Guasticchi "la battaglia di civiltÃÂ dell'Italia mediana dell'efficienza solidale continuerÃÂ anche su altri fronti" - "Istituzioni dalla parte dei cittadini per migliorare condizioni di vita e dignitÃÂ sociale"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 27 settembre ’10) – Il “patto” della Guinza. “La battaglia di civiltà, contro sprechi e ritardi, proseguirà anche su altri fronti. L’occupazione simbolica della Galleria della Guinza ha ulteriormente rafforzato il patto di collaborazione istituzionale fra istituzioni dell’Italia mediana sancito qualche mese fa a Perugia. Saremo sempre piu’ dalla parte dei cittadini, in mezzo a loro, per contribuire a migliorare condizioni di vita e dignità sociale”. Nel giorno del “rompete le righe” della no-stop alla Galleria della Guinza che ha visto coinvolti rappresentanti istituzionali, associazioni di categoria, sindacati, comitati di cittadini di cinque province, tre regioni, oltre 100 comuni interessati dall’attraversamento della “Due Mari”, Fano-Grosseto, il Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, che assieme ai presidenti di Pesaro-Urbino, Matteo Ricci, Arezzo, Roberto Vasai ed ai rappresentanti delle province di Siena e Grosseto, ha ideato l’inedita manifestazione, lancia una proposta concreta a livello istituzionale per affrontare in futuro altre questioni ed emergenze di scottante attualità. “Da questa tre-giorni alla Guinza – precisa Guasticchi – esce rafforzato il coordinamento degli amministratori dell’Italia Mediana, un Italia del “fare”, federalista e solidale in grado di costituire la cerniera per l’unità del Paese”. “La battaglia per la conclusione dei lavori nella galleria non termina qui, ora si sposta in Parlamento e nei diversi consessi elettivi – rilancia il Presidente della Provincia di Perugia - per completare l’opera servono 4 miliardi. Per le priorità individuate dalle Province ne occorrono 2. Potrebbe essere questo il primo passo per sbloccare un impasse che da oltre 20 anni mette in ginocchio l’Italia Centrale”. ‘Dalle parole ai fatti’: era stato detto così, nel febbraio scorso, in occasione dell’incontro con il Ministro dei Trasporti, Altero Matteoli il quale aveva immediatamente deciso di convocare il Tavolo Tecnico per la definizione del tracciato umbro – toscano della infrastruttura stradale. Un incontro che era stato sollecitato dalla Provincia di Perugia in qualità coordinatore per la E 78 degli Enti del Centro Italia e aveva all’ordine del giorno le problematiche legate al completamento della strada di grande comunicazione E 78 Fano-Grosseto. Vi avevano partecipato cinque Province, Perugia, Pesaro Urbino, Arezzo, Grosseto e Siena e le Camere di Commercio dei medesimi territori provinciali. Il Ministro aveva ribadito “l’assoluta centralità dell’opera che rappresenta la prima infrastruttura trasversale viaria della penisola essendo un’arteria fondamentale non solo per le regioni interessate, ma per l’intero paese in quanto della massima importanza per lo sviluppo economico e turistico, anche per la sua funzione di collegamento dei due mari”. Anche l’assessore ai Trasporti della Provincia di Perugia, Stefano Feligioni, presente alla giornata conclusiva di mobilitazione a Mercatello sul Metauro, ha sottolineato “il ruolo di coordinamento territoriale svolto dalle province in collaborazione con tutte le istituzioni dell’Italia Centrale”.
Oi10486.PORT/GG
Itinerario E78 Grosseto Fano
L’itinerario E 78 Grosseto Fano prevede il collegamento tra la strada statale “Via Aurelia”, presso Grosseto, e l’autostrada A 14 presso il casello di Fano. L’esigenza di un collegamento trasversale fra i due corridoi longitudinali tirrenico ed adriatico, nasce già alla fine degli anni ’60. A tale periodo risalgono, infatti, alcuni dei progetti di massima redatti per la realizzazione dell’intervento. Il tracciato si sviluppa collegando le città di Grosseto, Siena, Arezzo, l’asse longitudinale costituito dalla E45 presso Città di Castello, la valle del Metauro in provincia di Pesaro e Urbino ed, infine, le città di Urbino e Fano, per una lunghezza totale di circa 270 km, di cui il 63% in Toscana, il 5% in Umbria e il 32% nelle Marche.
