'Un prestigioso presidente, ma anche un uomo vero che sapeva dire in faccia veritÃÂ scomode' - Consiglio provinciale aperto per ricordarlo a 10 anni dalla morte - Un'opera in suo onore e la nuova Sala Conferenze a lui intitolata
(Cittadino e Provincia – Perugia, 14 aprile ’10) – “Un Presidente, Umberto Pagliacci, che ha fatto emergere tematiche come la pace, con un’alta idealità politica e con un grande impegno civile e politico”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Luciano Bacchetta ha dato il via alla cerimonia di commemorazione della figura di Pagliacci con una seduta del Consiglio Provinciale Aperto. Un incontro per ricordare Umberto (Presidente della Provincia di Perugia dal 1979 al 1990) a dieci anni dalla morte a cui hanno partecipato in tanti, dalla Presidente della Regione Catiuscia Marini al Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, assessori e consiglieri che hanno lavorato con lui, la moglie Gianna e le figlie Stefania e Tiziana, numerose autorità e dipendenti della Provincia di Perugia, ma anche tanti cittadini che lo hanno voluto ricordare con affetto e dedizione. E a lui, oltre che l’opera in suo onore di Mario Barilari scoperta questa mattina nella Sala del Consiglio, è stata dedicata la nuova ‘Sala Conferenze’, inaugurata alla presenza di Marta Cicci, Presidente Asu – Associazione Stampa Umbra, e Dante Ciliani, Presidente dell’Ordine Regionale dei Giornalisti. “Le generazioni che hanno avuto modo di conoscere il Presidente Pagliacci, e di apprezzarne le doti umane e amministrative – sono le parole del Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi – sanno che il segno lasciato dal suo modo di operare e di comunicare si è impresso come solo l’indicazione di un maestro può fare: con semplicità e immediatezza, fascino e carisma, senso del dovere e apertura morale, fermezza, intransigenza e disponibilità”. Guasticchi ricorda di Pagliacci soprattutto la grande umanità del politico. “Umberto deve troneggiare in questa sala – ha detto - perché è membro fondante di questa Provincia, il ricordo di una fase importante della nostra storia. Pagliacci ha saputo vincere la sfida sull’esistenza stessa della Provincia, con tutti coloro che hanno condiviso il progetto della dignità e dell’onore amministrativo dell’Ente”. Interessanti e cariche di storia le testimonianze di Germano Marri (Presidente della Regione Umbria 1976 – 1987), Mario Valentini (Vicepresidente della Provincia 1980 - 1990), Maurizio Ronconi (Consigliere provinciale 1985 – 1995) e quella di Antonio Pinotti, assessore ai lavori pubblici sotto la presidenza Pagliacci. Ne è emersa una figura di grande umanità e solidarietà, di grande apertura politica e schiettezza, un uomo vero che ha saputo dire in faccia verità scomode e che ha saputo incidere in maniera importante in un’istituzione in piena crisi di identità, la Provincia di allora. Marri ha ricordato i suoi vincoli di amicizia con Pagliacci e le tappe più importanti della sua vita, della sua attività politica, della sua storia legata alla città, ricordando la sua onestà e correttezza e il suo impegno come “prestigioso presidente” che aveva dato spazio ai temi del sociale, della pace, dell’arte. Valentini, ricordando il suo incontro con Pagliacci, “con questo comunista del popolo perugino”, lo ha definito uomo di grandi qualità amministrative ed umane che sapeva capire il nuovo, mettersi a disposizione e confrontarsi, misurarsi con le critiche, di grande capacità di analisi, competenza, intelligenza, dedizione e lealtà. “Sembrava burbero – ha detto Valentini – ma aveva grande disponibilità e dolcezza, era un grande uomo, un uomo vero”. “Sono stato un avversario, ma anche un estimatore di Pagliacci – sono le parole di Maurizio Ronconi il quale ha ricordato “quei tempi diversi, di contrapposizione politica, anche se attenuata, ma pur sempre dura e intransigente e piena di ideologia. “Con Pagliacci si discuteva – ha detto Ronconi – era un vero uomo di partito che veniva dalla gavetta della politica, dalla ‘sezione’, era un comunista intransigente ma pratico che faceva prevalere alla ideologia la determinazione a risolvere i problemi: un uomo intelligente capace di collegialità complessiva, di una collaborazione rimasta nella storia della Provincia, di una grande capacità di risposta. “Un confronto – coma ha aggiunto Pinotti – che allora era duro, ma che non si trasferiva mai dai fatti alle persone”. Numerosissimi gli attestati di stima e di ricoscimento delle grandi capacità di questo Presidente da parte di tutti: per Catiuscia Marini “Pagliacci è un protagonista politico generoso dell’Umbria, che ha contribuito alla modernizzazione e alla crescita della nostra Regione, a dare carattere e identità su temi come la pace, tenace e determinato, capace di dialogo e competenza nelle scelte”; per Boccali si tratta di “un uomo di profondo rigore morale, di grande impegno politico e fortemente radicato nel territorio che ha fatto tanto per Perugia e l’Umbria”. Il Vice Presidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi, che ha conosciuto da piccolo Pagliacci, ne ricorda il grande spessore culturale, politico, il forte temperamento, la sua grande umiltà, la sua qualità di autorevole mediatore. “Affetto e stima” per Pagliacci sono giunti dall’allora Segretario Generale dell’Ente Giancarlo Guasticchi il quale fu colpito “per il suo forte carattere, per l’alto senso di responsabilità e soprattutto per la tenacia”. Attestato di stima anche da parte di Walter Verini per la sua “passione, disinteresse personale, visione del futuro”.
