(Cittadino e Provincia) – Perugia 10 febbraio 2012 – “La presenza di fabbricati e strutture varie in cemento - amianto ( Eternit) – afferma in una interrogazione il Capogruppo del Prc alla Provincia di Perugia Luca Baldelli - rappresenta ancora oggi, a vent’anni dalla Legge 257 che ha riconosciuto la pericolosità del minerale in questione e ne ha guidato il processo di smaltimento / bonifica, un grave problema aperto sui nostri territori. Non c’è zona dell’Italia, della nostra Provincia e della nostra Regione nella quale l’occhio del visitatore non si imbatta in capanne, tetti, lastre di vario tipo in Eternit. In dettaglio, secondo dati diffusi dal CNR nell’anno 2010, vi sono ancora, in Italia, 32 milioni di tonnellate di materiale contenente amianto ( 500 kg per abitante ), con 2 miliardi e mezzo di metri quadrati di coperture ( si immagini, per avere un’idea approssimativa, una città di 60.000 abitanti costruita solo in fibrocemento ). La Finanziaria 2007 aveva previsto sgravi fiscali pari al 36 % per la messa in sicurezza di tutti quegli edifici e stabili dotati di parti in amianto, con benefici estesi anche all’acquisto di complessi da ristrutturare e bonificare . Questi benefici sono stati poi incrementati, per determinate tipologie di edifici, segnatamente capannoni e aziende, con ulteriori incentivi in caso di sostituzione di Eternit con impianti fotovoltaici. La ragione principale del permanere di strutture in fibrocemento è rappresentata dagli alti costi di bonifica a carico dei cittadini a basso e medio reddito, i quali, pur intenzionati a rimuovere capanne, annessi, tetti in campagna o in città, tubature, comignoli ecc…si ritrovano nell’impossibilità di dare attuazione ai loro propositi a causa delle spese proibitive che devono sostenere per effettuare l’auspicato intervento, in presenza di leve incentivanti limitate, esigue e comunque destinate solo a determinati tipi di intervento, con in più tempi burocratici lunghi e farraginosità nelle procedure da parte di Asl e altri Enti competenti. Alcune Regioni d’Italia hanno offerto negli anni, di loro iniziativa, corposi incentivi per far fronte ad interventi di rimozione e bonifica dell’Eternit, come ad esempio la Regione Abruzzo, la quale ha concesso contributi anche pari al 70 % per la rimozione di superfici fino a 30 metri quadrati, o la Regione Sardegna, la quale ha previsto incentivi ai privati nella misura del 40 % fino a 5000 euro di spesa. La Regione Umbria ha, nel corso degli anni, previsto contributi per l’eco – innovazione comprendenti anche interventi di rimozione dell’amianto, vedi il Bando dell’anno 2010 a beneficio di piccole, medie e grandi imprese operanti nei seguenti settori economici ( ATECO 2007 ):
- Estrazione di minerali da cave e miniere; - Attività manifatturiere; - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; - Costruzioni; - Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli; - Trasporto e magazzinaggio; - Attività sei servizi di alloggio e ristorazione; - Altre attività di servizi e ha proseguito su questa strada con il Bando di attuazione delle attività I.a4 e III .a3 del POR FESR 2007 – 2013, approvato con Determinazione dirigenziale 6.12.2011 n. 8967 ( pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 3 al BUR n. 57 del 14.12.2011 ) e mirato alla rimozione di coperture in amianto e contestuale installazione di pannelli fotovoltaici per grandi, piccole e medie imprese extra – agricole. Malgrado alcuni passi in avanti compiuti rispetto alla rimozione e alla bonifica dell’Eternit, continuano a mancare strumenti legislativi e finanziari in grado di supportare i comuni cittadini non titolari di impresa nell’opera di eliminazione dell’amianto da tutta una tipologia
( sopra richiamata ) di fabbricati e strutture”. Per questo Baldelli interroga la Giunta Provinciale per sapere : 1) se non sia opportuno che le istituzioni procedano ad un capillare censimento sul territorio di tutte le strutture in Eternit rimaste in piedi, con l’aiuto dei cittadini, sul modello del censimento effettuato a Casale Monferrato, città nella quale la problematica è drammaticamente salita alla ribalta nazionale; 2) se non si il caso di pianificare con la Regione un sistema di incentivi corposi ( fino all’ 80 % della spesa sostenuta, ad esempio ) a beneficio dei cittadini a basso e medio reddito per consentire loro la rimozione di strutture in Eternit e la bonifica del materiale stesso, azione altrimenti impossibile visti gli alti costi; 3) se non sia il caso di individuare, con tutti i soggetti competenti, le modalità migliori per una riduzione delle pratiche e dei tempi di intervento per la rimozione dell’Eternit”.