La Galleria della Guinza è un traforo stradale a canna unica, completato allo stato grezzo ma non ancora aperto al traffico, situato nell’Appennino umbro-marchigiano, quasi al confine con la Toscana. La sua costruzione rientra nel più ampio progetto di realizzazione della Strada Europea E78, comunemente nota con il nome di Superstrada Fano - Grosseto. Oltre a migliorare notevolmente la viabilità locale, l’infrastruttura costituirebbe il punto nodale di un asse trasversale oggi mancante tra il versante adriatico e quello tirrenico di questa parte dell’Italia centrale. La galleria ha inizio sul versante marchigiano nel territorio del comune di Mercatello sul Metauro (PU), dove il tracciato della costruenda E78, per ora solo impostato, lascia la valle del fiume Metauro per risalire lo stretto canalone del torrente Sant’Antonio, alla sommità del quale in località Guinza a circa 650 metri di quota è situato il portale d’ingresso. Dopo un percorso di 5.960 metri il tunnel termina sul versante umbro in località Parnacciano, nel comune di San Giustino (PG), da dove la strada dovrebbe ridiscendere verso la Val Tiberina. La sua lunghezza ne farebbe il sesto tunnel per estensione in territorio italiano. Il progetto di un traforo a doppia canna attraverso l’Appennino come asse portante della nuova superstrada Fano - Grosseto risale agli anni ottanta. I lavori per lo scavo del primo tubo, costati circa 500 miliardi di lire, sono iniziati negli anni novanta e si sono conclusi nel 2004. Da allora i cantieri si sono interrotti a causa dei finanziamenti mancanti per la costruzione del secondo tubo e di indecisioni riguardo al tracciato di collegamento con la Strada europea E45 sul versante umbro. Negli ultimi mesi del 2009 tuttavia il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli ha promesso la ripresa dei lavori in tempi brevi. Una volta completata, l’opera assicurerà un collegamento veloce tra Marche e Toscana, prendendo il posto dell’attuale e meno agevole percorso culminante nel valico di Bocca Trabaria a 1.049 metri di quota, il quale presenta caratteristiche di strada di montagna.
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(Cittadino e Provincia – Perugia, 27 settembre ’10) – Il “patto” della Guinza. “La battaglia di civiltà, contro sprechi e ritardi, proseguirà anche su altri fronti. L’occupazione simbolica della Galleria della Guinza ha ulteriormente rafforzato il patto di collaborazione istituzionale fra istituzioni dell’Italia mediana sancito qualche mese fa a Perugia. Saremo sempre piu’ dalla parte dei cittadini, in mezzo a loro, per contribuire a migliorare condizioni di vita e dignità sociale”. Nel giorno del “rompete le righe” della no-stop alla Galleria della Guinza che ha visto coinvolti rappresentanti istituzionali, associazioni di categoria, sindacati, comitati di cittadini di cinque province, tre regioni, oltre 100 comuni interessati dall’attraversamento della “Due Mari”, Fano-Grosseto, il Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, che assieme ai presidenti di Pesaro-Urbino, Matteo Ricci, Arezzo, Roberto Vasai ed ai rappresentanti delle province di Siena e Grosseto, ha ideato l’inedita manifestazione, lancia una proposta concreta a livello istituzionale per affrontare in futuro altre questioni ed emergenze di scottante attualità. “Da questa tre-giorni alla Guinza – precisa Guasticchi – esce rafforzato il coordinamento degli amministratori dell’Italia Mediana, un Italia del “fare”, federalista e solidale in grado di costituire la cerniera per l’unità del Paese”. “La battaglia per la conclusione dei lavori nella galleria non termina qui, ora si sposta in Parlamento e nei diversi consessi elettivi – rilancia il Presidente della Provincia di Perugia - per completare l’opera servono 4 miliardi. Per le priorità individuate dalle Province ne occorrono 2. Potrebbe essere questo il primo passo per sbloccare un impasse che da oltre 20 anni mette in ginocchio l’Italia Centrale”. ‘Dalle parole ai fatti’: era stato detto così, nel febbraio scorso, in occasione dell’incontro con il Ministro dei Trasporti, Altero Matteoli il quale aveva immediatamente deciso di convocare il Tavolo Tecnico per la definizione del tracciato umbro – toscano della infrastruttura stradale. Un incontro che era stato sollecitato dalla Provincia di Perugia in qualità coordinatore per la E 78 degli Enti del Centro Italia e aveva all’ordine del giorno le problematiche legate al completamento della strada di grande comunicazione E 78 Fano-Grosseto. Vi avevano partecipato cinque Province, Perugia, Pesaro Urbino, Arezzo, Grosseto e Siena e le Camere di Commercio dei medesimi territori provinciali. Il Ministro aveva ribadito “l’assoluta centralità dell’opera che rappresenta la prima infrastruttura trasversale viaria della penisola essendo un’arteria fondamentale non solo per le regioni interessate, ma per l’intero paese in quanto della massima importanza per lo sviluppo economico e turistico, anche per la sua funzione di collegamento dei due mari”. Anche l’assessore ai Trasporti della Provincia di Perugia, Stefano Feligioni, presente alla giornata conclusiva di mobilitazione a Mercatello sul Metauro, ha sottolineato “il ruolo di coordinamento territoriale svolto dalle province in collaborazione con tutte le istituzioni dell’Italia Centrale”.
