'E' radicata la volontà del popolo italiano di progredire con le forze desiderose di pace e di solidarietà'
(Cittadino e Provincia – Perugia, 27 gennaio ’11) – “Quando, il 27 gennaio, il dolore di un ricordo tragico – l’Olocausto del popolo ebraico – si presenta a noi come ampia memoria rasserenata, impegnata verso un futuro capace di essere privo ormai per sempre delle nefandezze della storia recente, la testimonianza che ognuno di noi può dare del dolore e del suo superamento, della tragedia e di un nuovo canto d’amore fra le genti d’ogni parte del mondo prende la forma di un sentimento, di un’emozione, di una volontà, di un pensiero, di un’azione, di un gesto, di un augurio”. Sono le parole del Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi. “La Provincia di Perugia – prosegue Guasticchi - può e deve, nella propria attività, testimoniare al massimo livello di coscienza della comunità che presiede quest’insieme di passione e di razionalità sia verso il popolo che ha incarnato il dolore sia verso ogni minoranza che, con esso, ha subìto la persecuzione appena pochi decenni or sono. Questa volta la ricorrenza del Giorno della Memoria cade all’inizio di un anno particolarmente contraddistinto da un impegno civile di primaria importanza: la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e della Provincia dell’Umbria. L’obbligo morale di testimoniare, il 27 gennaio, a favore del superamento perenne della sopraffazione e del genocidio va visto nella prospettiva storica che il 150° dischiude. Nella misura in cui, infatti, sapremo farci una coscienza critica del percorso che l’Italia ha fatto nei 150 anni della sua esistenza, potremo ancora meglio fondare nella storia e nella politica, nel senso di appartenenza sociale e nazionale che ci contraddistingue fino dalle radici l’impegno verso la massima integrazione fra i popoli con cui intendiamo che siano superate per sempre le pagine tristissime dell’Olocausto del popolo ebraico. I 150 anni dell’Italia unita sono passati all’insegna di una grande volontà di coesistenza e di integrazione razziale: ciò che abbiamo subìto in termini di disgregazione del nostro tessuto sociale – l’emigrazione – e ciò che, con le leggi di discriminazione razziale, durante il fascismo è stato compiuto contro il popolo ebraico non può far perdere di vista la radicata volontà del popolo italiano di progredire socialmente e culturalmente insieme con quanti, sul territorio unico e indivisibile della Nazione, si propongono come forze desiderose di pace e di solidarietà nel nome del genere umano”.
Oi11059.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 27 gennaio ’11) – “Quando, il 27 gennaio, il dolore di un ricordo tragico – l’Olocausto del popolo ebraico – si presenta a noi come ampia memoria rasserenata, impegnata verso un futuro capace di essere privo ormai per sempre delle nefandezze della storia recente, la testimonianza che ognuno di noi può dare del dolore e del suo superamento, della tragedia e di un nuovo canto d’amore fra le genti d’ogni parte del mondo prende la forma di un sentimento, di un’emozione, di una volontà, di un pensiero, di un’azione, di un gesto, di un augurio”. Sono le parole del Presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi. “La Provincia di Perugia – prosegue Guasticchi - può e deve, nella propria attività, testimoniare al massimo livello di coscienza della comunità che presiede quest’insieme di passione e di razionalità sia verso il popolo che ha incarnato il dolore sia verso ogni minoranza che, con esso, ha subìto la persecuzione appena pochi decenni or sono. Questa volta la ricorrenza del Giorno della Memoria cade all’inizio di un anno particolarmente contraddistinto da un impegno civile di primaria importanza: la celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia e della Provincia dell’Umbria. L’obbligo morale di testimoniare, il 27 gennaio, a favore del superamento perenne della sopraffazione e del genocidio va visto nella prospettiva storica che il 150° dischiude. Nella misura in cui, infatti, sapremo farci una coscienza critica del percorso che l’Italia ha fatto nei 150 anni della sua esistenza, potremo ancora meglio fondare nella storia e nella politica, nel senso di appartenenza sociale e nazionale che ci contraddistingue fino dalle radici l’impegno verso la massima integrazione fra i popoli con cui intendiamo che siano superate per sempre le pagine tristissime dell’Olocausto del popolo ebraico. I 150 anni dell’Italia unita sono passati all’insegna di una grande volontà di coesistenza e di integrazione razziale: ciò che abbiamo subìto in termini di disgregazione del nostro tessuto sociale – l’emigrazione – e ciò che, con le leggi di discriminazione razziale, durante il fascismo è stato compiuto contro il popolo ebraico non può far perdere di vista la radicata volontà del popolo italiano di progredire socialmente e culturalmente insieme con quanti, sul territorio unico e indivisibile della Nazione, si propongono come forze desiderose di pace e di solidarietà nel nome del genere umano”.
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