Secondo incontro in Provincia: si è parlato delle crisi nella storia e del sistema delle Bcc
(Cittadino e Provincia – Perugia, 27 ottobre 2010) – “Di fronte alle difficoltà finanziarie del momento ci vuole fantasia e dinamismo”. L’affermazione è del presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi che con ciò non vuole richiamare alla memoria la “finanza creativa” di tremontiana memoria, bensì vuole sottolineare come a suo giudizio “se le Istituzioni pubbliche non abbandonano la tradizionale staticità che le ha fin qui contraddistinte, difficilmente riusciranno a cavarsela ed uscire bene dal periodo di crisi generalizzata che si sta attraversando”. Una fase in cui sugli Enti pesano i vincoli stringenti del Patto di stabilità interno da una parte e dell’accordo internazionale “Basilea 2” dall’altra. L’occasione per riflettere sulla materia è stata offerta dal secondo dei tre seminari intitolati “Istituzioni e Finanza”, promossi e realizzato dalla Provincia di Perugia insieme a Unicredit Business Partner con il coordinamento di Lucio Grimaldino, che si è tenuto martedì pomeriggio. Un progetto formativo e di aggiornamento, rivolto a dirigenti, quadri, operatori del settore, che devono interagire in modo più efficiente e efficace con il mondo del credito e dell’economia. Gli incontri sono moderati da Tommaso Sediari, Ordinario di Economia dell’Unione Europea presso l’Università degli Studi di Perugia, e si tengono presso la Sala del Consiglio provinciale di Perugia. Quello di ieri ha visto l’intervento di Paolo Pasca, Direttore Banca d’Italia - Sede di Perugia, che ha svolto un excursus storico per ricordare le principali crisi finanziarie della storie allo scopo di evidenziare le diversità rispetto a quella attuale e trarre lezioni dal passato. In particolare Pasca si è soffermato sulle peculiarità della “Grande depressione” del ’29, la più famosa crisi finanziaria della storia per aver coinvolto un’ampia fetta di popolazione. Si è quindi parlato dello scandalo delle “Saving and Loan associations” del 1985, il sistema cioè delle piccole istituzioni specializzate nel raccogliere risparmi e concedere mutui, del “lunedì nero” del 1987, quando il Dow Jones perse in una sola giornata il 22,61%, fino ad arrivare alla “bolla di internet” del Duemila, quando cioè le aziende di tutto il mondo sono state ipervalutate semplicemente per avere un sito internet o lavorare con internet. Dopo Pasca, è stata la volta dell’intervento di Maurizio Del Savio Direttore Generale BCC di Spello e Bettona, che ha fotografato la situazione delle banche di credito cooperativo. Un sistema composto da 421 banche e oltre 4.000 sportelli sul territorio nazionale, tanto da distanziare sensibilmente gli altri gruppi presenti (Unicredit, Intesa, Mps). Secondo quanto riferito da Del Savio quello delle Bcc è un sistema che, se sta soffrendo sul piano della redditività e del cost income, può dirsi tranquillo sul versante della qualità del credito e del patrimonio e ancor più su quello dei volumi. “Non esiste un modello unico di banca – sono state le sue parole -: la rete delle banche locali, punti di riferimento certi capaci di dare risposte veloci, si rende necessaria per integrare l’offerta bancaria complessiva”. Al seminario di ieri erano presenti anche gli assessori provinciali al bilancio Ornella Bellini e ai trasporti Stefano Feligioni, e Giovanni Giorgetti, Direttore del ‘Centro Studi Economico e Finanziario ESG89’. Il prossimo incontro si svolgerà il 22 novembre quando saranno trattati i seguenti argomenti: “Imprese umbre e crisi finanziaria” con Giorgio Mencaroni, Presidente CCIAA Perugia; “Tremonti: “Basilea 3 no” - Credit crunch da Basilea 3” con Marcella Galvani, Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Perugia; “L’impatto della crisi su sistema economico e mobilità sociale” con Enrico Gasbarra della Camera dei deputati.
