Il Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi porge il saluto istituzionale in occasione della grande manifestazione che affonda le proprie radici nella storia della nostra cultura
(Cittadino e Provincia – Gubbio, 14 maggio ’10) - Il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, in occasione della Festa dei Ceri a Gubbio, vuole porgere, per la prima volta, il proprio saluto istituzionale ai protagonisti di questa grande manifestazione, così tanto sentita dalla gente e che affonda le proprie radici nella storia della nostra cultura.
“L'intenso appuntamento di popolo – ha affermato Guasticchi - si rinnova, ogni 15 di maggio, come se fosse la prima volta della Corsa e dei suoi preparativi, delle ondate di silenzio e di clamore che ritmano lo svolgersi dell'intera giornata vissuta nella celebrazione di Sant'Ubaldo. A Gubbio, nei rituali di questa Festa, lo spirito ancestrale del popolo umbro si manifesta senza bisogno di sovrastrutture: bastano i gesti e l'articolazione dei momenti della Festa per far capire a qualunque estraneo quale antichità di riferimenti torni in superficie e si prenda tutto lo spazio necessario. I Ceri rappresentano un’occasione di coinvolgimento nella cultura e nella storia umbra come nessun’altra manifestazione di popolo riesce a uguagliare. La ragione di tale diversità sta nel coinvolgimento: da personaggi della scena se non proprio da protagonisti, indipendentemente dal semplice ruolo di spettatori che si assume salendo a Gubbio il 15 di maggio e schierandosi prudentemente ai lati del percorso rituale in cui si snoda la Corsa”.
“Chi è a Gubbio quel giorno – prosegue il Presidente - non vede, semplicemente, sfilare davanti a sé un corteo, ma viene iscritto nella sceneggiatura della rappresentazione. Il ringraziamento più grande va alla gente di Gubbio che riesce ogni anno a realizzare la regia di un evento così singolare e irripetibile. Non dimentichiamo mai che un popolo così fortemente acceso di emozioni è lo stesso popolo che la mattina della Festa, prima di ogni altra attività, concepisce e mette in pratica l’atto ispirato alla più grande pietas: quello di andare a salutare, nel civico cimitero, i ceraioli con i quali sono stati condivisi tanti momenti eccitanti e gloriosi. A ragione le macchine dei Ceri sono state elette a simbolo dell’unità e dell’identità regionali. Tale eccellenza simbolica, di anno in anno, diventa sempre più giustificata e motivante. I processi di trasformazione della società umbra vi si riconoscono e vi si rispecchiano anche se, talvolta, le mutazioni e le crisi attuali sono talmente radicali da rendere il modello dei Ceri meno distinguibile del solito”. “La saggezza del popolo umbro – conclude Guasticchi - è però tale che sa di potersi affidare, ogni anno, all’attesa del prossimo 15 di maggio per avere la certezza che sarà possibile estrarre una nuova energia vitale dalla celebrazione della Festa. La Provincia di Perugia rivendica con orgoglio il fatto che Gubbio e la sua Festa appartengono prima alla comunità cittadina e poi alla espansione provinciale di storia e tradizione che l’istituzione da me presieduta vuole incarnare di fronte alla comunità regionale. La Festa dei Ceri ci dice quanto questa serie di legami e di anelli sia salda e destinata a durare, ci dà la consapevolezza di appartenere a un unico, grande corpo sociale per il quale la cultura è viva creazione di gesti e risposta a una forza creativa che spinge, senz’altra spiegazione, a correre per le vie di una città portando sulle spalle il carico di una gioiosa macchina simboleggiante, forse, la vita stessa”.
Oi10208.GC/PORT.GG
(Cittadino e Provincia – Gubbio, 14 maggio ’10) - Il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, in occasione della Festa dei Ceri a Gubbio, vuole porgere, per la prima volta, il proprio saluto istituzionale ai protagonisti di questa grande manifestazione, così tanto sentita dalla gente e che affonda le proprie radici nella storia della nostra cultura.
“L'intenso appuntamento di popolo – ha affermato Guasticchi - si rinnova, ogni 15 di maggio, come se fosse la prima volta della Corsa e dei suoi preparativi, delle ondate di silenzio e di clamore che ritmano lo svolgersi dell'intera giornata vissuta nella celebrazione di Sant'Ubaldo. A Gubbio, nei rituali di questa Festa, lo spirito ancestrale del popolo umbro si manifesta senza bisogno di sovrastrutture: bastano i gesti e l'articolazione dei momenti della Festa per far capire a qualunque estraneo quale antichità di riferimenti torni in superficie e si prenda tutto lo spazio necessario. I Ceri rappresentano un’occasione di coinvolgimento nella cultura e nella storia umbra come nessun’altra manifestazione di popolo riesce a uguagliare. La ragione di tale diversità sta nel coinvolgimento: da personaggi della scena se non proprio da protagonisti, indipendentemente dal semplice ruolo di spettatori che si assume salendo a Gubbio il 15 di maggio e schierandosi prudentemente ai lati del percorso rituale in cui si snoda la Corsa”.
“Chi è a Gubbio quel giorno – prosegue il Presidente - non vede, semplicemente, sfilare davanti a sé un corteo, ma viene iscritto nella sceneggiatura della rappresentazione. Il ringraziamento più grande va alla gente di Gubbio che riesce ogni anno a realizzare la regia di un evento così singolare e irripetibile. Non dimentichiamo mai che un popolo così fortemente acceso di emozioni è lo stesso popolo che la mattina della Festa, prima di ogni altra attività, concepisce e mette in pratica l’atto ispirato alla più grande pietas: quello di andare a salutare, nel civico cimitero, i ceraioli con i quali sono stati condivisi tanti momenti eccitanti e gloriosi. A ragione le macchine dei Ceri sono state elette a simbolo dell’unità e dell’identità regionali. Tale eccellenza simbolica, di anno in anno, diventa sempre più giustificata e motivante. I processi di trasformazione della società umbra vi si riconoscono e vi si rispecchiano anche se, talvolta, le mutazioni e le crisi attuali sono talmente radicali da rendere il modello dei Ceri meno distinguibile del solito”. “La saggezza del popolo umbro – conclude Guasticchi - è però tale che sa di potersi affidare, ogni anno, all’attesa del prossimo 15 di maggio per avere la certezza che sarà possibile estrarre una nuova energia vitale dalla celebrazione della Festa. La Provincia di Perugia rivendica con orgoglio il fatto che Gubbio e la sua Festa appartengono prima alla comunità cittadina e poi alla espansione provinciale di storia e tradizione che l’istituzione da me presieduta vuole incarnare di fronte alla comunità regionale. La Festa dei Ceri ci dice quanto questa serie di legami e di anelli sia salda e destinata a durare, ci dà la consapevolezza di appartenere a un unico, grande corpo sociale per il quale la cultura è viva creazione di gesti e risposta a una forza creativa che spinge, senz’altra spiegazione, a correre per le vie di una città portando sulle spalle il carico di una gioiosa macchina simboleggiante, forse, la vita stessa”.
Oi10208.GC/PORT.GG