Guasticchi e Rossi incontrano i Sindaci dei due Comuni interessati dalla vicenda del guasto della diga
(Cittadino e Provincia) – Città di Castello, 4 gennaio ’11 – Una centralina di monitoraggio ubicata tra i Comuni di Citerna e San Giustino, nel punto più basso, al fine di controllare costantemente il livello del fiume Tevere. E’ quanto richiesto dai sindaci dei due Comuni, Giuliana Falaschi e Fabio Buschi, i quali si sono incontrati ieri, dopo la conferenza stampa indetta da Luciano Bacchetta a Città di Castello sulla diga di Montedoglio, con il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi e il vice presidente Aviano Rossi. Presenti all’incontro tra la Provincia e i due Comuni interessati alla vicenda di Montedoglio, anche la vice sindaco di San Giustino Silvia Dini, la quale aveva affrontato e gestito, in assenza del sindaco, l’emergenza nei giorni difficili del guasto alla diga, la consigliera provinciale Daniela Frullani e il delegato esecutivo del Presidente della Provincia Ivo Fucelli. Nel corso dell’incontro il presidente Guasticchi ha ribadito la notizia dell’imminente incontro interistituzionale tra le due Province di Perugia e Arezzo. Un appuntamento che sarà oggetto di coinvolgimento di tutti i Comuni e di tutti i soggetti interessati alla vicenda compreso l’Ente Irriguo Umbro Toscano. “Mi sento in dovere – ha affermato Guasticchi – di ribadire la validità del lavoro svolto dalla macchina operativa messa in campo e del ruolo svolto da tutti i soggetti della Provincia di Perugia, a partire dal settore della protezione civile, della Polizia provinciale, del Servizio idraulico, della viabilità e dell’ambiente. Ritengo necessario fare la massima chiarezza in merito a quanto accaduto e guardare al futuro, in una logica di coordinamento di tutti gli Enti Locali. Alla base del nostro lavoro, intendo rimarcare l’esigenza di rendere organica questa sinergia che si è instaurata in tutti i settori operativi e con tutti i Comuni, sulla base di un nuovo modo di operare sia nei momenti delegati alla gestione dell’emergenza, sia nei processi più generali di sviluppo”. Guasticchi ha ricordato ai presenti che a marzo sarà in funzione la centrale operativa della Polizia Provinciale che potrà gestire in modo ancora più adeguato le situazioni di emergenza e che presto sarà attivato il sistema di videoconferenza per dialogare in tempo reale con tutti i Comuni. “Il banco di prova delle situazioni di emergenza – ha aggiunto Rossi - ha dimostrato come la Provincia di Perugia è solerte a mettere in campo le proprie risorse ed in particolare la Polizia Provinciale, così come era già successo per il terremoto di Spina, questo si è ripetuto con l’emergenza della diga Montedoglio. Così come si concretizza la vicinanza alla comunità nei momenti di difficoltà, lo stesso avverrà in tutti i giorni dell’anno grazie al decentramento amministrativo che stiamo già operando da tempo e che porterà l’Ente nei territori dove i cittadini potranno avvalersi di tutti i servizi amministrativi a livello locale, senza dover necessariamente recarsi a Perugia per ogni istanza verso l’ente. Questo è il significato di ‘provincia amica’, che non è solo uno slogan”. Daniela Frullani ha ribadito l’importanza del coordinamento fra i Comuni e dell’incontro tra le due Province e la necessità di fare chiarezza e mettere in campo operazioni che diano fiducia e tranquillità ai cittadini. Coro unanime da parte dei Sindaci nel ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per le opere di soccorso prestate in emergenza e nel ribadire l’esigenza di sicurezza totale per i cittadini del luogo. “E’ necessario – hanno sottolineato – rivedere il ruolo dell’invaso di Montedoglio, pur riconoscendone l’importanza che ha rivestito finora per lo sviluppo delle popolazioni locali, sia dal punto di vista economico che agricolo. Da citare ad esempio anche le recenti opere di adduzione dell’acqua a fine irriguo nel Lago Trasimeno”.
