Il Parlamento europeo ha una nuova guida. Come annunciato già dalle previsioni dei politici del vecchio continente, il tedesco Martin Schulz è stato eletto a Strasburgo, in occasione dell’assemblea plenaria, prendendo il posto che è stato, dal 2009, del polacco Jerzy Buzek.La prassi prevede infatti un’alternanza, a metà legislatura, tra esponenti dei principali gruppi politici. Anche se la maggioranza raggiunta non è stata assoluta: Schulz è stato eletto al primo turno con 387 voti, su un totale di 670 voti validi.
Cinquantasei anni, originario di Hehlrath, un villaggio della Nord Renania/Vestfalia Schulz è arrivato a Strasburgo nel 1994 e in un mandato e mezzo ha preso le redini della delegazione socialista. Pratica la politica da quando aveva diciotto anni e da sempre al servizio del Partito Socialdemocratico tedesco.
Oggi che è diventato presidente dell’Europarlamento, Schulz ha ancora le idee ben chiare. Nel suo discorso di insediamento ha ricordato come l’Europa stia attraversando un momento difficile, per cui “il fallimento dell’Unione è un’ipotesi non più irrealistica”. Sicuramente è critico sull’attuale politica europea divisa in tre livelli “prima l' asse franco-tedesco, poi i 17 dell' Eurozona e poi l' Ue a 27 membri - è un errore - intendo far capire ai capi di governo che gli eurodeputati vogliono vedere attuati sempre di più gli interessi collettivi dei 500 milioni di cittadini dei 27 Paesi membri”.
Per molti l’elezione di Martin Schulz, europeista convinto, rappresenta comunque una ulteriore chance e un importante passo avanti per uscire dal momento di crisi e andare verso un’altra Europa, un’ Europa progressista, sociale e più forte.
Il Parlamento europeo ha una nuova guida. Come annunciato già dalle previsioni dei politici del vecchio continente, il tedesco Martin Schulz è stato eletto a Strasburgo, in occasione dell’assemblea plenaria, prendendo il posto che è stato, dal 2009, del polacco Jerzy Buzek.La prassi prevede infatti un’alternanza, a metà legislatura, tra esponenti dei principali gruppi politici. Anche se la maggioranza raggiunta non è stata assoluta: Schulz è stato eletto al primo turno con 387 voti, su un totale di 670 voti validi.
Cinquantasei anni, originario di Hehlrath, un villaggio della Nord Renania/Vestfalia Schulz è arrivato a Strasburgo nel 1994 e in un mandato e mezzo ha preso le redini della delegazione socialista. Pratica la politica da quando aveva diciotto anni e da sempre al servizio del Partito Socialdemocratico tedesco.
Oggi che è diventato presidente dell’Europarlamento, Schulz ha ancora le idee ben chiare. Nel suo discorso di insediamento ha ricordato come l’Europa stia attraversando un momento difficile, per cui “il fallimento dell’Unione è un’ipotesi non più irrealistica”. Sicuramente è critico sull’attuale politica europea divisa in tre livelli “prima l' asse franco-tedesco, poi i 17 dell' Eurozona e poi l' Ue a 27 membri - è un errore - intendo far capire ai capi di governo che gli eurodeputati vogliono vedere attuati sempre di più gli interessi collettivi dei 500 milioni di cittadini dei 27 Paesi membri”.
Per molti l’elezione di Martin Schulz, europeista convinto, rappresenta comunque una ulteriore chance e un importante passo avanti per uscire dal momento di crisi e andare verso un’altra Europa, un’ Europa progressista, sociale e più forte.