Recuperate e trasferite al Centro Ittiogenico una trentina di tartarughe
(Cittadino e Provincia – Perugia, 20 ottobre ’10) – Sembra funzionare bene la trappola per tartarughe d’acqua progettata dai tecnici della Provincia di Perugia che, a tale scopo, si sono ispirati a dei modelli americani. Da qualche giorno il dispositivo viene sperimentato nel laghetto di Pian di Massiano, presso il percorso verde cittadino, dove è stato collocato per catturare le numerose tartarughe presenti che costituiscono una minaccia per l’avifauna locale, composta prevalentemente da anatre. E sono già una trentina gli esemplari, dai 15 ai 25 centimetri di lunghezza, finiti “in rete”. Si tratta di una sperimentazione messa in atto dai tecnici del Centro ittiogenico di Sant’Arcangelo, sotto la direzione dell’ittiologo Mauro Natali, su richiesta e in collaborazione con il Comune di Perugia che aveva ravvisato la necessità di intervenire presso il laghetto dove un numero elevato di tartarughe d’acqua da tempo sta creando problemi alla tradizionale avifauna. Come spiega Natali, la “Tarta trap” (due metri per uno), è composta da un tubo galleggiante di plastica ed una rete metallica, che sfrutta il “basking”, ovvero il fenomeno per cui le tartarughe ricercano il sole per l’esigenza di termoregolarizzare il proprio corpo. La trappola è stata appoggiata sul pelo dell’acqua e su di essa dunque risalgono gli animali quando sentono il bisogno di esporsi al sole. Ma una volta raggiunta la rete metallica, il dispositivo impedisce loro di poterne uscire, senza del resto arrecargli alcun danno. Gli esemplari catturati vengono poi trasferiti dai tecnici della Provincia, che periodicamente effettuano controlli sul posto, presso il Centro ittiogenico di Sant’Arcangelo dove esiste un rifugio, unico in Italia, per tartarughe d’acqua abbandonate. La trappola verrà tenuta in azione per circa un altro mese, fino cioè a quando le testuggini entreranno in letargo, per poi tornare ad essere utilizzata a partire dalla prossima primavera. Si stima che siano alcune centinaia le tartarughe presenti nelle acque del laghetto di Pian di Massiano.
LAG10043.ET
(Cittadino e Provincia – Perugia, 20 ottobre ’10) – Sembra funzionare bene la trappola per tartarughe d’acqua progettata dai tecnici della Provincia di Perugia che, a tale scopo, si sono ispirati a dei modelli americani. Da qualche giorno il dispositivo viene sperimentato nel laghetto di Pian di Massiano, presso il percorso verde cittadino, dove è stato collocato per catturare le numerose tartarughe presenti che costituiscono una minaccia per l’avifauna locale, composta prevalentemente da anatre. E sono già una trentina gli esemplari, dai 15 ai 25 centimetri di lunghezza, finiti “in rete”. Si tratta di una sperimentazione messa in atto dai tecnici del Centro ittiogenico di Sant’Arcangelo, sotto la direzione dell’ittiologo Mauro Natali, su richiesta e in collaborazione con il Comune di Perugia che aveva ravvisato la necessità di intervenire presso il laghetto dove un numero elevato di tartarughe d’acqua da tempo sta creando problemi alla tradizionale avifauna. Come spiega Natali, la “Tarta trap” (due metri per uno), è composta da un tubo galleggiante di plastica ed una rete metallica, che sfrutta il “basking”, ovvero il fenomeno per cui le tartarughe ricercano il sole per l’esigenza di termoregolarizzare il proprio corpo. La trappola è stata appoggiata sul pelo dell’acqua e su di essa dunque risalgono gli animali quando sentono il bisogno di esporsi al sole. Ma una volta raggiunta la rete metallica, il dispositivo impedisce loro di poterne uscire, senza del resto arrecargli alcun danno. Gli esemplari catturati vengono poi trasferiti dai tecnici della Provincia, che periodicamente effettuano controlli sul posto, presso il Centro ittiogenico di Sant’Arcangelo dove esiste un rifugio, unico in Italia, per tartarughe d’acqua abbandonate. La trappola verrà tenuta in azione per circa un altro mese, fino cioè a quando le testuggini entreranno in letargo, per poi tornare ad essere utilizzata a partire dalla prossima primavera. Si stima che siano alcune centinaia le tartarughe presenti nelle acque del laghetto di Pian di Massiano.
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