L'UPI regionale chiedera' ai candidati alla Presidenza un impegno politico preciso rispetto alla "Riforma Calderoli"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 26 febbraio ’10) – L’UPI – Unione Province Italiane dell’Umbria chiederà, in occasione delle prossime elezioni regionali, ai candidati alla Presidenza della Giunta regionale un impegno politico preciso rispetto ai contenuti della ‘Riforma Calderoli’, assumendo a base della riforma endoregionale, il criterio della sussidiarietà. E’ quanto ha annunciato il Presidente dell’Upi Regionale (e Presidente della Provincia di Perugia) in sede di Assemblea Generale che si è tenuta questa mattina presso il Palazzo della Provincia e che, al termine dell’incontro, ha votato un documento all’unanimità per chiedere anche di “ridisegnare, razionalizzandoli, i poteri in un’ottica di semplificazione del sistema privilegiando gli organismi elettivi rispetto a quelli di secondo livello e di riconoscere alle Province il ruolo che la Costituzione repubblicana assegna loro in ordine alle problematiche di area vasta e affidando in via esclusiva le funzioni in materia di territorio, ambiente, sistemi di smaltimento, del ciclo delle acque, dei trasporti, della formazione professionale unitamente alle indispensabili risorse umane e finanziarie”. L’iniziativa fa parte del programma di attività per il prossimo quinquennio dell’Upi regionale, approvato all’unanimità nel corso dell’assemblea di stamani e che prevede – come ha sottolineato il Presidente regionale - anche iniziative di attività istituzionale e comunicazionale: convegni e incontri, in particolare rivolti ai Comuni, per prendere visione delle caratteristiche della legge finanziaria e di come questa inciderà nei bilanci degli Enti. “Dopo un periodo in cui veniva continuamente ribadita l’inutilità delle Province – ha sottolineato il Presidente – oggi viviamo un momento di grande produzione che crea nuove prospettive, con incremento delle competenze che richiederanno dotazione del personale. L’Upi dovrà avere un ruolo su questo tema. C’è la necessità di ridare forza agli Enti elettivi e di accorciare la catena istituzionale. La Provincia non ha senso se continuano ad espandersi altri Enti di secondo e terzo livello (come ATI, Comunità Montane). Laddove la regione è piccola, questo è un elemento dirompente. Oggi dobbiamo cogliere la possibilità di riappropriarsi del ruolo della Provincia. Intanto, ieri a Roma, abbiamo avuto un riconoscimento importante: nel nostro territorio avrà luogo l’incontro degli ‘stati generali’ dell’Italia Centrale”. Numerosissime le voci dei Consiglieri presenti, provenienti dalle due Province, che hanno rimarcato con forza l’azione delle Province, hanno chiesto che le Autonomie Locali siano co-protagoniste della riforma dello Stato e non controparte, hanno auspicato un contributo unitario dall’Upi e chiesto quali le alleanze, hanno ribadito la necessità di attribuire la responsabilità centrale ad un soggetto e non a tanti soggetti, di ricercare sistemi per ottimizzare servizi, spese e risorse, dare risposte alle esigenze del territorio, cercare punti di unione tra le due Province, rapportarsi con i cittadini e con l’Anci, sburocratizzare, snellire ed eliminare Enti inutili. Salto di qualità e segnale di unità è stato definito il coordinamento dell’Italia Centrale. Nel corso dell’incontro sono stati anche approvati il bilancio preventivo 2010 (con 5 astenuti) e alcune modifiche allo Statuto.
Oi10085.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 26 febbraio ’10) – L’UPI – Unione Province Italiane dell’Umbria chiederà, in occasione delle prossime elezioni regionali, ai candidati alla Presidenza della Giunta regionale un impegno politico preciso rispetto ai contenuti della ‘Riforma Calderoli’, assumendo a base della riforma endoregionale, il criterio della sussidiarietà. E’ quanto ha annunciato il Presidente dell’Upi Regionale (e Presidente della Provincia di Perugia) in sede di Assemblea Generale che si è tenuta questa mattina presso il Palazzo della Provincia e che, al termine dell’incontro, ha votato un documento all’unanimità per chiedere anche di “ridisegnare, razionalizzandoli, i poteri in un’ottica di semplificazione del sistema privilegiando gli organismi elettivi rispetto a quelli di secondo livello e di riconoscere alle Province il ruolo che la Costituzione repubblicana assegna loro in ordine alle problematiche di area vasta e affidando in via esclusiva le funzioni in materia di territorio, ambiente, sistemi di smaltimento, del ciclo delle acque, dei trasporti, della formazione professionale unitamente alle indispensabili risorse umane e finanziarie”. L’iniziativa fa parte del programma di attività per il prossimo quinquennio dell’Upi regionale, approvato all’unanimità nel corso dell’assemblea di stamani e che prevede – come ha sottolineato il Presidente regionale - anche iniziative di attività istituzionale e comunicazionale: convegni e incontri, in particolare rivolti ai Comuni, per prendere visione delle caratteristiche della legge finanziaria e di come questa inciderà nei bilanci degli Enti. “Dopo un periodo in cui veniva continuamente ribadita l’inutilità delle Province – ha sottolineato il Presidente – oggi viviamo un momento di grande produzione che crea nuove prospettive, con incremento delle competenze che richiederanno dotazione del personale. L’Upi dovrà avere un ruolo su questo tema. C’è la necessità di ridare forza agli Enti elettivi e di accorciare la catena istituzionale. La Provincia non ha senso se continuano ad espandersi altri Enti di secondo e terzo livello (come ATI, Comunità Montane). Laddove la regione è piccola, questo è un elemento dirompente. Oggi dobbiamo cogliere la possibilità di riappropriarsi del ruolo della Provincia. Intanto, ieri a Roma, abbiamo avuto un riconoscimento importante: nel nostro territorio avrà luogo l’incontro degli ‘stati generali’ dell’Italia Centrale”. Numerosissime le voci dei Consiglieri presenti, provenienti dalle due Province, che hanno rimarcato con forza l’azione delle Province, hanno chiesto che le Autonomie Locali siano co-protagoniste della riforma dello Stato e non controparte, hanno auspicato un contributo unitario dall’Upi e chiesto quali le alleanze, hanno ribadito la necessità di attribuire la responsabilità centrale ad un soggetto e non a tanti soggetti, di ricercare sistemi per ottimizzare servizi, spese e risorse, dare risposte alle esigenze del territorio, cercare punti di unione tra le due Province, rapportarsi con i cittadini e con l’Anci, sburocratizzare, snellire ed eliminare Enti inutili. Salto di qualità e segnale di unità è stato definito il coordinamento dell’Italia Centrale. Nel corso dell’incontro sono stati anche approvati il bilancio preventivo 2010 (con 5 astenuti) e alcune modifiche allo Statuto.
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