Bellini "Il nostro impegno per azioni positive contro la violenza di genere"
(Cittadino e Provincia – Perugia, 24 novembre ’11) – “La ‘Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne’ (25 novembre) è l’occasione per rimettere a fuoco un problema antico, che indossa abiti nuovi, ma che usa le armi di sempre: quello della violenza sulle donne’. L’affermazione è dell’assessore alle pari opportunità della Provincia di Perugia Ornella Bellini la quale aggiunge che “i dati sono eclatanti: oltre 7 milioni le donne violentate”. “Questi dati - prosegue l’assessore provinciale - vanno letti con molta attenzione e devono esserne individuate le cause. La violenza di un uomo (marito, compagno, familiare, aggressore) nei confronti di una donna non è mai un raptus, come spesso si dice, ma il precipitato di una storia nella vita di quell’uomo di cui si devono rintracciare le origini al fine di recuperare un tratto fondamentale dell’umanità: la capacità di mettersi in relazione gli uni con le altre. Essere violenti significa avere rimosso questa capacità in un dato momento della vita in cui si sono interrotte la linearità di una crescita e l’interazione tra aspetti femminili e maschili nel contesto sociale (relazioni di coppia, famiglia, gruppo). Ma significa anche progredire in questo modello negativo nella famiglia futura con i figli; significa posizionarsi stabilmente sulla filiera di comportamenti, metodi e modelli educativi in cui dominano gli elementi violenti. Questa realtà va rovesciata per ricostruire una società migliore. È auspicabile che, fuori dal perbenismo sociale e dal moralismo di maniera, si compia uno sforzo culturale ed interistituzionale per rafforzare un immaginario collettivo in cui donne ed uomini sappiano riconquistare una sana identità di sé e dei propri poteri (sessuale, sociale, culturale), relazioni orizzontali improntate al rispetto, condivisione chiara e negoziata se necessario dei ruoli che legano e separano uomini e donne (nascita, morte, sessualità, cura). Per arrivare a questo rovesciamento servono molti attori a cominciare dai vari presidi educativi (famiglia, scuola, chiesa, centri di aggregazione e di prevenzione). Ma serve soprattutto la consapevolezza della drammaticità della violenza contro le donne che miete vittime a tutte le latitudini”. “Come assessorato alle pari opportunità della Provincia di Perugia – conclude Bellini - siamo impegnati insieme ad alcune associazioni ed istituzioni su progetti che mettono in campo azioni positive contro la violenza di genere, siano essi lo Sportello Donna, la diffusione presso le scuole di vademecum sulla violenza di genere, linguaggi nuovi per una corretta lettura del corpo femminile. In collaborazione con l’assessorato al lavoro stiamo promuovendo azioni finalizzate all’inserimento/reinserimento delle donne vittime di violenza e di stalking. In particolare, ed a questo fine, prevediamo la realizzazione di attività di accoglienza alle donne vittime di violenza all’interno dei Centri per l’impiego della Provincia di Perugia in stretto contatto con il Telefono Donna del Centro regionale Pari Opportunità, con lo Sportello Donna dell’Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Perugia, nonché con la rete di altri servizi affini presenti sul territorio”.
Pers11030.GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 24 novembre ’11) – “La ‘Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne’ (25 novembre) è l’occasione per rimettere a fuoco un problema antico, che indossa abiti nuovi, ma che usa le armi di sempre: quello della violenza sulle donne’. L’affermazione è dell’assessore alle pari opportunità della Provincia di Perugia Ornella Bellini la quale aggiunge che “i dati sono eclatanti: oltre 7 milioni le donne violentate”. “Questi dati - prosegue l’assessore provinciale - vanno letti con molta attenzione e devono esserne individuate le cause. La violenza di un uomo (marito, compagno, familiare, aggressore) nei confronti di una donna non è mai un raptus, come spesso si dice, ma il precipitato di una storia nella vita di quell’uomo di cui si devono rintracciare le origini al fine di recuperare un tratto fondamentale dell’umanità: la capacità di mettersi in relazione gli uni con le altre. Essere violenti significa avere rimosso questa capacità in un dato momento della vita in cui si sono interrotte la linearità di una crescita e l’interazione tra aspetti femminili e maschili nel contesto sociale (relazioni di coppia, famiglia, gruppo). Ma significa anche progredire in questo modello negativo nella famiglia futura con i figli; significa posizionarsi stabilmente sulla filiera di comportamenti, metodi e modelli educativi in cui dominano gli elementi violenti. Questa realtà va rovesciata per ricostruire una società migliore. È auspicabile che, fuori dal perbenismo sociale e dal moralismo di maniera, si compia uno sforzo culturale ed interistituzionale per rafforzare un immaginario collettivo in cui donne ed uomini sappiano riconquistare una sana identità di sé e dei propri poteri (sessuale, sociale, culturale), relazioni orizzontali improntate al rispetto, condivisione chiara e negoziata se necessario dei ruoli che legano e separano uomini e donne (nascita, morte, sessualità, cura). Per arrivare a questo rovesciamento servono molti attori a cominciare dai vari presidi educativi (famiglia, scuola, chiesa, centri di aggregazione e di prevenzione). Ma serve soprattutto la consapevolezza della drammaticità della violenza contro le donne che miete vittime a tutte le latitudini”. “Come assessorato alle pari opportunità della Provincia di Perugia – conclude Bellini - siamo impegnati insieme ad alcune associazioni ed istituzioni su progetti che mettono in campo azioni positive contro la violenza di genere, siano essi lo Sportello Donna, la diffusione presso le scuole di vademecum sulla violenza di genere, linguaggi nuovi per una corretta lettura del corpo femminile. In collaborazione con l’assessorato al lavoro stiamo promuovendo azioni finalizzate all’inserimento/reinserimento delle donne vittime di violenza e di stalking. In particolare, ed a questo fine, prevediamo la realizzazione di attività di accoglienza alle donne vittime di violenza all’interno dei Centri per l’impiego della Provincia di Perugia in stretto contatto con il Telefono Donna del Centro regionale Pari Opportunità, con lo Sportello Donna dell’Ufficio Pari Opportunità della Provincia di Perugia, nonché con la rete di altri servizi affini presenti sul territorio”.
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