivi”. “Sui social network ho visto una campagna di totale disinformazione: da qui la necessità di uno step di verifica e chiarimento”. “Non si tratta né di privatizzare, né di creare uno stop alla fruibilità pubblica”. “Queste intenzioni sono state erroneamente scambiate per volontà di privatizzare. La Polvese, al contrario, rimarrà finché sarà possibile di uso pubblico”. “Nel 2009 era un luogo completamente abbandonato, dove si approdava con difficoltà e dove i visitatori non potevano usufruire delle strutture su cui invece oggi si può contare. In questi anni abbiamo operato per un miglioramento della ricettività, ripristinato spiaggia e strutture per fare sport. Per il Convento, unico punto dolente, abbiamo comunque accantonato risorse da destinare a questo complesso. Tuttavia in questi anni hanno abbiamo compreso che per garantire un futuro a questo bene serve professionalità e risorse e, di fronte alle incertezze legate all’Ente che dal 1° ottobre avrà una nuova amministrazione, preoccupati che il patrimonio provinciale posa andare incontro ad una nuova fase di degrado, abbiamo cercato di trovare un sistema per garantire la gestione, costosa, di questa isola. I 20 tecnici provinciali che hanno lavorato a questo progetto si sono attivati per individuare delle ipotesi. Questo non significa che debba diventare un paradiso per sparuti magnati arabi o russi. Ora lo studio rimane a disposizione delle prossime amministrazioni. Non c’è un atto sconsiderato dietro tutto ciò”. “Non comprendiamo il comportamento di certi amministratori pubblici che hanno fatto un attacco diretto alla Provincia quando potevano accedere agli atti, evitando così di cavalcare la polemica”.