"Porterò questa proposta alla direzione nazionale del mio partito, il Pd e all'Unione delle Province Italiane (Upi)."
Il Presidente dell'UPI Umbria Marco Vinicio Guasticchi, raccogliendo la proposta lanciata sulla stampa da Lando Maria Sileoni, segretario generale della FABI, sindacato dei bancari italiani, ha dichiarato:
"istituzionalizzare il rapporto banche-cittadini merita senza dubbio un adeguato approfondimento e risposte concrete, mai infatti come in questo momento di profonda crisi strutturale del comparto produttivo e del tessuto sociale basato essenzialmente sulle famiglie, con i livelli record di disoccupazione e difficoltà di ripresa di imprese e comparti artigianali, urgono interventi immediati in primo luogo da parte delle istituzioni, in particolare quelle a diretto contatto con i cittadini".
"L'approfondimento di tali temi potrà non solo riportare al centro del dibattito istituzionale l'evoluzione del credito, ma anche invitare a riflettere sull'opportunità di rimodulare un nuovo rapporto fra cittadini-banche-istituzioni attraverso l'attività degli istituti di credito sul territorio, garantendo se possibile in futuro la loro diffusione anche nei piccoli centri".
"Il governo, con il premier Matteo Renzi in prima persona tra l'altro da tempo ha messo al centro dell'agenda politica dei prossimi mesi un pacchetto di riforme che ruotano attorno allo sviluppo economico, ripresa occupazionale soprattutto giovanile, scuola e formazione, che dovranno necessariamente trovare nelle banche di piccole e grandi dimensioni interlocutori attenti e sensibili".
Il Presidente dell'UPI Umbria Marco Vinicio Guasticchi, raccogliendo la proposta lanciata sulla stampa da Lando Maria Sileoni, segretario generale della FABI, sindacato dei bancari italiani, ha dichiarato:
"istituzionalizzare il rapporto banche-cittadini merita senza dubbio un adeguato approfondimento e risposte concrete, mai infatti come in questo momento di profonda crisi strutturale del comparto produttivo e del tessuto sociale basato essenzialmente sulle famiglie, con i livelli record di disoccupazione e difficoltà di ripresa di imprese e comparti artigianali, urgono interventi immediati in primo luogo da parte delle istituzioni, in particolare quelle a diretto contatto con i cittadini".
"L'approfondimento di tali temi potrà non solo riportare al centro del dibattito istituzionale l'evoluzione del credito, ma anche invitare a riflettere sull'opportunità di rimodulare un nuovo rapporto fra cittadini-banche-istituzioni attraverso l'attività degli istituti di credito sul territorio, garantendo se possibile in futuro la loro diffusione anche nei piccoli centri".
"Il governo, con il premier Matteo Renzi in prima persona tra l'altro da tempo ha messo al centro dell'agenda politica dei prossimi mesi un pacchetto di riforme che ruotano attorno allo sviluppo economico, ripresa occupazionale soprattutto giovanile, scuola e formazione, che dovranno necessariamente trovare nelle banche di piccole e grandi dimensioni interlocutori attenti e sensibili".