Guasticchi "Un festival che presenta un programma dinamico e vario inserito in 'contenitori' suggestivi e ricchi di storia"
(Cittadino e Provincia – 22 Agosto ’11 Perugia) - “L'edizione di quest'anno del Festival delle Nazioni di Città di Castello coglie con grande puntualità di riferimenti e di programmi lo spirito musicale che ha accompagnato il farsi e il prodursi dell'Unità, la sua prosecuzione fino ai giorni nostri come fatto autenticamente e crescentemente popolare.” E’ quanto dichiarato dal Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi e dall’assessore alla Cultura, Donatella Porzi, in occasione della 44esima edizione del Festival delle Nazioni di Citta’ di Castello.
“Proprio l'articolazione del programma dimostra come solo attraverso la musica sia possibile un confronto con gli eventi ottocenteschi in grado di far uscire nuova melodia, nuova spiritualià, nuovi stimoli vocali e sonori da pagine di storia inevitabilmente consegnate al passato.” “Il Festival di Città di Castello, grazie alla spinta e dinamicità del Presidente, Giuliano Giubilei e di tutto il consiglio di amministrazione – proseguono Guasticchi e Porzi - ha saputo guardare alla tradizione senza annegare in essa la necessità storica del confronto con le generazioni che ci hanno preceduto nell'Unità d'Italia.” “Così, la ricerca delle radici, la riscoperta dei valori fondanti della comunità nazionale torna ad essere, convintamente, un fatto musicale, cioè trasmesso attraverso un linguaggio e dei codici nei quali si è conservata, intatta, la voglia di unità e di riscatto che ha animato quanti hanno combattuto, vinto e sofferto, durante il Risorgimento nazionale.” A partire da questo nucleo di ascendenza musicale, il Festival ha saputo commissionare al “gusto” contemporaneo ai nostri giorni ipotesi di riascolto del passato prossimo secondo canoni e preferenze che appartengono alla nostra cultura di oggi, al nostro modo di “sentire” e di “vivere” l'Unità nazionale.” Tutto ciò, stretto in un programma quanto mai dinamico e vario – concludono Presidente e assessore alla Cultura della Provincia di Perugia - fa nascere di nuovo l'idea della Nazione italiana, la fa confrontare con le altre Nazioni europee: il Festival è delle Nazioni perché, anno per anno, non si limita a convocare a Città di Castello una Nazione-ospite, ma ne riproduce le condizioni ideali e i presupposti materiali della nascita. E, proprio attraverso l'edizione dedicata all'Italia nei suoi “primi” centocinquant'anni, questo meccanismo virtuoso è sembrato quanto mai chiaro, vivace e produttivo di futuro.”
Oi11541.PORT/GG
(Cittadino e Provincia – 22 Agosto ’11 Perugia) - “L'edizione di quest'anno del Festival delle Nazioni di Città di Castello coglie con grande puntualità di riferimenti e di programmi lo spirito musicale che ha accompagnato il farsi e il prodursi dell'Unità, la sua prosecuzione fino ai giorni nostri come fatto autenticamente e crescentemente popolare.” E’ quanto dichiarato dal Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi e dall’assessore alla Cultura, Donatella Porzi, in occasione della 44esima edizione del Festival delle Nazioni di Citta’ di Castello.
“Proprio l'articolazione del programma dimostra come solo attraverso la musica sia possibile un confronto con gli eventi ottocenteschi in grado di far uscire nuova melodia, nuova spiritualià, nuovi stimoli vocali e sonori da pagine di storia inevitabilmente consegnate al passato.” “Il Festival di Città di Castello, grazie alla spinta e dinamicità del Presidente, Giuliano Giubilei e di tutto il consiglio di amministrazione – proseguono Guasticchi e Porzi - ha saputo guardare alla tradizione senza annegare in essa la necessità storica del confronto con le generazioni che ci hanno preceduto nell'Unità d'Italia.” “Così, la ricerca delle radici, la riscoperta dei valori fondanti della comunità nazionale torna ad essere, convintamente, un fatto musicale, cioè trasmesso attraverso un linguaggio e dei codici nei quali si è conservata, intatta, la voglia di unità e di riscatto che ha animato quanti hanno combattuto, vinto e sofferto, durante il Risorgimento nazionale.” A partire da questo nucleo di ascendenza musicale, il Festival ha saputo commissionare al “gusto” contemporaneo ai nostri giorni ipotesi di riascolto del passato prossimo secondo canoni e preferenze che appartengono alla nostra cultura di oggi, al nostro modo di “sentire” e di “vivere” l'Unità nazionale.” Tutto ciò, stretto in un programma quanto mai dinamico e vario – concludono Presidente e assessore alla Cultura della Provincia di Perugia - fa nascere di nuovo l'idea della Nazione italiana, la fa confrontare con le altre Nazioni europee: il Festival è delle Nazioni perché, anno per anno, non si limita a convocare a Città di Castello una Nazione-ospite, ma ne riproduce le condizioni ideali e i presupposti materiali della nascita. E, proprio attraverso l'edizione dedicata all'Italia nei suoi “primi” centocinquant'anni, questo meccanismo virtuoso è sembrato quanto mai chiaro, vivace e produttivo di futuro.”
Oi11541.PORT/GG