'Perugia e l'Umbria conservano di questo giorno tanto la memoria della sconfitta quanto l'impulso della riscossa'
(Cittadino e Provincia – Perugia, 19 giugno ’10) – “Nel ciclo di affreschi che Domenico Bruschi ha dedicato all’Umbria nascente e che sono il vanto principale della Sala del Consiglio provinciale, dietro la personificazione della città di Perugia campeggia con grande evidenza la data del XX GIUGNO MDCCCLIX. La ricorrenza più drammatica della storia perugina è scolpita sul basamento di un monumento e prelude a una colonna che, solo accennata, dovrebbe svettare fra la personificazione di Perugia e il Palazzo provinciale”. Sono le parole del Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi a ridosso della ricorrenza del XX giugno. “Proprio, dunque, dal Palazzo provinciale - afferma Guasticchi - desidero far giungere il pensiero più caldo al Comune di Perugia, dimostrare al capoluogo umbro quanto la Provincia di Perugia sia legata agli eventi del 20 Giugno 1859. Essa lo è così tanto da conservare, nel suo cuore amministrativo, il più vivo emblema pittorico dedicato alla rinascita della Perugia moderna, unità all’Italia. Tutti gli elementi simbolici raffigurati da Bruschi nel 1873, appena quattordici anni dopo i fatti del 20 giugno 1859, vanno meditati e riconsiderati alla luce delle esigenze che la nostra contemporaneità sa di avere rispetto alla continua edificazione dei processi dell’Unità nazionale. Il ’20 Giugno’ è sempre stato, per Perugia e per l’Umbria intera, una data quanto mai dolorosa e cupa. Il fatto che questa data viene ricordata ancora oggi con crescente senso di riconoscimento, nella sua drammaticità, sta a dire che Perugia e l’Umbria conservano, di quella giornata, tanto la memoria della sconfitta quanto l’impulso della riscossa, tanto l’abbattimento delle difese cittadine quanto la loro immediata ricostruzione. Una colonna, dunque, eleva così in alto la dignità ottocentesca di Perugia che ancora oggi siamo in grado di scorgere i valori per i quali si è combattuto quel ’20 Giugno’ del 1859 e di sentirli profondamente nostri. Ormai entrati nell’atmosfera che ci porterà a celebrare i 150 anni dell’Unità nazionale, siamo portati a sentire con ancora maggiore vigore i valori che s’innalzano sulla colonna del ’20 Giugno’. Da lì riparte ogni nostra considerazione sul presente e sul futuro dell’Italia e sul ruolo che vi devono avere le realtà territoriali locali. E la prima considerazione non può non essere quella relativa al ‘fatto di popolo’ che il ’20 Giugno’ è stato: non episodio di minoranze, per quanto importanti, separate dal popolo, ma entità popolari, persone appartenenti al borgo e ai borghi della città medievale, discendenti di quel popolo di Perugia al quale il cielo cittadino era stato chiuso nel corso del Cinquecento”. “Chi ha lottato per le strade di Perugia nel 1859, chi, peraltro, è tornato a farlo nello stesso giorno, ma del 1944, si è sicuramente sentito – conclude il Presidente della Provincia - parte di questa lunghissima catena di indipendenza e di fierezza che oggi, celebrando la ricorrenza, passa per le nostre mani. E la Provincia di Perugia sa certamente riconoscere la viva forza che, quel giorno di fine giugno, si è impressa sul desiderio di democrazia e di libertà, di partecipazione e di progresso che il popolo di Perugia, in mezzo ai colpi di fucile e alle violenze subite, ha gridato rivolgendosi al cielo del Borgo poi chiamato XX Giugno”.
Oi10284.GC/PORT.GG
(Cittadino e Provincia – Perugia, 19 giugno ’10) – “Nel ciclo di affreschi che Domenico Bruschi ha dedicato all’Umbria nascente e che sono il vanto principale della Sala del Consiglio provinciale, dietro la personificazione della città di Perugia campeggia con grande evidenza la data del XX GIUGNO MDCCCLIX. La ricorrenza più drammatica della storia perugina è scolpita sul basamento di un monumento e prelude a una colonna che, solo accennata, dovrebbe svettare fra la personificazione di Perugia e il Palazzo provinciale”. Sono le parole del Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi a ridosso della ricorrenza del XX giugno. “Proprio, dunque, dal Palazzo provinciale - afferma Guasticchi - desidero far giungere il pensiero più caldo al Comune di Perugia, dimostrare al capoluogo umbro quanto la Provincia di Perugia sia legata agli eventi del 20 Giugno 1859. Essa lo è così tanto da conservare, nel suo cuore amministrativo, il più vivo emblema pittorico dedicato alla rinascita della Perugia moderna, unità all’Italia. Tutti gli elementi simbolici raffigurati da Bruschi nel 1873, appena quattordici anni dopo i fatti del 20 giugno 1859, vanno meditati e riconsiderati alla luce delle esigenze che la nostra contemporaneità sa di avere rispetto alla continua edificazione dei processi dell’Unità nazionale. Il ’20 Giugno’ è sempre stato, per Perugia e per l’Umbria intera, una data quanto mai dolorosa e cupa. Il fatto che questa data viene ricordata ancora oggi con crescente senso di riconoscimento, nella sua drammaticità, sta a dire che Perugia e l’Umbria conservano, di quella giornata, tanto la memoria della sconfitta quanto l’impulso della riscossa, tanto l’abbattimento delle difese cittadine quanto la loro immediata ricostruzione. Una colonna, dunque, eleva così in alto la dignità ottocentesca di Perugia che ancora oggi siamo in grado di scorgere i valori per i quali si è combattuto quel ’20 Giugno’ del 1859 e di sentirli profondamente nostri. Ormai entrati nell’atmosfera che ci porterà a celebrare i 150 anni dell’Unità nazionale, siamo portati a sentire con ancora maggiore vigore i valori che s’innalzano sulla colonna del ’20 Giugno’. Da lì riparte ogni nostra considerazione sul presente e sul futuro dell’Italia e sul ruolo che vi devono avere le realtà territoriali locali. E la prima considerazione non può non essere quella relativa al ‘fatto di popolo’ che il ’20 Giugno’ è stato: non episodio di minoranze, per quanto importanti, separate dal popolo, ma entità popolari, persone appartenenti al borgo e ai borghi della città medievale, discendenti di quel popolo di Perugia al quale il cielo cittadino era stato chiuso nel corso del Cinquecento”. “Chi ha lottato per le strade di Perugia nel 1859, chi, peraltro, è tornato a farlo nello stesso giorno, ma del 1944, si è sicuramente sentito – conclude il Presidente della Provincia - parte di questa lunghissima catena di indipendenza e di fierezza che oggi, celebrando la ricorrenza, passa per le nostre mani. E la Provincia di Perugia sa certamente riconoscere la viva forza che, quel giorno di fine giugno, si è impressa sul desiderio di democrazia e di libertà, di partecipazione e di progresso che il popolo di Perugia, in mezzo ai colpi di fucile e alle violenze subite, ha gridato rivolgendosi al cielo del Borgo poi chiamato XX Giugno”.
Oi10284.GC/PORT.GG