Ma si dovrÃÂ tornare in aula per ottenere l'approvazione definitiva
(Cittadino e Provincia – Perugia, 3 febbraio 2011) – Il consiglio provinciale ha approvato la modifica dello statuto “in via provvisoria” con 17 voti favorevoli ma non con la maggioranza qualificata richiesta dalla legge cioè dei 2/3 dei componenti dell’assemblea. Si dovrà quindi tornare in consiglio è riapprovare l’atto almeno con maggioranza semplice per due volte entro trenta giorni. Il nuovo articolo è così composto: “La Provincia di Perugia è un luogo storico di testimonianze democratiche, di ispirazioni laiche e religiose che hanno radici secolari. Nella nostra terra hanno agito movimenti profondi e grandi personalità che hanno delineato il profilo di centro internazionale della spiritualità cristiana e di centro propulsore del pensiero e dell’azione rivolta alla solidarietà, alla emancipazione sociale, alla pace, ai diritti umani, al dialogo interreligioso, al comune impegno civile di laici e religiosi. La Provincia di Perugia ispira la propria azione al rispetto della storia, della cultura, delle tradizioni popolari delle sue genti e degli ideali di pace, giustizia, libertà, solidarietà, cooperazione tra i popoli. La provincia riconosce il valore del merito, del lavoro, delle differenze culturali e religiose tra gli individui e tra i popoli come elemento fondamentale dell’umanità”.
Sono stati bocciati gli emendamenti delle opposizioni che chiedevano l’inserimento dei “movimenti religiosi francescani e benedettini” e “il valore dell’impresa”. Le opposizioni hanno abbandonato l’aula.
Il dibattito è stato caratterizzato dai toni alti, ma civili tra i consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno difeso le proprie posizioni sull’inserimento delle radici cristiane sullo Statuto Provinciale. Il centrodestra ha ribadito che la maggioranza è andata contro la proposta del presidente Marco Vinicio Guasticchi che “aveva fatto un chiaro riferimento alla tradizione benedettina e francescana: evidentemente c’è chi si vergogna di essere corregionale di Francesco e Benedetto”. “Nessuna vergogna ma niente nomi di Santi perché sarebbe stato riduttivo e poi avrebbe lasciato aperto il dibattito sull’inserimento dei nomi dei padri laici dell’Umbria come Capitini” questa è stata la risposta della maggioranza che ha spiegato inoltre di aver fatta propria la proposta del presidente Guasticchi “che aveva come scopo quello di rendere giustizia alle radici cristiane dei nostri territori che erano assenti nella Carta Provinciale”. A far chiarezza sulla proposta formulata dal centrosinistra ci ha pensato il presidente Marco Vinicio Guasticchi che è intervenuto in aula: “Abbiamo lavorato in commissione nei giorni scorsi e oggi in aula – ha spiegato il Presidente – per inserire nello statuto provinciale quelle radici cristiane che non erano state contemplate dagli estensori. Questo è lo spirito della mia iniziativa al di là dei richiami a San Francesco e San Benedetto. Reputo questo un punto di partenza e non di arrivo. Vorrei che ora si possa tornare ad affrontare i temi importanti della vita amministrativa per continuare a dare risposte e trovare soluzioni ai problemi dei nostri cittadini”.
Oi11079.NB
(Cittadino e Provincia – Perugia, 3 febbraio 2011) – Il consiglio provinciale ha approvato la modifica dello statuto “in via provvisoria” con 17 voti favorevoli ma non con la maggioranza qualificata richiesta dalla legge cioè dei 2/3 dei componenti dell’assemblea. Si dovrà quindi tornare in consiglio è riapprovare l’atto almeno con maggioranza semplice per due volte entro trenta giorni. Il nuovo articolo è così composto: “La Provincia di Perugia è un luogo storico di testimonianze democratiche, di ispirazioni laiche e religiose che hanno radici secolari. Nella nostra terra hanno agito movimenti profondi e grandi personalità che hanno delineato il profilo di centro internazionale della spiritualità cristiana e di centro propulsore del pensiero e dell’azione rivolta alla solidarietà, alla emancipazione sociale, alla pace, ai diritti umani, al dialogo interreligioso, al comune impegno civile di laici e religiosi. La Provincia di Perugia ispira la propria azione al rispetto della storia, della cultura, delle tradizioni popolari delle sue genti e degli ideali di pace, giustizia, libertà, solidarietà, cooperazione tra i popoli. La provincia riconosce il valore del merito, del lavoro, delle differenze culturali e religiose tra gli individui e tra i popoli come elemento fondamentale dell’umanità”.
Sono stati bocciati gli emendamenti delle opposizioni che chiedevano l’inserimento dei “movimenti religiosi francescani e benedettini” e “il valore dell’impresa”. Le opposizioni hanno abbandonato l’aula.
Il dibattito è stato caratterizzato dai toni alti, ma civili tra i consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno difeso le proprie posizioni sull’inserimento delle radici cristiane sullo Statuto Provinciale. Il centrodestra ha ribadito che la maggioranza è andata contro la proposta del presidente Marco Vinicio Guasticchi che “aveva fatto un chiaro riferimento alla tradizione benedettina e francescana: evidentemente c’è chi si vergogna di essere corregionale di Francesco e Benedetto”. “Nessuna vergogna ma niente nomi di Santi perché sarebbe stato riduttivo e poi avrebbe lasciato aperto il dibattito sull’inserimento dei nomi dei padri laici dell’Umbria come Capitini” questa è stata la risposta della maggioranza che ha spiegato inoltre di aver fatta propria la proposta del presidente Guasticchi “che aveva come scopo quello di rendere giustizia alle radici cristiane dei nostri territori che erano assenti nella Carta Provinciale”. A far chiarezza sulla proposta formulata dal centrosinistra ci ha pensato il presidente Marco Vinicio Guasticchi che è intervenuto in aula: “Abbiamo lavorato in commissione nei giorni scorsi e oggi in aula – ha spiegato il Presidente – per inserire nello statuto provinciale quelle radici cristiane che non erano state contemplate dagli estensori. Questo è lo spirito della mia iniziativa al di là dei richiami a San Francesco e San Benedetto. Reputo questo un punto di partenza e non di arrivo. Vorrei che ora si possa tornare ad affrontare i temi importanti della vita amministrativa per continuare a dare risposte e trovare soluzioni ai problemi dei nostri cittadini”.
Oi11079.NB