Guasticchi - "Messaggio di apertura, pace e legalità ai cittadini" - Presente la sorella del magistrato, Rita Borsellino
(Cittadino e Provincia – Perugia, 4 febbraio 2011) – Un palazzo provinciale che si apre alla comunità inviando un messaggio positivo di pace e legalità riferito non solo ai giovani, ma ai cittadini di ogni età. Questo è in sintesi il significato spiegato dal Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi della titolazione della sala della Partecipazione, oramai diventata “ex”, ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia nel tentativo di far emergere la legalità, appunto. La cerimonia è avvenuta nel pomeriggio di oggi nella sede centrale dell’Ente, alla presenza di un’illustre ospite, la sorella del magistrato, l’Onorevole Rita Borsellino deputata al Parlamento Europeo, oltre all’assessore provinciale alle Attività culturali, Donatella Porzi, il Procuratore della Repubblica Giacomo Fumu, il pittore Gaetano Porcasi, e gli studenti del liceo scientifico “Savarino” di Partinico (Palermo) ospiti del liceo scientifico “G. Marconi” di Foligno. Questa iniziativa, ricordiamo, rientra nel programma di “Battiti di legalità”, una settimana di incontri, proiezioni, mostre con le scuole umbre per affrontare il tema della legalità e i suoi valori che si concluderà nella giornata di domani, sabato 5 febbraio. Il tutto fa parte del progetto dall’esemplificativo titolo “Lo Stato siamo noi – La legalità per il bene di tutti”, promosso dalla Provincia di Perugia per sensibilizzare le giovani generazioni sul tema della legalità in accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale. “E’ emozionante commentare questa settimana di incontri – ha detto Porzi -. Si tratta di un’iniziativa che non vuole essere qualcosa di straordinario ma ha l’importante intento di diffondere la cultura della legalità già ad iniziare dalle scuole”. “Lavorare su un tema così delicato per le coscienze non è stata cosa facile – ha detto il presidente Guasticchi -. Si parte dalla base per costruire un palazzo – ha affermato – e questa base è costituita dai ragazzi che devono creare una coscienza di valori positivi. Ci sono state ben 6.500 persone morte per combattere la mafia e le associazioni malavitose – ha ricordato il capo dell’amministrazione provinciale – a testimonianza che queste azioni positive devono essere ricordate per costruirci sopra strutture importanti ai fini della coscienza collettiva. È una battaglia culturale quella che si deve combattere, contro i falsi miti che ci vengono propinati anche dalle fiction a proposito di persone che identificano il male. Ebbene, questi personaggi, come Totò Riina per esempio, non devono nemmeno essere menzionati in quanto elementi di forte negatività. Compito delle istituzioni – ha concluso – è quello di lasciare una traccia importante negli esempi positivi e questa targa che si va a scoprire oggi ne è la dimostrazione tangibile”. Per Rita Borsellino, “non ci sono frontiere nel bene così come nel male e a presenza di questi studenti ne è la testimonianza. E’ da incontri come questi che creano legami, che matura la coscienza collettiva di impadronirsi del proprio futuro per poterlo ‘condizionare’ in senso positivo del termine. Le mafie, così come l’illegalità, vivono nel silenzio ed ogni parola diventa uno strumento importante per costruire questo futuro diverso. Il passato – ha continuato – non è qualcosa che si chiude in un cassetto a compartimenti stagni, ma serve al nostro presente affinché venga elaborato. Quindi, la coscienza e l’elaborazione del passato servono ad elaborare il presente, ma è necessario che la coscienza sia libera ed è da qui che nasce il presente”. Il procuratore Fumu ha rimarcato il concetto che “Lo stato siamo noi” e che noi cittadini siamo i protagonisti e titolari di diritti e di doveri da esercitare nel rispettò degli altri”. Il pittore siciliano Gaetano Porcasi ha donato una sua opera dal titolo “Il profumo della legalità” da una frase dello stesso Borsellino “Il profumo della libertà” che ritrae una bandiera dell’Italia a simboleggiare lo Stato e sullo sfondo il volto dei magistrati, tra gli altri, ed in particolare di Borsellino che guarda oltre i confini nazionali con sguardo positivo. Il messaggio che il pittore ha voluto disegnare nella sua tela è che “i due giudici hanno lasciato semi che fanno fiorire le piante della legalità”. Sempre di Porcasi anche le t-shirt indossate dai ragazzi raffiguranti il significato del progetto “Lo Stato siamo noi”.
