"La riduzione della spesa si ottiene solo con una riforma organica della amministrazione pubblica'
(Cittadino e Provincia – Perugia, 9 dicembre ’11) - “E’ urgente ricondurre la questione delle Province Italiane nell’ambito di un complessivo progetto di riordino istituzionale che deve partire dal livello parlamentare e poi toccare gli altri livelli per poi giungere alla semplificazione del sistema amministrativo, contenendo doverosamente anche i costi della politica. Serve infatti un quadro di riforma complessivo dell’assetto istituzionale del Paese e non interventi frettolosi che complicano la vita amministrativa degli Enti in moto: occorre dipanare i nodi veri delle questioni legati ai privilegi e agli sprechi che da anni connotano la vita del nostro Paese”. E’ l’affermazione congiunta del presidente di UPI Umbria Marco Vinicio Guasticchi e del presidente di Anci Umbria Vladimiro Boccali i quali condividono la preoccupazione espressa dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini rispetto “al futuro delle nostre Istituzioni in relazione alla manovra finanziaria”: preoccupazione chiaramente espressa nell’incontro del 7 dicembre con i due presidenti delle Province umbre. “La manovra finanziaria, nel modo in cui viene posta, apre – sottolineano Guasticchi e Boccali - uno scenario complesso e difficile che può creare non pochi problemi alla vita amministrativa locale. Condividiamo appieno quanto affermato dalla presidente Marini sulla possibilità che si crei confusione istituzionale e un blocco, visti i tempi ristrettissimi imposti dal decreto, dell’attività amministrativa di materie particolarmente importanti, compromettendo anche l’azione dei Comuni e della Regione”. “E’ necessario andare velocemente – hanno aggiunto Guasticchi e Boccali – verso un impianto di riforma istituzionale, tenendo conto della commissione speciale istituita con Anci, Upi e Regioni per disegnare una nuova Provincia con competenze di area vasta. Il taglio delle Province, fatto in questo modo, senza tener in doveroso conto il ruolo che svolgono e i compiti istituzionali che hanno assunto, rischia di costituire un costo aggiuntivo e non un risparmio, come auspicato”. “Inoltre e ci sembra che questo si stia comprendendo – proseguono i presidenti di Upi e Anci umbria - non si può scegliere di tagliare per decreto un Ente previsto dalla nostra Carta Costituzionale in quanto è lesivo della autonomia politica e istituzionale di quella Istituzione. Già in questi primi momenti, stiamo assistendo al generarsi di notevole confusione, senza contare i disservizi che dovranno sopportare i cittadini e l’aumento della spesa pubblica che queste scelte andranno inevitabilmente a produrre”. “Una effettiva riduzione della spesa pubblica – concludono Guasticchi e Boccali - potrà transitare solo attraverso il riordino complessivo e condiviso delle Istituzioni, l’attuazione di una riforma organica reale e una vera semplicazione della amministrazione pubblica”.
Oi11812.PORT/GG/GC
(Cittadino e Provincia – Perugia, 9 dicembre ’11) - “E’ urgente ricondurre la questione delle Province Italiane nell’ambito di un complessivo progetto di riordino istituzionale che deve partire dal livello parlamentare e poi toccare gli altri livelli per poi giungere alla semplificazione del sistema amministrativo, contenendo doverosamente anche i costi della politica. Serve infatti un quadro di riforma complessivo dell’assetto istituzionale del Paese e non interventi frettolosi che complicano la vita amministrativa degli Enti in moto: occorre dipanare i nodi veri delle questioni legati ai privilegi e agli sprechi che da anni connotano la vita del nostro Paese”. E’ l’affermazione congiunta del presidente di UPI Umbria Marco Vinicio Guasticchi e del presidente di Anci Umbria Vladimiro Boccali i quali condividono la preoccupazione espressa dalla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini rispetto “al futuro delle nostre Istituzioni in relazione alla manovra finanziaria”: preoccupazione chiaramente espressa nell’incontro del 7 dicembre con i due presidenti delle Province umbre. “La manovra finanziaria, nel modo in cui viene posta, apre – sottolineano Guasticchi e Boccali - uno scenario complesso e difficile che può creare non pochi problemi alla vita amministrativa locale. Condividiamo appieno quanto affermato dalla presidente Marini sulla possibilità che si crei confusione istituzionale e un blocco, visti i tempi ristrettissimi imposti dal decreto, dell’attività amministrativa di materie particolarmente importanti, compromettendo anche l’azione dei Comuni e della Regione”. “E’ necessario andare velocemente – hanno aggiunto Guasticchi e Boccali – verso un impianto di riforma istituzionale, tenendo conto della commissione speciale istituita con Anci, Upi e Regioni per disegnare una nuova Provincia con competenze di area vasta. Il taglio delle Province, fatto in questo modo, senza tener in doveroso conto il ruolo che svolgono e i compiti istituzionali che hanno assunto, rischia di costituire un costo aggiuntivo e non un risparmio, come auspicato”. “Inoltre e ci sembra che questo si stia comprendendo – proseguono i presidenti di Upi e Anci umbria - non si può scegliere di tagliare per decreto un Ente previsto dalla nostra Carta Costituzionale in quanto è lesivo della autonomia politica e istituzionale di quella Istituzione. Già in questi primi momenti, stiamo assistendo al generarsi di notevole confusione, senza contare i disservizi che dovranno sopportare i cittadini e l’aumento della spesa pubblica che queste scelte andranno inevitabilmente a produrre”. “Una effettiva riduzione della spesa pubblica – concludono Guasticchi e Boccali - potrà transitare solo attraverso il riordino complessivo e condiviso delle Istituzioni, l’attuazione di una riforma organica reale e una vera semplicazione della amministrazione pubblica”.
Oi11812.PORT/GG/GC