Eco10025.ET
(Cittadino e Provincia – Perugia, 27 ottobre 2010) – “Di fronte alle difficoltà finanziarie del momento ci vuole fantasia e dinamismo”. L’affermazione è del presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi che con ciò non vuole richiamare alla memoria la “finanza creativa” di tremontiana memoria, bensì vuole sottolineare come a suo giudizio “se le Istituzioni pubbliche non abbandonano la tradizionale staticità che le ha fin qui contraddistinte, difficilmente riusciranno a cavarsela ed uscire bene dal periodo di crisi generalizzata che si sta attraversando”. Una fase in cui sugli Enti pesano i vincoli stringenti del Patto di stabilità interno da una parte e dell’accordo internazionale “Basilea 2” dall’altra. L’occasione per riflettere sulla materia è stata offerta dal secondo dei tre seminari intitolati “Istituzioni e Finanza”, promossi e realizzato dalla Provincia di Perugia insieme a Unicredit Business Partner con il coordinamento di Lucio Grimaldino, che si è tenuto martedì pomeriggio. Un progetto formativo e di aggiornamento, rivolto a dirigenti, quadri, operatori del settore, che devono interagire in modo più efficiente e efficace con il mondo del credito e dell’economia. Gli incontri sono moderati da Tommaso Sediari, Ordinario di Economia dell’Unione Europea presso l’Università degli Studi di Perugia, e si tengono presso la Sala del Consiglio provinciale di Perugia. Quello di ieri ha visto l’intervento di Paolo Pasca, Direttore Banca d’Italia - Sede di Perugia, che ha svolto un excursus storico per ricordare le principali crisi finanziarie della storie allo scopo di evidenziare le diversità rispetto a quella attuale e trarre lezioni dal passato. In particolare Pasca si è soffermato sulle peculiarità della “Grande depressione” del ’29, la più famosa crisi finanziaria della storia per aver coinvolto un’ampia fetta di popolazione. Si è quindi parlato dello scandalo delle “Saving and Loan associations” del 1985, il sistema cioè delle piccole istituzioni specializzate nel raccogliere risparmi e concedere mutui, del “lunedì nero” del 1987, quando il Dow Jones perse in una sola giornata il 22,61%, fino ad arrivare alla “bolla di internet” del Duemila, quando cioè le aziende di tutto il mondo sono state ipervalutate semplicemente per avere un sito internet o lavorare con internet. Dopo Pasca, è stata la volta dell’intervento di Maurizio Del Savio Direttore Generale BCC di Spello e Bettona, che ha fotografato la situazione delle banche di credito cooperativo. Un sistema composto da 421 banche e oltre 4.000 sportelli sul territorio nazionale, tanto da distanziare sensibilmente gli altri gruppi presenti (Unicredit, Intesa, Mps). Secondo quanto riferito da Del Savio quello delle Bcc è un sistema che, se sta soffrendo sul piano della redditività e del cost income, può dirsi tranquillo sul versante della qualità del credito e del patrimonio e ancor più su quello dei volumi. “Non esiste un modello unico di banca – sono state le sue parole -: la rete delle banche locali, punti di riferimento certi capaci di dare risposte veloci, si rende necessaria per integrare l’offerta bancaria complessiva”. Al seminario di ieri erano presenti anche gli assessori provinciali al bilancio Ornella Bellini e ai trasporti Stefano Feligioni, e Giovanni Giorgetti, Direttore del ‘Centro Studi Economico e Finanziario ESG89’. Il prossimo incontro si svolgerà il 22 novembre quando saranno trattati i seguenti argomenti: “Imprese umbre e crisi finanziaria” con Giorgio Mencaroni, Presidente CCIAA Perugia; “Tremonti: “Basilea 3 no” - Credit crunch da Basilea 3” con Marcella Galvani, Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Perugia; “L’impatto della crisi su sistema economico e mobilità sociale” con Enrico Gasbarra della Camera dei deputati.
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