UMBERTO PAGLIACCI
Umberto Pagliacci è nato a Perugia il 7 Gennaio 1930. Suo padre, Argentino, gestisce un’osteria a Porta Pesa, nella quale si riuniscono molti antifascisti perugini. Conseguita la licenza elementare, appassionato di meccanica, continua i suoi studi da autodidatta. Già da giovanissimo si iscrive al Pci. Nel 1949 diviene segretario provinciale della Fgci. Lavora nella Cgil e nella federazione perugina del Pci come tesoriere. Nel 1964 viene eletto nel consiglio comunale di Perugia, dove nel 1970 entra a far parte della giunta, prima come assessore al bilancio, poi come vicesindaco. L’attività provinciale di Umberto Pagliacci ha inizio nel 1975, quando viene eletto consigliere e fa parte della giunta come assessore al personale. Ma la svolta nella sua carriera si ha nel 1979 quando, in seguito alle dimissioni di Vinci Grossi divenuto senatore, viene eletto Presidente della Provincia di Perugia. Nel discorso inaugurale, tenuto nel maggio 1979, ribadisce il suo impegno per garantire all'ente continuità politica e amministrativa. Il suo lavoro sarà finalizzato – egli dice – a fare sì che siano realizzate «tutte le iniziative che possano contribuire a creare nuove fonti di lavoro e il progetto di investimento, già approvato dal Consiglio, che interessa la viabilità, l’edilizia scolastica, il patrimonio, il turismo, l'ecologia e la salvaguardia dell'ambiente, con l'apporto e le idee che verranno da tutte le componenti del Consiglio». E non manca di evidenziare che «particolare impegno andrà dedicato al miglioramento dei servizi socio-sanitari e psichiatrici». Eletto nel 1980 e confermato nel 1985, Pagliacci termina la sua presidenza della Provincia di Perugia nel 1990. Nel corso di questo decennio i principali campi di intervento rimangono quelli del discorso inaugurale del 1979. In particolare, nel settore del turismo e dell'ambiente la Provincia ristruttura il complesso sciistico di Forca Canapine (rifacimento dell'albergo e realizzazione del rifugio “Monti del Sole”), recupera la zona della “Rocchetta”, acquista, insieme al Comune di Nocera Umbra, un immobile in località Centino per costruirvi un centro termale, espleta un concorso internazionale di idee per l'uso dell'Isola Polvese. Già dal 1983 comincia il programma “Lago pulito”: l'interesse per il Trasimeno culmina nelle legge regionale n. 23 del 19/7/1988 sulla “Disciplina della navigazione sul Lago Trasimeno”, di cui la Provincia presieduta da Pagliacci è stata promotrice. L'intuizione del Presidente di innalzare lo zero idrometrico dello specchio d'acqua rimane il fiore all'occhiello della perspicacia dell'amministratore. Lo stesso tipo di operatività si manifesta in altri settori. Se le nuove leggi regionali per caccia e pesca chiamano l’ente a svolgere un ruolo di primo piano, si riqualifica il servizio di vigilanza, si arriva a gestire in piena autonomia il “Centro pubblico di produzione selvaggina di Torre Certalda” (Umbertide) e il “Centro ittiogenico di Borgo Cerreto” e si riesce a realizzare la “Carta ittica” della Provincia.