Falaschi e Buschi hanno sottolineato l’importanza di questo nuovo modo di operare della Provincia di Perugia con i Comuni del territorio in una logica di sinergia e collaborazione per nuovi e fattivi sviluppi delle politiche istituzionali degli Enti.
Scheda – L’azione della Provincia con tecnici idraulici e pattuglie della Polizia
La Provincia di Perugia è scesa immediatamente in campo, il giorno 29 dicembre 2010, attivando la propria sala operativa ed inviando nella zona interessata le pattuglie della Polizia provinciale e i Servizi di polizia idraulica e viabilità per il monitoraggio delle aree a rischio esondazione. 8 le pattuglie immediatamente operative della Polizia provenienti dai comprensori di Città di Castello e di Gubbio a cui, nel corso della stessa notte, si sono aggiunte quelle dei comprensori di Perugia, Norcia, Spoleto e Lago Trasimeno. Complessivamente 23 pattuglie hanno affrontato l’emergenza: è stato inoltre impiegato metà del personale della Polizia Provinciale, 46 agenti e sottufficiali, 4 ufficiali e un funzionario e, sul posto, hanno operato dirigenti del Corpo. Le attività svolte con turnazioni di 24 ore, hanno riguardato, su richiesta dell’unità di crisi costituita nel Comune di Città di Castello, il monitoraggio dei punti critici sull’asta del Tevere da San Giustino a Todi, la chiusura di strade provinciali e locali interessate dall’esondazione o considerate a rischio, la gestione della viabilità nelle zone interessate dall’emergenza in collaborazione con le polizie locali nonchè l’informazione alla popolazione sulla base delle direttive diramate dal Centro Coordinamento Soccorsi. Su disposizione della Questura è stato inoltre assicurato il concorso notturno nelle attività antisciacallaggio.
AMB11002.GC/PORT.GG
(Cittadino e Provincia) – Città di Castello, 4 gennaio ’11 – Una centralina di monitoraggio ubicata tra i Comuni di Citerna e San Giustino, nel punto più basso, al fine di controllare costantemente il livello del fiume Tevere. E’ quanto richiesto dai sindaci dei due Comuni, Giuliana Falaschi e Fabio Buschi, i quali si sono incontrati ieri, dopo la conferenza stampa indetta da Luciano Bacchetta a Città di Castello sulla diga di Montedoglio, con il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi e il vice presidente Aviano Rossi. Presenti all’incontro tra la Provincia e i due Comuni interessati alla vicenda di Montedoglio, anche la vice sindaco di San Giustino Silvia Dini, la quale aveva affrontato e gestito, in assenza del sindaco, l’emergenza nei giorni difficili del guasto alla diga, la consigliera provinciale Daniela Frullani e il delegato esecutivo del Presidente della Provincia Ivo Fucelli. Nel corso dell’incontro il presidente Guasticchi ha ribadito la notizia dell’imminente incontro interistituzionale tra le due Province di Perugia e Arezzo. Un appuntamento che sarà oggetto di coinvolgimento di tutti i Comuni e di tutti i soggetti interessati alla vicenda compreso l’Ente Irriguo Umbro Toscano. “Mi sento in dovere – ha affermato Guasticchi – di ribadire la validità del lavoro svolto dalla macchina operativa messa in campo e del ruolo svolto da tutti i soggetti della Provincia di Perugia, a partire dal settore della protezione civile, della Polizia provinciale, del Servizio idraulico, della viabilità e dell’ambiente. Ritengo necessario fare la massima chiarezza in merito a quanto accaduto e guardare al futuro, in una logica di coordinamento di tutti gli Enti Locali. Alla base del nostro lavoro, intendo rimarcare l’esigenza di rendere organica questa sinergia che si è instaurata in tutti i settori operativi e con tutti i Comuni, sulla base di un nuovo modo di operare sia nei momenti