Santa Margherita - 'Presenze costanti all'interno dell'area verde: campus, bar ristorante, residenze e attivitÃÂ associative' - Intanto la Provincia intensifica i controlli: da oggi una pattuglia controlla quotidianamente l'area
(Cittadino e Provincia – Perugia, 10 maggio ’10) - La Provincia di Perugia prosegue nella sua azione di costruzione di un Parco di Santa Margherita che abbia una pluralità di vocazioni e di attività: quella universitaria, associativa, residenziale e di servizi. Il progetto è demandato ad una Commissione mista, Provincia e Comune di Perugia, che sta lavorando con l’obiettivo di rendere fruibile il Parco, considerando che l’area, se non vissuta costantemente, si apre naturalmente al degrado. Contemporaneamente l’Ente sta intensificando i controlli e da questa mattina, come richiesto dal Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, una pattuglia della Polizia Provinciale controllerà quotidianamente l’area del Parco, in attesa della attivazione del Presidio permanente in loco. Come precisato dall’Assessore provinciale al patrimonio Piero Mignini, alcune linee guida per una reale fruibilità dell’area verde di Santa Margherita sono già state delineate. Si tratta di stabilire una presenza all’interno dell’area, affinché sia costantemente, vissuta attraverso attività e residenze studentesche per universitari (campus), residenze private, l’apertura di un bar ristorante e la programmazione di spettacoli, la collocazione delle sedi di alcune associazioni che vi svolgano la propria attività e, da valutare, la realizzazione di un asilo per i figli dei dipendenti della Provincia di Perugia. “Di non secondaria importanza - ha commentato Mignini – è un’adeguata illuminazione e una viabilità accessibile che raccordi Via Ripa di Meana con Monteluce, visto che il parco, con la realizzazione del nuovo quartiere, ne diverrà la naturale appendice. Provvederemo anche alla risistemazione degli orti. La Provincia, come noto, provvede già alla manutenzione dell’area attraverso la Comunità Montana, spendendo circa 100mila euro l’anno, ma se non si arriva a ‘viverla’ attivamente, attivando una sorta di “controllo sociale” del territorio, non si potrà facilmente ottenere il risultato auspicato”.
Esp10014.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 10 maggio ’10) - La Provincia di Perugia prosegue nella sua azione di costruzione di un Parco di Santa Margherita che abbia una pluralità di vocazioni e di attività: quella universitaria, associativa, residenziale e di servizi. Il progetto è demandato ad una Commissione mista, Provincia e Comune di Perugia, che sta lavorando con l’obiettivo di rendere fruibile il Parco, considerando che l’area, se non vissuta costantemente, si apre naturalmente al degrado. Contemporaneamente l’Ente sta intensificando i controlli e da questa mattina, come richiesto dal Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, una pattuglia della Polizia Provinciale controllerà quotidianamente l’area del Parco, in attesa della attivazione del Presidio permanente in loco. Come precisato dall’Assessore provinciale al patrimonio Piero Mignini, alcune linee guida per una reale fruibilità dell’area verde di Santa Margherita sono già state delineate. Si tratta di stabilire una presenza all’interno dell’area, affinché sia costantemente, vissuta attraverso attività e residenze studentesche per universitari (campus), residenze private, l’apertura di un bar ristorante e la programmazione di spettacoli, la collocazione delle sedi di alcune associazioni che vi svolgano la propria attività e, da valutare, la realizzazione di un asilo per i figli dei dipendenti della Provincia di Perugia. “Di non secondaria importanza - ha commentato Mignini – è un’adeguata illuminazione e una viabilità accessibile che raccordi Via Ripa di Meana con Monteluce, visto che il parco, con la realizzazione del nuovo quartiere, ne diverrà la naturale appendice. Provvederemo anche alla risistemazione degli orti. La Provincia, come noto, provvede già alla manutenzione dell’area attraverso la Comunità Montana, spendendo circa 100mila euro l’anno, ma se non si arriva a ‘viverla’ attivamente, attivando una sorta di “controllo sociale” del territorio, non si potrà facilmente ottenere il risultato auspicato”.
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