Riunione congiunta dei Consigli provinciali a Terni. Guasticchi: "Fare dell'Umbria un laboratorio di riforme a livello nazionale"
(Cittadino e Provincia) – Terni, 16 febbraio ’11 - I Consigli provinciali di Terni e Perugia, riuniti stamattina in forma congiunta a Palazzo Bazzani, chiedono “di avviare un confronto con la Regione Umbria sul tema fondamentale delle riforme endoregionali e della più generale azione di riforma del tessuto istituzionale regionale”. Lo fanno attraverso un ordine del giorno approvato all’unanimità dalle due assemblee e redatto sulla base del documento elaborato dall’UPI regionale e condiviso dall’UPI nazionale. Nell’o.d.g. si dà mandato di avviare tale confronto al Presidente dell’Upi regionale e ai presidenti delle Province. L’intento è quello di proporre e realizzare un pieno protagonismo delle Province nella riorganizzazione del sistema istituzionale regionale e in questo delle azioni di coordinamento di area vasta “fondamentali – recita il testo - per dare coerenza operativa al sistema stesso perseguendo l’affermazione della necessaria efficienza ed efficacia dell’azione pubblica, dell’innovazione di sistema che rimane la sfida ineludibile del nostro tempo”. Per questo si vuole proporre “di rafforzare pienamente l’indicazione Costituzionale della priorità degli Enti elettivi nel sistema istituzionale e dare soluzioni razionali ed innovative a questo orientamento nell’ambito delle caratteristiche proprie della realtà del territorio regionale e della sua storia”. I due Consigli ritengono che “questa sia la direzione più utile per sviluppare l’azione di coordinamento e implementazione delle politiche di sviluppo e di coesione sociale sul territorio nel rispetto delle differenti prerogative istituzionali”. L’intento è quello di “aprire una stagione di dialogo positivo e costruttivo con la Regione ed i Comuni dell’Umbria”. La seduta, presieduta da Andrea Maurelli del Consiglio ternano e Luciano Bacchetta di quello perugino, è stata aperta dal presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli per il quale quello di oggi rappresenta un appuntamento importante nella direzione dell’unità territoriale regionale. “Tale unità – ha precisato - passa anche attraverso una forte collaborazione tra le due Province per una razionalizzazione del sistema istituzionale regionale che si deve fondare sugli organi elettivi regionali, provinciali, comunali. Ci battiamo – ha aggiunto - per una riforma che assegni alle Province il posto che gli spetta in un sistema armonico di area vasta”. Per il presidente della Provincia di Perugia, e presidente Upi regionale, Marco Vinicio Guasticchi non è soltanto l’Unione dei Comuni la risposta alle esigenze di razionalizzazione del panorama politico istituzionale della nostra regione. “Per una gestione ottimale dei servizi – ha sostenuto - occorre andare verso forme di associazionismo tra Province, estendendo la soluzione anche a quelle limitrofe”. Guasticchi, approfittando della presenza di Gaetano Palombelli (Upi nazionale), ha inoltre lanciato la proposta di fare dell’Umbria un laboratorio politico-istituzionale per le riforme endoregionali a livello nazionale. “Nonostante sia una piccola regione – ha spiegato – la nostra si avvale della presenza di due Province coese, che stanno già ragionando sull’ipotesi di unificare alcuni servizi e regolamenti”. Guasticchi ha auspicato un dialogo franco e costruttivo con la Regione per giungere ad un documento in cui si tenga conto delle modifiche proposte dalle due amministrazioni provinciali. A tale proposito è già stato chiesto un incontro con la presidente Catiuscia Marini. “Nel caso di un mancato accoglimento delle nostre proposte – ha fatto sapere – le due Province potrebbero ricorrere al potere di iniziativa e proporre emendamenti al disegno di legge direttamente in Consiglio regionale”.