delegati alla gestione dell’emergenza, sia nei processi più generali di sviluppo”. Guasticchi ha ricordato ai presenti che a marzo sarà in funzione la centrale operativa della Polizia Provinciale che potrà gestire in modo ancora più adeguato le situazioni di emergenza e che presto sarà attivato il sistema di videoconferenza per dialogare in tempo reale con tutti i Comuni. “Il banco di prova delle situazioni di emergenza – ha aggiunto Rossi - ha dimostrato come la Provincia di Perugia è solerte a mettere in campo le proprie risorse ed in particolare la Polizia Provinciale, così come era già successo per il terremoto di Spina, questo si è ripetuto con l’emergenza della diga Montedoglio. Così come si concretizza la vicinanza alla comunità nei momenti di difficoltà, lo stesso avverrà in tutti i giorni dell’anno grazie al decentramento amministrativo che stiamo già operando da tempo e che porterà l’Ente nei territori dove i cittadini potranno avvalersi di tutti i servizi amministrativi a livello locale, senza dover necessariamente recarsi a Perugia per ogni istanza verso l’ente. Questo è il significato di ‘provincia amica’, che non è solo uno slogan”. Daniela Frullani ha ribadito l’importanza del coordinamento fra i Comuni e dell’incontro tra le due Province e la necessità di fare chiarezza e mettere in campo operazioni che diano fiducia e tranquillità ai cittadini. Coro unanime da parte dei Sindaci nel ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per le opere di soccorso prestate in emergenza e nel ribadire l’esigenza di sicurezza totale per i cittadini del luogo. “E’ necessario – hanno sottolineato – rivedere il ruolo dell’invaso di Montedoglio, pur riconoscendone l’importanza che ha rivestito finora per lo sviluppo delle popolazioni locali, sia dal punto di vista economico che agricolo. Da citare ad esempio anche le recenti opere di adduzione dell’acqua a fine irriguo nel Lago Trasimeno”.
Falaschi e Buschi hanno sottolineato l’importanza di questo nuovo modo di operare della Provincia di Perugia con i Comuni del territorio in una logica di sinergia e collaborazione per nuovi e fattivi sviluppi delle politiche istituzionali degli Enti.
Scheda – L’azione della Provincia con tecnici idraulici e pattuglie della Polizia
La Provincia di Perugia è scesa immediatamente in campo, il giorno 29 dicembre 2010, attivando la propria sala operativa ed inviando nella zona interessata le pattuglie della Polizia provinciale e i Servizi di polizia idraulica e viabilità per il monitoraggio delle aree a rischio esondazione. 8 le pattuglie immediatamente operative della Polizia provenienti dai comprensori di Città di Castello e di Gubbio a cui, nel corso della stessa notte, si sono aggiunte quelle dei comprensori di Perugia, Norcia, Spoleto e Lago Trasimeno. Complessivamente 23 pattuglie hanno affrontato l’emergenza: è stato inoltre impiegato metà del personale della Polizia Provinciale, 46 agenti e sottufficiali, 4 ufficiali e un funzionario e, sul posto, hanno operato dirigenti del Corpo. Le attività svolte con turnazioni di 24 ore, hanno riguardato, su richiesta dell’unità di crisi costituita nel Comune di Città di Castello, il monitoraggio dei punti critici sull’asta del Tevere da San Giustino a Todi, la chiusura di strade provinciali e locali interessate dall’esondazione o considerate a rischio, la gestione della viabilità nelle zone interessate dall’emergenza in collaborazione con le polizie locali nonchè l’informazione alla popolazione sulla base delle direttive diramate dal Centro Coordinamento Soccorsi. Su disposizione della Questura è stato inoltre assicurato il concorso notturno nelle attività antisciacallaggio.
AMB11002.GC/PORT.GG