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(Cittadino e Provincia – Perugia, 4 febbraio 2011) – Un palazzo provinciale che si apre alla comunità inviando un messaggio positivo di pace e legalità riferito non solo ai giovani, ma ai cittadini di ogni età. Questo è in sintesi il significato spiegato dal Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi della titolazione della sala della Partecipazione, oramai diventata “ex”, ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia nel tentativo di far emergere la legalità, appunto. La cerimonia è avvenuta nel pomeriggio di oggi nella sede centrale dell’Ente, alla presenza di un’illustre ospite, la sorella del magistrato, l’Onorevole Rita Borsellino deputata al Parlamento Europeo, oltre all’assessore provinciale alle Attività culturali, Donatella Porzi, il Procuratore della Repubblica Giacomo Fumu, il pittore Gaetano Porcasi, e gli studenti del liceo scientifico “Savarino” di Partinico (Palermo) ospiti del liceo scientifico “G. Marconi” di Foligno. Questa iniziativa, ricordiamo, rientra nel programma di “Battiti di legalità”, una settimana di incontri, proiezioni, mostre con le scuole umbre per affrontare il tema della legalità e i suoi valori che si concluderà nella giornata di domani, sabato 5 febbraio. Il tutto fa parte del progetto dall’esemplificativo titolo “Lo Stato siamo noi – La legalità per il bene di tutti”, promosso dalla Provincia di Perugia per sensibilizzare le giovani generazioni sul tema della legalità in accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale. “E’ emozionante commentare questa settimana di incontri – ha detto Porzi -. Si tratta di un’iniziativa che non vuole essere qualcosa di straordinario ma ha l’importante intento di diffondere la cultura della legalità già ad iniziare dalle scuole”. “Lavorare su un tema così delicato per le coscienze non è stata cosa facile – ha detto il presidente Guasticchi -. Si parte dalla base per costruire un palazzo – ha affermato – e questa base è costituita dai ragazzi che devono creare una coscienza di valori positivi. Ci sono state ben 6.500 persone morte per combattere la mafia e le associazioni malavitose – ha ricordato il capo dell’amministrazione provinciale – a testimonianza che queste azioni positive devono essere ricordate per costruirci sopra strutture importanti ai fini della coscienza collettiva. È una battaglia culturale quella che si deve combattere, contro i falsi miti che ci vengono propinati anche dalle fiction a proposito di persone che identificano il male. Ebbene, questi personaggi, come Totò Riina per esempio, non devono nemmeno essere menzionati in quanto elementi di forte negatività. Compito delle istituzioni – ha concluso – è quello di lasciare una traccia importante negli esempi positivi e questa targa che si va a scoprire oggi ne è la dimostrazione tangibile”. Per Rita Borsellino, “non ci sono frontiere nel bene così come nel male e a presenza di questi studenti ne è la testimonianza. E’ da incontri come questi che creano legami, che matura la coscienza collettiva di impadronirsi del proprio futuro per poterlo ‘condizionare’ in senso positivo del termine. Le mafie, così come l’illegalità, vivono nel silenzio ed ogni parola diventa uno strumento importante per costruire questo futuro diverso. Il passato – ha continuato – non è qualcosa che si chiude in un cassetto a compartimenti stagni, ma serve al nostro presente affinché venga elaborato. Quindi, la coscienza e l’elaborazione del passato servono ad elaborare il presente, ma è necessario che la coscienza sia libera ed è da qui che nasce il presente”. Il procuratore Fumu ha rimarcato il concetto che “Lo stato siamo noi” e che noi cittadini siamo i protagonisti e titolari di diritti e di doveri da esercitare nel rispettò degli altri”. Il pittore siciliano Gaetano Porcasi ha donato una sua opera dal titolo “Il profumo della legalità” da una frase dello stesso Borsellino “Il profumo della libertà” che ritrae una bandiera dell’Italia a simboleggiare lo Stato e sullo sfondo il volto dei magistrati, tra gli altri, ed in particolare di Borsellino che guarda oltre i confini nazionali con sguardo positivo. Il messaggio che il pittore ha voluto disegnare nella sua tela è che “i due giudici hanno lasciato semi che fanno fiorire le piante della legalità”. Sempre di Porcasi anche le t-shirt indossate dai ragazzi raffiguranti il significato del progetto “Lo Stato siamo noi”.
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