Nel dibattito sono intervenuti per il Consiglio provinciale di Perugia: Maurizio Ronconi (Udc) che ha evidenziato la mancanza di una visione omogenea nell’ambito del centrosinistra in Umbria. A suo avviso sia il disegno di legge regionale che la proposta Upi denotano una mancanza di coraggio. Giampiero Rasimeli (Pd) ha auspicato l’eliminazione degli sprechi, una forte razionalizzazione e un costante dialogo istituzionale per recuperare il deficit accumulato. Bruno Biagiotti (Pdl) ha affermato che “la riforma della Regione non è condivisibile e dimostra la schizofrenia del centrosinistra. Occorre chiudere la stagione degli enti di secondo livello”. Franco Granocchia (Idv) ha ribadito il ruolo centrale delle Province, anche a seguito del venir meno delle Comunità Montane, e la necessità di abbattere i costi e razionalizzare i servizi. Piero Sorcini (Pdl) ha espresso parere favorevole alla proposta dell’Upi, ma ha avanzato qualche dubbio sulla possibilità che in capo alle Province vadano materie importanti come acqua o rifiuti. Claudio Fallarino (Pd) ha sottolineato la necessità di proseguire e approfondire la discussione sulle riforme partendo dalla proposta formulata dall’Upi regionale. Giampiero Fugnanesi (Pdci) ha infine puntato l’attenzione sull’importanza di garantire l’erogazione dei servizi, le risorse e il personale. Condivisione della proposta Upi ha infine espresso Enrico Bastioli (Socialisti riformisti).
Per il Consiglio provinciale di Terni: Andrea Sacripanti (Pdl) ha ribadito la validità dell’impostazione basata sui tre organi elettivi, Regione, Provincia e Comune respingendo il disegno di legge regionale. Zefferino Cerquaglia (Psi) ha chiesto di evitare doppioni e di fare una riforma che vada nel senso pratico di abbattere i costi della pubblica amministrazione nell’ottica della legge di riforma delle autonomie locali. Mauro Paci (Pd) ha sottolineato la validità dell’impostazione proposta dall’Upi regionale ed ha giudicato interessanti le linee evidenziate dal rappresentate dell’Upi nazionale.
OI11116.ET
(Cittadino e Provincia) – Terni, 16 febbraio ’11 - I Consigli provinciali di Terni e Perugia, riuniti stamattina in forma congiunta a Palazzo Bazzani, chiedono “di avviare un confronto con la Regione Umbria sul tema fondamentale delle riforme endoregionali e della più generale azione di riforma del tessuto istituzionale regionale”. Lo fanno attraverso un ordine del giorno approvato all’unanimità dalle due assemblee e redatto sulla base del documento elaborato dall’UPI regionale e condiviso dall’UPI nazionale. Nell’o.d.g. si dà mandato di avviare tale confronto al Presidente dell’Upi regionale e ai presidenti delle Province. L’intento è quello di proporre e realizzare un pieno protagonismo delle Province nella riorganizzazione del sistema istituzionale regionale e in questo delle azioni di coordinamento di area vasta “fondamentali – recita il testo - per dare coerenza operativa al sistema stesso perseguendo l’affermazione della necessaria efficienza ed efficacia dell’azione pubblica, dell’innovazione di sistema che rimane la sfida ineludibile del nostro tempo”. Per questo si vuole proporre “di rafforzare pienamente l’indicazione Costituzionale della priorità degli Enti elettivi nel sistema istituzionale e dare soluzioni razionali ed innovative a questo orientamento nell’ambito delle caratteristiche proprie della realtà del territorio regionale e della sua storia”. I due Consigli ritengono che “questa sia la direzione più utile per sviluppare l’azione di coordinamento e implementazione delle politiche di sviluppo e di coesione sociale sul territorio nel rispetto delle differenti prerogative istituzionali”. L’intento è quello di “aprire una stagione di dialogo positivo e costruttivo con la Regione ed i Comuni dell’Umbria”. La seduta, presieduta da Andrea Maurelli del Consiglio ternano e Luciano Bacchetta di quello perugino, è stata