L'accordo tra Provincia, Beni Culturali e Paesaggistici dell'Umbria e Soprintendenza
(Cittadino e Provincia – Perugia, 23 marzo ’11) - Un Palazzo che cambia pur restando se stesso. E’ il Palazzo della Provincia che, con il protocollo d’intesa firmato stamattina, diviene ancora di più un plesso museale d’eccellenza. Infatti il protocollo d’intesa, firmato dal Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, dal Direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Umbria Francesco Scoppola e da Vittoria Garibaldi Soprintendente per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria, si fonda su un accordo di collaborazione permanente al fine di favorire la conoscenza del patrimonio storico – artistico umbro e la realizzazione dei relativi programmi di valorizzazione. L’accordo vede la possibilità da parte della Provincia di esporre, nella sala Falcone Borsellino ed in quella adiacente, le opere che non possono essere ammirate da eventuali visitatori per mancanza di spazi da parte della Sovrintendenza stessa, ottenendo così - come ha sottolineato il Presidente Guasticchi - “una rivisitazione del valore culturale del Palazzo della Provincia sotto un nuovo aspetto cioè quello di inserirlo in un percorso museale della città in continuità ed in qualche modo alternativo, caratteristica già in parte evidenziata con il recupero della collezione Straka – Coppa, e che assisterà l’ente anche nella eventuale utilizzazione per i medesimi fini di Villa Redenta di Spoleto e Villa Fidelia di Spello. Una modalità d’uso nuova, che pone fine anche alla sequenza di “piccole” mostre per “piccoli” artisti, spesso cooptati su base amicale. Per una sintesi dunque, tra cultura e turismo, rinnovata e certamente più stimolante”. Una sintesi ribadita da Francesco Scoppola, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Umbria, che ha voluto puntualizzare come “coraggiosamente la Provincia abbia voluto riprendere un tentativo del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, il quale cercò di fare del Quirinale anche un Palazzo in cui allestire mostre di gran pregio, tentativo in qualche modo fallito solo per motivi legati alla sicurezza - aggiungendo anche che - la storia ci insegna come il primo passo ricostruttivo dopo guerre o catastrofi è stato spesso proprio quello di riannodare i fili della cultura del paese colpito, riaprendo magari i “sacri” templi della cultura stessa, come successe con il Loùvre, dopo il sangue della la rivoluzione francese”. Infine Vittoria Garibaldi, ha lodato l’originalità della scelta fatta perché “per la prima volta il prestito effettuato ad un Ente, diversamente dal passato, ha favorito addirittura il recupero storico - biografico delle opere, permettendo anche a noi di integrare notizie sulle opere evidentemente, sino a quel momento, incomplete”. Opere che nella illustrazione complessiva e particolareggiata di Federica Zalabra, della Sovrintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria, hanno rivelato una ispirazione unitaria di fondo, categoria che, anche in futuro, sarà alla base delle nuove opere di volta in volta esposte.
Cl11052.CC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 23 marzo ’11) - Un Palazzo che cambia pur restando se stesso. E’ il Palazzo della Provincia che, con il protocollo d’intesa firmato stamattina, diviene ancora di più un plesso museale d’eccellenza. Infatti il protocollo d’intesa, firmato dal Presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi, dal Direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Umbria Francesco Scoppola e da Vittoria Garibaldi Soprintendente per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria, si fonda su un accordo di collaborazione permanente al fine di favorire la conoscenza del patrimonio storico – artistico umbro e la realizzazione dei relativi programmi di valorizzazione. L’accordo vede la possibilità da parte della Provincia di esporre, nella sala Falcone Borsellino ed in quella adiacente, le opere che non possono essere ammirate da eventuali visitatori per mancanza di spazi da parte della Sovrintendenza stessa, ottenendo così - come ha sottolineato il Presidente Guasticchi - “una rivisitazione del valore culturale del Palazzo della Provincia sotto un nuovo aspetto cioè quello di inserirlo in un percorso museale della città in continuità ed in qualche modo alternativo, caratteristica già in parte evidenziata con il recupero della collezione Straka – Coppa, e che assisterà l’ente anche nella eventuale utilizzazione per i medesimi fini di Villa Redenta di Spoleto e Villa Fidelia di Spello. Una modalità d’uso nuova, che pone fine anche alla sequenza di “piccole” mostre per “piccoli” artisti, spesso cooptati su base amicale. Per una sintesi dunque, tra cultura e turismo, rinnovata e certamente più stimolante”. Una sintesi ribadita da Francesco Scoppola, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Umbria, che ha voluto puntualizzare come “coraggiosamente la Provincia abbia voluto riprendere un tentativo del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, il quale cercò di fare del Quirinale anche un Palazzo in cui allestire mostre di gran pregio, tentativo in qualche modo fallito solo per motivi legati alla sicurezza - aggiungendo anche che - la storia ci insegna come il primo passo ricostruttivo dopo guerre o catastrofi è stato spesso proprio quello di riannodare i fili della cultura del paese colpito, riaprendo magari i “sacri” templi della cultura stessa, come successe con il Loùvre, dopo il sangue della la rivoluzione francese”. Infine Vittoria Garibaldi, ha lodato l’originalità della scelta fatta perché “per la prima volta il prestito effettuato ad un Ente, diversamente dal passato, ha favorito addirittura il recupero storico - biografico delle opere, permettendo anche a noi di integrare notizie sulle opere evidentemente, sino a quel momento, incomplete”. Opere che nella illustrazione complessiva e particolareggiata di Federica Zalabra, della Sovrintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria, hanno rivelato una ispirazione unitaria di fondo, categoria che, anche in futuro, sarà alla base delle nuove opere di volta in volta esposte.
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