Nel settore cultura sono inaugurati l'allestimento della Collezione Straka-Coppa a Villa Fidelia e il Centro espositivo della Rocca Paolina; nel 1989 si svolge la grande mostra dedicata alla pittura del Seicento in Umbria. Per quanto riguarda la viabilità vengono costruiti importanti tratti viari (le varianti di San Martino in Campo, di Cerro e di Costano su tutte) e si costituisce il cantiere mobile stradale. Nel campo dei trasporti si rinnova il parco autobus, viene attivato, dal 1986, il Telebus e si registra il lancio della campagna di educazione stradale nelle scuole.
La Provincia inoltre si dedica, specie nel quinquennio 1986-90, alla costruzione del maggior numero possibile di edifici scolastici propri. L’impegno a cui Pagliacci è sicuramente più dedito e che pone tra i primi obiettivi del suo mandato è quello di individuare iniziative che rafforzino il grande movimento per la pace. L'ente, così, è fra i più attivi promotori della marcia della pace Perugia-Assisi, collabora con centinaia di emittenti nazionali alla realizzazione di “In sintonia per la pace” e di “Mille antenne contro la guerra”, con l'approvazione unanime del Consiglio dichiara il territorio provinciale “zona denuclearizzata”. Nel 1984 la Provincia aderisce alla terza “Convenzione Europea per la pace e il disarmo”, nel 1987 indice la prima “Assemblea Nazionale degli Enti Locali Denuclearizzati”, nel 1988 promuove insieme alla Regione Calabria la prima “Conferenza internazionale per la denuclearizzazione del Mediterraneo” e nel 1990 partecipa alla manifestazione di Gerusalemme “1990: Time for Peace”. Al termine del mandato, Pagliacci ricopre la carica di Vice-presidente dello Ierp (Istituto per l'edilizia residenziale pubblica) e poi dell'Istituto Zooprofilattico. Negli ultimi anni, si dedica alla rinascita della Società del Gotto, fondata nel 1884. Si spegne a Perugia il 29 Febbraio 2000. La camera ardente è allestita nella Sala del Consiglio, dove una grande folla di cittadini, di esponenti di tutte le forze politiche, di dipendenti della Provincia gli rende un commosso e doloroso omaggio.
Oi10141.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 14 aprile ’10) – “Un Presidente, Umberto Pagliacci, che ha fatto emergere tematiche come la pace, con un’alta idealità politica e con un grande impegno civile e politico”. Con queste parole il Presidente del Consiglio Luciano Bacchetta ha dato il via alla cerimonia di commemorazione della figura di Pagliacci con una seduta del Consiglio Provinciale Aperto. Un incontro per ricordare Umberto (Presidente della Provincia di Perugia dal 1979 al 1990) a dieci anni dalla morte a cui hanno partecipato in tanti, dalla Presidente della Regione Catiuscia Marini al Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, assessori e consiglieri che hanno lavorato con lui, la moglie Gianna e le figlie Stefania e Tiziana, numerose autorità e dipendenti della Provincia di Perugia, ma anche tanti cittadini che lo hanno voluto ricordare con affetto e dedizione. E a lui, oltre che l’opera in suo onore di Mario Barilari scoperta questa mattina nella Sala del Consiglio, è stata dedicata la nuova ‘Sala Conferenze’, inaugurata alla presenza di Marta Cicci, Presidente Asu – Associazione Stampa Umbra, e Dante Ciliani, Presidente dell’Ordine Regionale dei Giornalisti. “Le generazioni che hanno avuto modo di conoscere il Presidente Pagliacci, e di apprezzarne le doti umane e amministrative – sono le parole del Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi – sanno che il segno lasciato dal suo modo di operare e di comunicare si è impresso come solo l’indicazione di un maestro può fare: con semplicità e immediatezza, fascino e carisma, senso del dovere e apertura