Guasticchi "Un evento che segna la coscienza civile degli umbri e lega il nostro territorio a tante parti del mondo". Nel saluto del Presidente della Provincia di Perugia il ringraziamento a Umberto Pagliacci
(Cittadino e Provincia – Perugia, 15 maggio ’10) - “La Marcia della pace Perugia-Assisi, la cui edizione 2010 saluto con particolare calore perché è la prima volta che posso vivere la sua partenza come Presidente della Provincia di Perugia, è un evento che segna profondamente la coscienza civile degli umbri e lega la tradizione democratica del nostro territorio a movimenti e persone, testimoni e fautori di diverse tendenze ideali provenienti da tante parti del mondo”. Il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi saluta così l’imminente Marcia della Pace. “L’appuntamento per marciare – sottolinea Guasticchi - è, di nuovo, al Frontone di Perugia, la meta è, come sempre alla Rocca Maggiore di Assisi. Ma l’invito che parte dalla Valle Umbra, dal cuore del territorio, non ha un punto di arrivo, né un punto di partenza. Nel cuore e nella mente di chi ci sarà e dei tantissimi che non potranno esserci vi è, in ogni caso, lo spazio senza confini dell’impegno e della determinazione a praticare lo spirito di pace e di collaborazione giorno per giorno, anche umilmente, senza il clamore della cronaca e l’onore dei riconoscimenti. Perché la Marcia è sempre stata così: un evento che non ha avuto bisogno di amplificare il peso della propria portata né di vedersi riconosciuti dei meriti. La Marcia, da sempre, basta a se stessa, è un segmento d’impegno, solo più vistoso e organizzato, di quell’abnegazione per la pace che giorno per giorno chi vi aderisce coltiva nel silenzio della propria coscienza e trasmette alle persone che avvicina. Certo, oggi essa si realizza entro correnti di comunicazione ben lontane dalla diffusione ideale che la sosteneva negli anni d’avvio o in quelli, della piena maturità, della fine del secolo scorso. E, inoltre, lo scenario mondiale, globalizzandosi, si è così trasformato rispetto ai conflitti e alle minacce per la pace del secondo dopoguerra che, per padroneggiarne tutto il complicato intreccio, c’è bisogno di una organizzazione molto ben curata del movimento che sostiene la Marcia. Tutta l’architettura politico-istituzionale che oggi sorregge l’evento, di cui la Provincia di Perugia continua a essere un attore protagonista, fa per forza di cose convivere l’antica ispirazione capitiniana con l’attuale, necessaria configurazione organizzativa. E il risultato di tale equilibrio è forte e convincente, adeguato al presente ma non appiattito su di esso, ritmato da slogan e parole d’ordine rispettosi di un bisogno di pace a 360 gradi, con forti recuperi di una memoria ‘pacifista’ appartenuta ai padri, alle generazioni che, nell’impegno, ci hanno preceduto. Uno di questi, che non finiremo mai di ricordare e di onorare, è stato Umberto Pagliacci, presidente della Provincia di Perugia negli anni Ottanta del secolo scorso”. “Al mio predecessore, al grande animatore di proposte che hanno allargato il raggio d’azione dell’ispirazione storica della Marcia – conclude Guasticchi - va il nostro più convinto ringraziamento per aver saputo collocare l’istituzione Provincia in un ruolo di protagonismo tale che ogni attività per la pace praticata dall’ente da me presieduto viene accolta e, in ogni caso, ascoltata, con l’attenzione dovuta a chi è portatore di autorità e carisma. Con Pagliacci, il vecchio sogno capitiniano della Marcia è potuto diventare un “ideale istituzionale” vero e proprio. Sta oggi a noi fare in modo che, nell’amministrazione che evolve verso modelli organizzativi dinamici e legati alla prestazione, l’ideale e il sogno della pace continuino ad avere protagonismo. L’ideale e il sogno, infatti, hanno a che vedere con la vita di tutti i giorni e, in qualche modo, sono un servizio da rendere concretamente alla comunità locale”.
