Guasticchi: "Icona del cinema, della moda, della bellezza made in Italy, orgoglio di una "terra" a cui ha dimostrato sempre attaccamento"
“Se oggi rivolgo un pensiero del tutto particolare a Monica Bellucci è perché il 30 settembre è, per la grande attrice umbra, una giornata molto particolare, che segna un traguardo raggiunto nel migliore equilibrio tra consapevolezza del proprio talento artistico e complessità di donna. Donna umbra, assolutamente e sempre umbra, anche quando il successo, la carriera, gli impegni, i ritmi del mondo cinematografico l'hanno portata molto lontano dal suo Altotevere dai suoi affetti familiari, dagli studi, dall'ambiente in cui tutti la ricordano e la amano. La filmografia di Monica Bellucci è ormai lunghissima e ricca di collaborazioni importanti nel cinema italiano e in quello internazionale. In particolare, con la sua figura e la sua professionalità, ha contribuito a rinnovare le peculiarità e le genialità del modello di donna italiana nel loro trasformarsi conseguente all'evoluzione socio-culturale della nostra Nazione negli ultimi due decenni. Monica Bellucci ci ha permesso di cogliere ogni sfumatura della giovinezza e della maturità della donna italiana dei nostri giorni, alle prese con la difficile uscita dal mondo provinciale di provenienza e con l'altrettanto complesso ingresso nel mondo internazionale dell'arte, della cultura, della comunicazione e della globalizzazione. Perciò, nel fare i più vivi auguri a Monica Bellucci nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, desidero far giungere alla prestigiosa, bravissima attrice la testimonianza del ricordo del vivo attaccamento alla sua terra che ci ha dimostrato nelle tante occasioni. Il legame che Monica Bellucci ha istituito con l’Umbria e la sua collettività è di grande conforto per un'amministrazione che è sempre stata vicina alla gente e che si è adoperata in ogni momento per creare e mantenere legami saldi e duraturi fra chi vive la quotidianità fra le colline e le valli umbre e chi, allontanandosene senza dimenticare i nostri luoghi e i nostri affetti, ha sempre nel suo cuore il calore delle radici.”
“Se oggi rivolgo un pensiero del tutto particolare a Monica Bellucci è perché il 30 settembre è, per la grande attrice umbra, una giornata molto particolare, che segna un traguardo raggiunto nel migliore equilibrio tra consapevolezza del proprio talento artistico e complessità di donna. Donna umbra, assolutamente e sempre umbra, anche quando il successo, la carriera, gli impegni, i ritmi del mondo cinematografico l'hanno portata molto lontano dal suo Altotevere dai suoi affetti familiari, dagli studi, dall'ambiente in cui tutti la ricordano e la amano. La filmografia di Monica Bellucci è ormai lunghissima e ricca di collaborazioni importanti nel cinema italiano e in quello internazionale. In particolare, con la sua figura e la sua professionalità, ha contribuito a rinnovare le peculiarità e le genialità del modello di donna italiana nel loro trasformarsi conseguente all'evoluzione socio-culturale della nostra Nazione negli ultimi due decenni. Monica Bellucci ci ha permesso di cogliere ogni sfumatura della giovinezza e della maturità della donna italiana dei nostri giorni, alle prese con la difficile uscita dal mondo provinciale di provenienza e con l'altrettanto complesso ingresso nel mondo internazionale dell'arte, della cultura, della comunicazione e della globalizzazione. Perciò, nel fare i più vivi auguri a Monica Bellucci nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, desidero far giungere alla prestigiosa, bravissima attrice la testimonianza del ricordo del vivo attaccamento alla sua terra che ci ha dimostrato nelle tante occasioni. Il legame che Monica Bellucci ha istituito con l’Umbria e la sua collettività è di grande conforto per un'amministrazione che è sempre stata vicina alla gente e che si è adoperata in ogni momento per creare e mantenere legami saldi e duraturi fra chi vive la quotidianità fra le colline e le valli umbre e chi, allontanandosene senza dimenticare i nostri luoghi e i nostri affetti, ha sempre nel suo cuore il calore delle radici.”