morale, fermezza, intransigenza e disponibilità”. Guasticchi ricorda di Pagliacci soprattutto la grande umanità del politico. “Umberto deve troneggiare in questa sala – ha detto - perché è membro fondante di questa Provincia, il ricordo di una fase importante della nostra storia. Pagliacci ha saputo vincere la sfida sull’esistenza stessa della Provincia, con tutti coloro che hanno condiviso il progetto della dignità e dell’onore amministrativo dell’Ente”. Interessanti e cariche di storia le testimonianze di Germano Marri (Presidente della Regione Umbria 1976 – 1987), Mario Valentini (Vicepresidente della Provincia 1980 - 1990), Maurizio Ronconi (Consigliere provinciale 1985 – 1995) e quella di Antonio Pinotti, assessore ai lavori pubblici sotto la presidenza Pagliacci. Ne è emersa una figura di grande umanità e solidarietà, di grande apertura politica e schiettezza, un uomo vero che ha saputo dire in faccia verità scomode e che ha saputo incidere in maniera importante in un’istituzione in piena crisi di identità, la Provincia di allora. Marri ha ricordato i suoi vincoli di amicizia con Pagliacci e le tappe più importanti della sua vita, della sua attività politica, della sua storia legata alla città, ricordando la sua onestà e correttezza e il suo impegno come “prestigioso presidente” che aveva dato spazio ai temi del sociale, della pace, dell’arte. Valentini, ricordando il suo incontro con Pagliacci, “con questo comunista del popolo perugino”, lo ha definito uomo di grandi qualità amministrative ed umane che sapeva capire il nuovo, mettersi a disposizione e confrontarsi, misurarsi con le critiche, di grande capacità di analisi, competenza, intelligenza, dedizione e lealtà. “Sembrava burbero – ha detto Valentini – ma aveva grande disponibilità e dolcezza, era un grande uomo, un uomo vero”. “Sono stato un avversario, ma anche un estimatore di Pagliacci – sono le parole di Maurizio Ronconi il quale ha ricordato “quei tempi diversi, di contrapposizione politica, anche se attenuata, ma pur sempre dura e intransigente e piena di ideologia. “Con Pagliacci si discuteva – ha detto Ronconi – era un vero uomo di partito che veniva dalla gavetta della politica, dalla ‘sezione’, era un comunista intransigente ma pratico che faceva prevalere alla ideologia la determinazione a risolvere i problemi: un uomo intelligente capace di collegialità complessiva, di una collaborazione rimasta nella storia della Provincia, di una grande capacità di risposta. “Un confronto – coma ha aggiunto Pinotti – che allora era duro, ma che non si trasferiva mai dai fatti alle persone”. Numerosissimi gli attestati di stima e di ricoscimento delle grandi capacità di questo Presidente da parte di tutti: per Catiuscia Marini “Pagliacci è un protagonista politico generoso dell’Umbria, che ha contribuito alla modernizzazione e alla crescita della nostra Regione, a dare carattere e identità su temi come la pace, tenace e determinato, capace di dialogo e competenza nelle scelte”; per Boccali si tratta di “un uomo di profondo rigore morale, di grande impegno politico e fortemente radicato nel territorio che ha fatto tanto per Perugia e l’Umbria”. Il Vice Presidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi, che ha conosciuto da piccolo Pagliacci, ne ricorda il grande spessore culturale, politico, il forte temperamento, la sua grande umiltà, la sua qualità di autorevole mediatore. “Affetto e stima” per Pagliacci sono giunti dall’allora Segretario Generale dell’Ente Giancarlo Guasticchi il quale fu colpito “per il suo forte carattere, per l’alto senso di responsabilità e soprattutto per la tenacia”. Attestato di stima anche da parte di Walter Verini per la sua “passione, disinteresse personale, visione del futuro”.
