Il presidente ha formulato un emendamento per valorizzare il ruolo di personaggi come Francesco, Benedetto e Aldo Capitini
(Cittadino e Provincia – Perugia, 10 gennaio ’11) - “E’ importante la condivisione di un percorso comune all’interno della Commissione Statuto, e poi in Consiglio Provinciale, che ci consenta di valorizzare alcuni elementi che caratterizzano da sempre la cultura e la storia della nostra comunità come spiritualità, cultura e tolleranza, sia etnica che religiosa”. E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi sulla proposta di emendamento, formulata dal presidente stesso e transitata stamani in Commissione Statuto, tesa a valorizzare il ruolo storico e spirituale di personaggi come Francesco da Assisi Patrono d’Italia, Benedetto da Norcia Patrono d’Europa e Aldo Capitini ideatore della marcia Perugia Assisi. “L’incontro ad Assisi dei leader mondiali voluto e coordinato da Benedetto XVI - ha aggiunto il presidente – che fa seguito all’analogo incontro voluto da Giovanni Paolo II, hanno trasformato la nostra Provincia e Assisi come centro mondiale per la pace dei popoli. L’aver scelto l’Umbria come sede di questa iniziativa deve renderci orgogliosi di appartenere a questa terra e vivere in un contesto spirituale e storico che affonda le radici nella cultura di questi grandi personaggi e nei movimenti a loro collegati. Significa una consapevolezza e un orgoglio istituzionale non succubi di retorica localistica che nulla ha a che fare con l’equidistanza laica istituzionale di cui noi tutti siamo sostenitori e promulgatori. La presenza nello statuto provinciale o ‘charta’ democratica, che garantisce la democrazia all’interno di una Istituzione che compie 150 anni, di un riferimento al movimento francescano e benedettino ed alla più recente, ma non meno significativa, marcia della pace Perugia Assisi significa prendere coscienza, non di un nuovo modo di far politica, ma del modo corretto di valutare la realtà e la propria storia. Quindi, con l’approvazione di questo emendamento non si mette in discussione una modifica sic e simpliciter, ma è un completamento doveroso che evidenzia la sensibilità umana da parte dei consiglieri su un tema che travalica le differenze partitiche che solo ultimi e rari oltranzisti vorrebbero oscurare”.
Oi11011.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 10 gennaio ’11) - “E’ importante la condivisione di un percorso comune all’interno della Commissione Statuto, e poi in Consiglio Provinciale, che ci consenta di valorizzare alcuni elementi che caratterizzano da sempre la cultura e la storia della nostra comunità come spiritualità, cultura e tolleranza, sia etnica che religiosa”. E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi sulla proposta di emendamento, formulata dal presidente stesso e transitata stamani in Commissione Statuto, tesa a valorizzare il ruolo storico e spirituale di personaggi come Francesco da Assisi Patrono d’Italia, Benedetto da Norcia Patrono d’Europa e Aldo Capitini ideatore della marcia Perugia Assisi. “L’incontro ad Assisi dei leader mondiali voluto e coordinato da Benedetto XVI - ha aggiunto il presidente – che fa seguito all’analogo incontro voluto da Giovanni Paolo II, hanno trasformato la nostra Provincia e Assisi come centro mondiale per la pace dei popoli. L’aver scelto l’Umbria come sede di questa iniziativa deve renderci orgogliosi di appartenere a questa terra e vivere in un contesto spirituale e storico che affonda le radici nella cultura di questi grandi personaggi e nei movimenti a loro collegati. Significa una consapevolezza e un orgoglio istituzionale non succubi di retorica localistica che nulla ha a che fare con l’equidistanza laica istituzionale di cui noi tutti siamo sostenitori e promulgatori. La presenza nello statuto provinciale o ‘charta’ democratica, che garantisce la democrazia all’interno di una Istituzione che compie 150 anni, di un riferimento al movimento francescano e benedettino ed alla più recente, ma non meno significativa, marcia della pace Perugia Assisi significa prendere coscienza, non di un nuovo modo di far politica, ma del modo corretto di valutare la realtà e la propria storia. Quindi, con l’approvazione di questo emendamento non si mette in discussione una modifica sic e simpliciter, ma è un completamento doveroso che evidenzia la sensibilità umana da parte dei consiglieri su un tema che travalica le differenze partitiche che solo ultimi e rari oltranzisti vorrebbero oscurare”.
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