'E' un'emozione fortissima vivere questa giornata memorabile che segna un evento straordinario'
(Cittadino e Provincia – Perugia, 27 ottobre ’11) – ‘E’ un’emozione fortissima vivere questa giornata memorabile che segna un evento straordinario’ è stato il commento a caldo da parte del presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi che ha potuto stamani salutare il Pontefice al suo arrivo nella città di San Francesco. “L’incontro interreligioso che si celebra oggi ad Assisi è rivolto con grande carisma e altissima spiritualità alle coscienze di tutti i credenti e non credenti del mondo nel nome di quella assoluta umiltà di cui San Francesco d’Assisi ha vestito la sua persona terrena e che la Chiesa di oggi – il suo Pastore Benedetto XVI – ha voluto riconfermare e riproporre all’impegno dell’uomo contemporaneo, senza distinzione di fede, senza separazioni storico-culturali, dando all’umanità il solo obiettivo di provvedere a se stessa come a un corpo unico che, nell’universo, non deve più soggiacere a disuguaglianze, sperequazioni, divisioni fra umili e potenti, esasperazioni della ricchezza dei pochi contro la povertà dei molti”. L’affermazione è del presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi nella giornata di visita del Santo Padre Benedetto XVI ad Assisi in occasione del 25° anniversario del primo incontro interreligioso di preghiera per la pace nel mondo voluto dal beato Giovanni Paolo II. “La cultura, l’economia, la politica stessa – aggiunge il presidente della Provincia - non possono non sentire il forte richiamo che un impegno tanto grande, provenendo dalle più alte istanze spirituali del pianeta che parlano con una voce sola dal Colle del Paradiso di Assisi, porta con sé. L’amministrazione di un’istituzione che, come la Provincia di Perugia, ha un rapporto diretto e quotidiano con la comunità e la società di cui, nel luogo storico della sua identità nazionale, ha piena responsabilità, cerca di richiamarsi quanto più può, nella concretezza della propria organizzazione e della propria azione, al principio che si colloca alla base dell’incontro interreligioso di oggi, 27 ottobre 2011. Giungono ormai molti richiami, anche di provenienza propriamente religiosa, alla coscienza degli amministratori di formazione e ispirazione cattolica – quale io sicuramente sono - perché operino curando al massimo la messa in pratica quotidiana e senza riserve degli ideali di giustizia sociale verso tutti i cittadini che entrano in rapporto con l’istituzione amministrata”. “Oggi, dall’incontro interreligioso di Assisi e dalle parole del Pontefice, quei richiami – conclude Guasticchi - risuonano con forza del tutto particolare e perentoria, con un potere asseverante che sposa e ritrova l’umiltà di San Francesco, facendo della figura del Santo un ‘modello’ entusiasmante di coraggio e fede, di servizio e di azione, di riflessione e di preghiera. Un ‘modello’ di santità che, nelle pieghe sella società contemporanea, in particolare in quest’anno dedicato alla celebrazione del 150°, risplende come una stella della cui vista nessuno - da uomo della religione o da laico che, con profondo credo religioso, opera nelle istituzioni – riesce a fare a meno”.
OI11716.GC/PORT.GG
(Cittadino e Provincia – Perugia, 27 ottobre ’11) – ‘E’ un’emozione fortissima vivere questa giornata memorabile che segna un evento straordinario’ è stato il commento a caldo da parte del presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi che ha potuto stamani salutare il Pontefice al suo arrivo nella città di San Francesco. “L’incontro interreligioso che si celebra oggi ad Assisi è rivolto con grande carisma e altissima spiritualità alle coscienze di tutti i credenti e non credenti del mondo nel nome di quella assoluta umiltà di cui San Francesco d’Assisi ha vestito la sua persona terrena e che la Chiesa di oggi – il suo Pastore Benedetto XVI – ha voluto riconfermare e riproporre all’impegno dell’uomo contemporaneo, senza distinzione di fede, senza separazioni storico-culturali, dando all’umanità il solo obiettivo di provvedere a se stessa come a un corpo unico che, nell’universo, non deve più soggiacere a disuguaglianze, sperequazioni, divisioni fra umili e potenti, esasperazioni della ricchezza dei pochi contro la povertà dei molti”. L’affermazione è del presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi nella giornata di visita del Santo Padre Benedetto XVI ad Assisi in occasione del 25° anniversario del primo incontro interreligioso di preghiera per la pace nel mondo voluto dal beato Giovanni Paolo II. “La cultura, l’economia, la politica stessa – aggiunge il presidente della Provincia - non possono non sentire il forte richiamo che un impegno tanto grande, provenendo dalle più alte istanze spirituali del pianeta che parlano con una voce sola dal Colle del Paradiso di Assisi, porta con sé. L’amministrazione di un’istituzione che, come la Provincia di Perugia, ha un rapporto diretto e quotidiano con la comunità e la società di cui, nel luogo storico della sua identità nazionale, ha piena responsabilità, cerca di richiamarsi quanto più può, nella concretezza della propria organizzazione e della propria azione, al principio che si colloca alla base dell’incontro interreligioso di oggi, 27 ottobre 2011. Giungono ormai molti richiami, anche di provenienza propriamente religiosa, alla coscienza degli amministratori di formazione e ispirazione cattolica – quale io sicuramente sono - perché operino curando al massimo la messa in pratica quotidiana e senza riserve degli ideali di giustizia sociale verso tutti i cittadini che entrano in rapporto con l’istituzione amministrata”. “Oggi, dall’incontro interreligioso di Assisi e dalle parole del Pontefice, quei richiami – conclude Guasticchi - risuonano con forza del tutto particolare e perentoria, con un potere asseverante che sposa e ritrova l’umiltà di San Francesco, facendo della figura del Santo un ‘modello’ entusiasmante di coraggio e fede, di servizio e di azione, di riflessione e di preghiera. Un ‘modello’ di santità che, nelle pieghe sella società contemporanea, in particolare in quest’anno dedicato alla celebrazione del 150°, risplende come una stella della cui vista nessuno - da uomo della religione o da laico che, con profondo credo religioso, opera nelle istituzioni – riesce a fare a meno”.
OI11716.GC/PORT.GG