UMBERTO PAGLIACCI
Umberto Pagliacci è nato a Perugia il 7 Gennaio 1930. Suo padre, Argentino, gestisce un’osteria a Porta Pesa, nella quale si riuniscono molti antifascisti perugini. Conseguita la licenza elementare, appassionato di meccanica, continua i suoi studi da autodidatta. Già da giovanissimo si iscrive al Pci. Nel 1949 diviene segretario provinciale della Fgci. Lavora nella Cgil e nella federazione perugina del Pci come tesoriere. Nel 1964 viene eletto nel consiglio comunale di Perugia, dove nel 1970 entra a far parte della giunta, prima come assessore al bilancio, poi come vicesindaco. L’attività provinciale di Umberto Pagliacci ha inizio nel 1975, quando viene eletto consigliere e fa parte della giunta come assessore al personale. Ma la svolta nella sua carriera si ha nel 1979 quando, in seguito alle dimissioni di Vinci Grossi divenuto senatore, viene eletto Presidente della Provincia di Perugia. Nel discorso inaugurale, tenuto nel maggio 1979, ribadisce il suo impegno per garantire all'ente continuità politica e amministrativa. Il suo lavoro sarà finalizzato – egli dice – a fare sì che siano realizzate «tutte le iniziative che possano contribuire a creare nuove fonti di lavoro e il progetto di investimento, già approvato dal Consiglio, che interessa la viabilità, l’edilizia scolastica, il patrimonio, il turismo, l'ecologia e la salvaguardia dell'ambiente, con l'apporto e le idee che verranno da tutte le componenti del Consiglio». E non manca di evidenziare che «particolare impegno andrà dedicato al miglioramento dei servizi socio-sanitari e psichiatrici». Eletto nel 1980 e confermato nel 1985, Pagliacci termina la sua presidenza della Provincia di Perugia nel 1990. Nel corso di questo decennio i principali campi di intervento rimangono quelli del discorso inaugurale del 1979. In particolare, nel settore del turismo e dell'ambiente la Provincia ristruttura il complesso sciistico di Forca Canapine (rifacimento dell'albergo e realizzazione del rifugio “Monti del Sole”), recupera la zona della “Rocchetta”, acquista, insieme al Comune di Nocera Umbra, un immobile in località Centino per costruirvi un centro termale, espleta un concorso internazionale di idee per l'uso dell'Isola Polvese. Già dal 1983 comincia il programma “Lago pulito”: l'interesse per il Trasimeno culmina nelle legge regionale n. 23 del 19/7/1988 sulla “Disciplina della navigazione sul Lago Trasimeno”, di cui la Provincia presieduta da Pagliacci è stata promotrice. L'intuizione del Presidente di innalzare lo zero idrometrico dello specchio d'acqua rimane il fiore all'occhiello della perspicacia dell'amministratore. Lo stesso tipo di operatività si manifesta in altri settori. Se le nuove leggi regionali per caccia e pesca chiamano l’ente a svolgere un ruolo di primo piano, si riqualifica il servizio di vigilanza, si arriva a gestire in piena autonomia il “Centro pubblico di produzione selvaggina di Torre Certalda” (Umbertide) e il “Centro ittiogenico di Borgo Cerreto” e si riesce a realizzare la “Carta ittica” della Provincia.
Nel settore cultura sono inaugurati l'allestimento della Collezione Straka-Coppa a Villa Fidelia e il Centro espositivo della Rocca Paolina; nel 1989 si svolge la grande mostra dedicata alla pittura del Seicento in Umbria. Per quanto riguarda la viabilità vengono costruiti importanti tratti viari (le varianti di San Martino in Campo, di Cerro e di Costano su tutte) e si costituisce il cantiere mobile stradale. Nel campo dei trasporti si rinnova il parco autobus, viene attivato, dal 1986, il Telebus e si registra il lancio della campagna di educazione stradale nelle scuole.
La Provincia inoltre si dedica, specie nel quinquennio 1986-90, alla costruzione del maggior numero possibile di edifici scolastici propri. L’impegno a cui Pagliacci è sicuramente più dedito e che pone tra i primi obiettivi del suo mandato è quello di individuare iniziative che rafforzino il grande movimento per la pace. L'ente, così, è fra i più attivi promotori della marcia della pace Perugia-Assisi, collabora con centinaia di emittenti nazionali alla realizzazione di “In sintonia per la pace” e di “Mille antenne contro la guerra”, con l'approvazione unanime del Consiglio dichiara il territorio provinciale “zona denuclearizzata”. Nel 1984 la Provincia aderisce alla terza “Convenzione Europea per la pace e il disarmo”, nel 1987 indice la prima “Assemblea Nazionale degli Enti Locali Denuclearizzati”, nel 1988 promuove insieme alla Regione Calabria la prima “Conferenza internazionale per la denuclearizzazione del Mediterraneo” e nel 1990 partecipa alla manifestazione di Gerusalemme “1990: Time for Peace”. Al termine del mandato, Pagliacci ricopre la carica di Vice-presidente dello Ierp (Istituto per l'edilizia residenziale pubblica) e poi dell'Istituto Zooprofilattico. Negli ultimi anni, si dedica alla rinascita della Società del Gotto, fondata nel 1884. Si spegne a Perugia il 29 Febbraio 2000. La camera ardente è allestita nella Sala del Consiglio, dove una grande folla di cittadini, di esponenti di tutte le forze politiche, di dipendenti della Provincia gli rende un commosso e doloroso omaggio.
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