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Itinerario E78 Grosseto Fano
L’itinerario E 78 Grosseto Fano prevede il collegamento tra la strada statale “Via Aurelia”, presso Grosseto, e l’autostrada A 14 presso il casello di Fano. L’esigenza di un collegamento trasversale fra i due corridoi longitudinali tirrenico ed adriatico, nasce già alla fine degli anni ’60. A tale periodo risalgono, infatti, alcuni dei progetti di massima redatti per la realizzazione dell’intervento. Il tracciato si sviluppa collegando le città di Grosseto, Siena, Arezzo, l’asse longitudinale costituito dalla E45 presso Città di Castello, la valle del Metauro in provincia di Pesaro e Urbino ed, infine, le città di Urbino e Fano, per una lunghezza totale di circa 270 km, di cui il 63% in Toscana, il 5% in Umbria e il 32% nelle Marche.
La Galleria della Guinza è un traforo stradale a canna unica, completato allo stato grezzo ma non ancora aperto al traffico, situato nell’Appennino umbro-marchigiano, quasi al confine con la Toscana. La sua costruzione rientra nel più ampio progetto di realizzazione della Strada Europea E78, comunemente nota con il nome di Superstrada Fano - Grosseto. Oltre a migliorare notevolmente la viabilità locale, l’infrastruttura costituirebbe il punto nodale di un asse trasversale oggi mancante tra il versante adriatico e quello tirrenico di questa parte dell’Italia centrale. La galleria ha inizio sul versante marchigiano nel territorio del comune di Mercatello sul Metauro (PU), dove il tracciato della costruenda E78, per ora solo impostato, lascia la valle del fiume Metauro per risalire lo stretto canalone del torrente Sant’Antonio, alla sommità del quale in località Guinza a circa 650 metri di quota è situato il portale d’ingresso. Dopo un percorso di 5.960 metri il tunnel termina sul versante umbro in località Parnacciano, nel comune di San Giustino (PG), da dove la strada dovrebbe ridiscendere verso la Val Tiberina. La sua lunghezza ne farebbe il sesto tunnel per estensione in territorio italiano. Il progetto di un traforo a doppia canna attraverso l’Appennino come asse portante della nuova superstrada Fano - Grosseto risale agli anni ottanta. I lavori per lo scavo del primo tubo, costati circa 500 miliardi di lire, sono iniziati negli anni novanta e si sono conclusi nel 2004. Da allora i cantieri si sono interrotti a causa dei finanziamenti mancanti per la costruzione del secondo tubo e di indecisioni riguardo al tracciato di collegamento con la Strada europea E45 sul versante umbro. Negli ultimi mesi del 2009 tuttavia il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli ha promesso la ripresa dei lavori in tempi brevi. Una volta completata, l’opera assicurerà un collegamento veloce tra Marche e Toscana, prendendo il posto dell’attuale e meno agevole percorso culminante nel valico di Bocca Trabaria a 1.049 metri di quota, il quale presenta caratteristiche di strada di montagna.
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