aperta dal presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli per il quale quello di oggi rappresenta un appuntamento importante nella direzione dell’unità territoriale regionale. “Tale unità – ha precisato - passa anche attraverso una forte collaborazione tra le due Province per una razionalizzazione del sistema istituzionale regionale che si deve fondare sugli organi elettivi regionali, provinciali, comunali. Ci battiamo – ha aggiunto - per una riforma che assegni alle Province il posto che gli spetta in un sistema armonico di area vasta”. Per il presidente della Provincia di Perugia, e presidente Upi regionale, Marco Vinicio Guasticchi non è soltanto l’Unione dei Comuni la risposta alle esigenze di razionalizzazione del panorama politico istituzionale della nostra regione. “Per una gestione ottimale dei servizi – ha sostenuto - occorre andare verso forme di associazionismo tra Province, estendendo la soluzione anche a quelle limitrofe”. Guasticchi, approfittando della presenza di Gaetano Palombelli (Upi nazionale), ha inoltre lanciato la proposta di fare dell’Umbria un laboratorio politico-istituzionale per le riforme endoregionali a livello nazionale. “Nonostante sia una piccola regione – ha spiegato – la nostra si avvale della presenza di due Province coese, che stanno già ragionando sull’ipotesi di unificare alcuni servizi e regolamenti”. Guasticchi ha auspicato un dialogo franco e costruttivo con la Regione per giungere ad un documento in cui si tenga conto delle modifiche proposte dalle due amministrazioni provinciali. A tale proposito è già stato chiesto un incontro con la presidente Catiuscia Marini. “Nel caso di un mancato accoglimento delle nostre proposte – ha fatto sapere – le due Province potrebbero ricorrere al potere di iniziativa e proporre emendamenti al disegno di legge direttamente in Consiglio regionale”.
Nel dibattito sono intervenuti per il Consiglio provinciale di Perugia: Maurizio Ronconi (Udc) che ha evidenziato la mancanza di una visione omogenea nell’ambito del centrosinistra in Umbria. A suo avviso sia il disegno di legge regionale che la proposta Upi denotano una mancanza di coraggio. Giampiero Rasimeli (Pd) ha auspicato l’eliminazione degli sprechi, una forte razionalizzazione e un costante dialogo istituzionale per recuperare il deficit accumulato. Bruno Biagiotti (Pdl) ha affermato che “la riforma della Regione non è condivisibile e dimostra la schizofrenia del centrosinistra. Occorre chiudere la stagione degli enti di secondo livello”. Franco Granocchia (Idv) ha ribadito il ruolo centrale delle Province, anche a seguito del venir meno delle Comunità Montane, e la necessità di abbattere i costi e razionalizzare i servizi. Piero Sorcini (Pdl) ha espresso parere favorevole alla proposta dell’Upi, ma ha avanzato qualche dubbio sulla possibilità che in capo alle Province vadano materie importanti come acqua o rifiuti. Claudio Fallarino (Pd) ha sottolineato la necessità di proseguire e approfondire la discussione sulle riforme partendo dalla proposta formulata dall’Upi regionale. Giampiero Fugnanesi (Pdci) ha infine puntato l’attenzione sull’importanza di garantire l’erogazione dei servizi, le risorse e il personale. Condivisione della proposta Upi ha infine espresso Enrico Bastioli (Socialisti riformisti).
Per il Consiglio provinciale di Terni: Andrea Sacripanti (Pdl) ha ribadito la validità dell’impostazione basata sui tre organi elettivi, Regione, Provincia e Comune respingendo il disegno di legge regionale. Zefferino Cerquaglia (Psi) ha chiesto di evitare doppioni e di fare una riforma che vada nel senso pratico di abbattere i costi della pubblica amministrazione nell’ottica della legge di riforma delle autonomie locali. Mauro Paci (Pd) ha sottolineato la validità dell’impostazione proposta dall’Upi regionale ed ha giudicato interessanti le linee evidenziate dal rappresentate dell’Upi nazionale.
OI11116.ET