Pac10004.GC/PORT.GG
(Cittadino e Provincia – Perugia, 15 maggio ’10) - “La Marcia della pace Perugia-Assisi, la cui edizione 2010 saluto con particolare calore perché è la prima volta che posso vivere la sua partenza come Presidente della Provincia di Perugia, è un evento che segna profondamente la coscienza civile degli umbri e lega la tradizione democratica del nostro territorio a movimenti e persone, testimoni e fautori di diverse tendenze ideali provenienti da tante parti del mondo”. Il Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi saluta così l’imminente Marcia della Pace. “L’appuntamento per marciare – sottolinea Guasticchi - è, di nuovo, al Frontone di Perugia, la meta è, come sempre alla Rocca Maggiore di Assisi. Ma l’invito che parte dalla Valle Umbra, dal cuore del territorio, non ha un punto di arrivo, né un punto di partenza. Nel cuore e nella mente di chi ci sarà e dei tantissimi che non potranno esserci vi è, in ogni caso, lo spazio senza confini dell’impegno e della determinazione a praticare lo spirito di pace e di collaborazione giorno per giorno, anche umilmente, senza il clamore della cronaca e l’onore dei riconoscimenti. Perché la Marcia è sempre stata così: un evento che non ha avuto bisogno di amplificare il peso della propria portata né di vedersi riconosciuti dei meriti. La Marcia, da sempre, basta a se stessa, è un segmento d’impegno, solo più vistoso e organizzato, di quell’abnegazione per la pace che giorno per giorno chi vi aderisce coltiva nel silenzio della propria coscienza e trasmette alle persone che avvicina. Certo, oggi essa si realizza entro correnti di comunicazione ben lontane dalla diffusione ideale che la sosteneva negli anni d’avvio o in quelli, della piena maturità, della fine del secolo scorso. E, inoltre, lo scenario mondiale, globalizzandosi, si è così trasformato rispetto ai conflitti e alle minacce per la pace del secondo dopoguerra che, per padroneggiarne tutto il complicato intreccio, c’è bisogno di una organizzazione molto ben curata del movimento che sostiene la Marcia. Tutta l’architettura politico-istituzionale che oggi sorregge l’evento, di cui la Provincia di Perugia continua a essere un attore protagonista, fa per forza di cose convivere l’antica ispirazione capitiniana con l’attuale, necessaria configurazione organizzativa. E il risultato di tale equilibrio è forte e convincente, adeguato al presente ma non appiattito su di esso, ritmato da slogan e parole d’ordine rispettosi di un bisogno di pace a 360 gradi, con forti recuperi di una memoria ‘pacifista’ appartenuta ai padri, alle generazioni che, nell’impegno, ci hanno preceduto. Uno di questi, che non finiremo mai di ricordare e di onorare, è stato Umberto Pagliacci, presidente della Provincia di Perugia negli anni Ottanta del secolo scorso”. “Al mio predecessore, al grande animatore di proposte che hanno allargato il raggio d’azione dell’ispirazione storica della Marcia – conclude Guasticchi - va il nostro più convinto ringraziamento per aver saputo collocare l’istituzione Provincia in un ruolo di protagonismo tale che ogni attività per la pace praticata dall’ente da me presieduto viene accolta e, in ogni caso, ascoltata, con l’attenzione dovuta a chi è portatore di autorità e carisma. Con Pagliacci, il vecchio sogno capitiniano della Marcia è potuto diventare un “ideale istituzionale” vero e proprio. Sta oggi a noi fare in modo che, nell’amministrazione che evolve verso modelli organizzativi dinamici e legati alla prestazione, l’ideale e il sogno della pace continuino ad avere protagonismo. L’ideale e il sogno, infatti, hanno a che vedere con la vita di tutti i giorni e, in qualche modo, sono un servizio da rendere concretamente alla comunità locale”.
Pac10004.GC/PORT.GG