Interviene il presidente della Provincia in occasione del tradizionale pellegrinaggio Assisi - Gubbio
(Cittadino e Provincia – Perugia, 29 agosto ’11) – “Come andando su un percorso che si compie per la prima volta, ma con la consapevolezza di tornare su un cammino consolidato e aperto dalla fede e dalla spiritualità di innumerevoli persone prima di noi: è con questa motivazione profonda che mi accingo a prendere parte all'imminente edizione del “Sentiero di Francesco”. Ho già avuto modo di cogliere, nella partecipazione effettuata l'anno scorso, la meravigliosa atmosfera di religiosità e di rigenerazione spirituale che si respira camminando, sulle orme di Francesco, dentro una natura tanto accogliente e a contatto con un ambiente tanto propizio come quelli che si snodano tra Assisi e Gubbio, fra le colline che disegnano l'antica via medievale dall'alto dei loro boschi, quasi a confine col cielo puro e terso di settembre”. Sono le parole del presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi in occasione della terza edizione del ‘Il Sentiero di Francesco’, tradizionale pellegrinaggio Assisi – Gubbio sulle orme del Poverello in programma dal 1 al 3 settembre 2011. “Ogni incontro che capiterà di fare sul “Sentiero” – osserva Guasticchi - apre alla discussione e al confronto, così come dispone a un cammino nel quale conta, oltre che l'avanzare fisicamente, il progredire in una serenità interiore fatta di amicizia e di cordiale scambio di punti di vista. Da qui la radice del tema proposto ai pellegrini di questa edizione: la riconciliazione come incremento di atti anche minimi di conoscenza e di spontanei affetti interpersonali, come accumulazione di risorse e di energie da offrire al mondo per la sua riserva di pace universale. Nel “Sentiero” è da cogliere soprattutto il contributo che ognuno è chiamato a dare, attraverso il cammino, al percorso spirituale sia di quanti hanno deciso di muoversi dalla loro indifferenza sia di quanti invece, ancora, si sentono fermi e indecisi di fronte alla prospettiva di riconciliazione aperta dal Poverello di Assisi. Le città toccate dal “Sentiero” voluto, con grande lungimiranza, dalla Diocesi di Gubbio trovano in questa opportunità un motivo in più per radicare nelle loro comunità locali i valori civili che la spiritualità francescana, nei secoli, non ha mai cessato di incrementare e di migliorare. I grandi centri di Assisi e di Gubbio, ma anche la più piccola Valfabbrica, sono riunificati dal senso del “passaggio” del “Sentiero” sui loro territori a tal punto da uscirne trasformati, rigenerati, riconciliati. Il confronto, cioè, con lo spirito del francescanesimo diventa autentica circolazione di energie fra uomini e donne nel vivo della natura e a contatto con le pietre miliari lasciate dalla presenza itinerante di San Francesco. Le chiese, le abbazie, i romitori, i conventi diventano quella “chiesa” disseminata fra la gente che fa sentire i cittadini più che mai liberi di credere e di confrontarsi, di esprimere i propri dubbi e di chiederne le ragioni”. Tutto, però, sempre camminando, sempre contando di trovare, nel proprio compagno di cammino, un solidale punto di riferimento – conclude il presidente della Provincia - nel percorso della vita e non dimenticando di accarezzare il lupo che, a un certo punto, può camminarti accanto in cerca anche lui di una semplice, riconciliante carezza”.
Oi11559.GC/PORT.GG
(Cittadino e Provincia – Perugia, 29 agosto ’11) – “Come andando su un percorso che si compie per la prima volta, ma con la consapevolezza di tornare su un cammino consolidato e aperto dalla fede e dalla spiritualità di innumerevoli persone prima di noi: è con questa motivazione profonda che mi accingo a prendere parte all'imminente edizione del “Sentiero di Francesco”. Ho già avuto modo di cogliere, nella partecipazione effettuata l'anno scorso, la meravigliosa atmosfera di religiosità e di rigenerazione spirituale che si respira camminando, sulle orme di Francesco, dentro una natura tanto accogliente e a contatto con un ambiente tanto propizio come quelli che si snodano tra Assisi e Gubbio, fra le colline che disegnano l'antica via medievale dall'alto dei loro boschi, quasi a confine col cielo puro e terso di settembre”. Sono le parole del presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi in occasione della terza edizione del ‘Il Sentiero di Francesco’, tradizionale pellegrinaggio Assisi – Gubbio sulle orme del Poverello in programma dal 1 al 3 settembre 2011. “Ogni incontro che capiterà di fare sul “Sentiero” – osserva Guasticchi - apre alla discussione e al confronto, così come dispone a un cammino nel quale conta, oltre che l'avanzare fisicamente, il progredire in una serenità interiore fatta di amicizia e di cordiale scambio di punti di vista. Da qui la radice del tema proposto ai pellegrini di questa edizione: la riconciliazione come incremento di atti anche minimi di conoscenza e di spontanei affetti interpersonali, come accumulazione di risorse e di energie da offrire al mondo per la sua riserva di pace universale. Nel “Sentiero” è da cogliere soprattutto il contributo che ognuno è chiamato a dare, attraverso il cammino, al percorso spirituale sia di quanti hanno deciso di muoversi dalla loro indifferenza sia di quanti invece, ancora, si sentono fermi e indecisi di fronte alla prospettiva di riconciliazione aperta dal Poverello di Assisi. Le città toccate dal “Sentiero” voluto, con grande lungimiranza, dalla Diocesi di Gubbio trovano in questa opportunità un motivo in più per radicare nelle loro comunità locali i valori civili che la spiritualità francescana, nei secoli, non ha mai cessato di incrementare e di migliorare. I grandi centri di Assisi e di Gubbio, ma anche la più piccola Valfabbrica, sono riunificati dal senso del “passaggio” del “Sentiero” sui loro territori a tal punto da uscirne trasformati, rigenerati, riconciliati. Il confronto, cioè, con lo spirito del francescanesimo diventa autentica circolazione di energie fra uomini e donne nel vivo della natura e a contatto con le pietre miliari lasciate dalla presenza itinerante di San Francesco. Le chiese, le abbazie, i romitori, i conventi diventano quella “chiesa” disseminata fra la gente che fa sentire i cittadini più che mai liberi di credere e di confrontarsi, di esprimere i propri dubbi e di chiederne le ragioni”. Tutto, però, sempre camminando, sempre contando di trovare, nel proprio compagno di cammino, un solidale punto di riferimento – conclude il presidente della Provincia - nel percorso della vita e non dimenticando di accarezzare il lupo che, a un certo punto, può camminarti accanto in cerca anche lui di una semplice, riconciliante carezza”.
Oi11559.GC/PORT.GG