Gc12051.red
(Cittadino e Provincia) – Perugia 10 febbraio 2012 – “La presenza di fabbricati e strutture varie in cemento - amianto ( Eternit) – afferma in una interrogazione il Capogruppo del Prc alla Provincia di Perugia Luca Baldelli - rappresenta ancora oggi, a vent’anni dalla Legge 257 che ha riconosciuto la pericolosità del minerale in questione e ne ha guidato il processo di smaltimento / bonifica, un grave problema aperto sui nostri territori. Non c’è zona dell’Italia, della nostra Provincia e della nostra Regione nella quale l’occhio del visitatore non si imbatta in capanne, tetti, lastre di vario tipo in Eternit. In dettaglio, secondo dati diffusi dal CNR nell’anno 2010, vi sono ancora, in Italia, 32 milioni di tonnellate di materiale contenente amianto ( 500 kg per abitante ), con 2 miliardi e mezzo di metri quadrati di coperture ( si immagini, per avere un’idea approssimativa, una città di 60.000 abitanti costruita solo in fibrocemento ). La Finanziaria 2007 aveva previsto sgravi fiscali pari al 36 % per la messa in sicurezza di tutti quegli edifici e stabili dotati di parti in amianto, con benefici estesi anche all’acquisto di complessi da ristrutturare e bonificare . Questi benefici sono stati poi incrementati, per determinate tipologie di edifici, segnatamente capannoni e aziende, con ulteriori incentivi in caso di sostituzione di Eternit con impianti fotovoltaici. La ragione principale del permanere di strutture in fibrocemento è rappresentata dagli alti costi di bonifica a carico dei cittadini a basso e medio reddito, i quali, pur intenzionati a rimuovere capanne, annessi, tetti in campagna o in città, tubature, comignoli ecc…si ritrovano nell’impossibilità di dare attuazione ai loro propositi a causa delle spese proibitive che devono sostenere per effettuare l’auspicato intervento, in presenza di leve incentivanti limitate, esigue e comunque destinate solo a determinati tipi di intervento, con in più tempi burocratici lunghi e farraginosità nelle procedure da parte di Asl e altri Enti competenti. Alcune Regioni d’Italia hanno offerto negli anni, di loro iniziativa, corposi incentivi per far fronte ad interventi di rimozione e bonifica dell’Eternit, come ad esempio la Regione Abruzzo, la quale ha concesso contributi anche pari al 70 % per la rimozione di superfici fino a 30 metri quadrati, o la Regione Sardegna, la quale ha previsto incentivi ai privati nella misura del 40 % fino a 5000 euro di spesa. La Regione Umbria ha, nel corso degli anni, previsto contributi per l’eco – innovazione comprendenti anche interventi di rimozione dell’amianto, vedi il Bando dell’anno 2010 a beneficio di piccole, medie e grandi imprese operanti nei seguenti settori economici ( ATECO 2007 ):
- Estrazione di minerali da cave e miniere; - Attività manifatturiere; - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; - Costruzioni; - Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli; - Trasporto e magazzinaggio; - Attività sei servizi di alloggio e ristorazione; - Altre attività di servizi e ha proseguito su questa strada con il Bando di attuazione delle attività I.a4 e III .a3 del POR FESR 2007 – 2013, approvato con Determinazione dirigenziale 6.12.2011 n. 8967 ( pubblicata sul Supplemento Ordinario n. 3 al BUR n. 57 del 14.12.2011 ) e mirato alla rimozione di coperture in amianto e contestuale installazione di pannelli fotovoltaici per grandi, piccole e medie imprese extra – agricole. Malgrado alcuni passi in avanti compiuti rispetto alla rimozione e alla bonifica dell’Eternit, continuano a mancare strumenti legislativi e finanziari in grado di supportare i comuni cittadini non titolari di impresa nell’opera di eliminazione dell’amianto da tutta una tipologia
( sopra richiamata ) di fabbricati e strutture”. Per questo Baldelli interroga la Giunta Provinciale per sapere : 1) se non sia opportuno che le istituzioni procedano ad un capillare censimento sul territorio di tutte le strutture in Eternit rimaste in piedi, con l’aiuto dei cittadini, sul modello del censimento effettuato a Casale Monferrato, città nella quale la problematica è drammaticamente salita alla ribalta nazionale; 2) se non si il caso di pianificare con la Regione un sistema di incentivi corposi ( fino all’ 80 % della spesa sostenuta, ad esempio ) a beneficio dei cittadini a basso e medio reddito per consentire loro la rimozione di strutture in Eternit e la bonifica del materiale stesso, azione altrimenti impossibile visti gli alti costi; 3) se non sia il caso di individuare, con tutti i soggetti competenti, le modalità migliori per una riduzione delle pratiche e dei tempi di intervento per la rimozione dell’Eternit”.
Gc12051.red